Carissimi,
in questa nuova rubrica due autori No Eap, Cizia Passaro e Andrea Moretti, si confronteranno sulle medesime domande per farsi conoscere meglio anche come persone. Preparatevi a domande fuori dalle righe, scomode, irriverenti, spinose, divertenti e anche imbarazzanti.
Dalle risposte certamente avrete agio di conoscere meglio le persone che si nascondono dietro un'opera letteraria. Infatti, molto anche di inaspettato può emergere da una semplice battuta. Incontrerete autori vivaci intellettualmente, autori che con il loro piglio ironico e la loro mente brillante vi conquisteranno o, forse, nulla di tutto questo 🙄, ma, in ogni caso, potrete farvi un’idea di loro ed eventualmente curiosare nella loro produzione letteraria.
Vamos con l'intervista!
E ora è giunto il momento di conoscere un po' meglio ANDREA MORETTI e CINZIA PASSARO! Chi vincerà questo duello? Ognuno di noi avrà il suo preferito? Chissà! Attenzione però: anche il pari merito è un’opzione. Quel che è certo è che approfondire, cliccando nei link che vi lascerò in calce, sarà un gesto automatico :)
Buona lettura!
IMBARAZZO
Nel corso della nostra vita, tutti abbiamo vissuto dei momenti imbarazzanti, che ci hanno posto di fronte a una “situazione ops!”: cosa fare in questi casi? Come uscirne?
Per errore hai regalato al dottor De Stasio un libro con la dedica a nome di un’altra persona. Come ne esci?
Andrea Moretti
Di cose simili, ahimè, me ne sono successe a bizzeffe; per cui ritengo di essere abbastanza preparato.
Mi capitò una volta di regalare il libro di un autore emergente a un familiare.
Il periodo era quello di Natale. Acquistai una copia direttamente da lui; ma l'autore deve aver inteso fosse per me. Non ricordava che l'avessi letto e, alla fine, scrisse una dedica a mio nome.
La risolsi vergandovi sotto gli auguri di Natale e la mia firma.
In un'altra occasione, successe di scrivere in maniera errata il nome di una mia personale lettrice: Gerarda anziché Geralda.
Non c'è un modo corretto di uscire da certe gaffe. L'ironia vince sempre.
Dopo una correzione molto pasticciata, a Geralda dissi che certe figure erano il motivo per cui potevo vantare pochi lettori.
Cinzia Passaro
Volevo fare una dedica diversa dalle solite e ho pensato che dedicare il mio romanzo a Sergio Mattarella ne avrebbe accresciuto il valore, non si sa mai dovessi diventare famosa…
(Sergio Mattarella è un mio amico omonimo del più famoso)
Alla presentazione di un tuo libro fai una battuta che non viene colta o viene male interpretata. Nessuno ride… anzi… c’è il gelo attorno a te. Come ne esci?
Andrea Moretti
Premetto che se ci fosse qualcuno ad ascoltare sarebbe già qualcosa, visto che di solito, in certe occasioni, le battute le faccio ai muri.
A ogni modo, credo che ogni autore che tenga una presentazione, specie se si tratta delle prime, debba aspettarsi -o essere pronto ad affrontare- situazioni simili.
Un po' come quando arriva il momento delle domande e nessuno le fa. Un classico, insomma.
In questo frangente, proverei a uscirne in maniera ironica.
Qualcosa di somigliante a “Chi ha capito la battuta vince una copia gratuita del libro”, o “I frizzi che trovate sul libro sono migliori; questo l'avevo scartato perché poco funzionale”.
Chi può dire, tuttavia, se avrei veramente questa prontezza o se rimarrei tanto spiazzato da starmene zitto per un po'?
Tutto dipende da quanto sarei in forma mentalmente.
In un'intervista, ovviamente, abbiamo tutto il tempo di pensare a una risposa che ci salvi la faccia :).
Cinzia Passaro
Direi che è capitato, imbarazzo totale, si è sentito grattare sugli specchi nel mio tentativo di rimangiarmi quello che avevo detto, alla fine ho dato la colpa all’emozione e alla mia inesperienza, a quel punto è partito l’applauso d’incoraggiamento del pubblico.
SINCERITÀ
“Sii sempre pronto a dire quello che pensi e il vile ti eviterà” (Williame Blake, poeta inglese)
Pensa a quell’autore o autrice (senza citarlo/a) che non ha mai sopportato e di cui non apprezzi le opere (senza citarle). Vai con una critica al vetriolo!
Andrea Moretti
Oddio. Non è che ce ne sia soltanto uno, se proprio devo essere sincero.
Posso dire che quando detesti un autore, almeno per quanto mi riguarda, il motivo è sempre l'atteggiamento e non quello che scrive.
Ritengo che una qualunque opera, persino la meno riuscita, valga qualcosa se frutto del duro lavoro, e che, persino laddove l'autore non fosse pienamente soddisfatto, sia comunque migliorabile.
Ma visto che dobbiamo essere sinceri: odio tutti quelli che, non appena acquistino un minimo di notorietà, e vedano numeri incoraggianti in termini vendite, si montano la testa e ci danno dentro a gran carriera con video e interventi da aspiranti influencer, con banalizzazione di contenuti e classica retorica acchiappa-click.
Nulla di personale, dal momento che quando inizio a pubblicare troppi video sui social -di miei ce ne sono sin troppi- mi capita di ripudiare la mia stessa faccia.
Altra cosa che non mi va a genio sono gli autori emergenti a cui acquisti il libro senza che loro ricambino.
Non è un obbligo, sia chiaro; posso capirlo nel caso in cui il romanzo non fosse il loro genere o non troppo nelle loro corde.
Ma se un minimo piace, perché non aiutarsi, visto che da emergenti siamo tutti consapevoli di che giungla sia?
Cinzia Passaro
Tra i tanti lavori che ci sono l’autore ha scelto il meno adatto a lui, poteva darsi alla politica avrebbe avuto più successo considerando le incongruenze e inesattezze contenute nei suoi testi. Lo stile ampolloso ne è una conferma.
Il tuo giorno da leone a budget illimitato.
Andrea Moretti
Sinceramente non farei tantissimo.
Sono uno di quelli che – almeno vorrei esserlo, dal momento che non si sa mai con certezza quanto si è corruttibili- persino da miliardario preferirebbe continuare a vivere in modo modesto: magari in un tranquillo monolocale, senza le urgenze pratiche del vivere quotidiano.
A quelle ci penserebbe qualcun altro.
La vera bellezza dell'essere ricchi è non dover vivere lo stress e i disagi delle persone comuni.
Io ho sempre detestato le ostentazioni; in compenso amo le occasioni di gemellaggio, la filantropia e i salotti intellettuali.
Cercherei di rendere la presentazione del libro qualcosa di entusiasmante al livello di stimoli artistici.
Un salone arredato in modo eccentrico; chiamerei artisti indie e alternativi a esibirsi, tipo che so Lana del Rey, Beach House, Cigarettes after sex -se il budget fosse ridotto, classico concertino jazz- poi porterei tutti gli autori emergenti che conosco, in modo da farlo diventare un'occasione per promuovere tutti.
Qualche moderatore in gamba a condurre e professionisti della comunicazione a sponsorizzare l'evento.
I soldi li spenderei tutti per l'arredamento e la coreografia; gli introiti ricavati dalle vendite finirebbero però in beneficenza.
Meglio questo che un qualunque Gran salone del libro.
Cinzia Passaro
La scelta cade su una libreria in cui faccio acquisti, poi passo da un negozio di mobili per comprare una nuova libreria per contenere i romanzi comprati, soddisfo contemporaneamente le mie manie: amo i libri e l’arredamento per la casa.
CREATIVITÀ
“Le menti creative riescono a sopravvivere anche ai peggiori sistemi educativi.” (Anna Freud, psicoanalista austriaca)
Cambio di cover. Leggi la quarta di copertina del libro del tuo compagno di intervista e scegli un’immagine che secondo te potrebbe rappresentarla. In pratica devi scegliere una nuova cover.
Andrea Moretti
Ho sempre amato l'arte minimalista per il potere di evocare significati profondi servendosi di un linguaggio spoglio. Le immagini che dicono di più trovo siano quelle concepite nel modo più semplice: lasciando molto all'immaginazione di chi le guarda.
La cover del libro in oggetto vanta già una potenza evocativa in questa direzione; ma visto che devo sceglierne una io -e il mare e i ricordi sono i protagonisti stessi del romanzo- opterei per un bicchiere d'acqua affondato solo parzialmente nella sabbia.
Su pelo dell'acqua -il bicchiere è pieno e l'estremità superiore spunta dalla sabbia- si intravedono cerchi allargarsi, come se sopra vi fosse appena caduta una goccia.
Alla metà della cover due mani -le braccia che arrivano dalle estremità laterali- si congiungono.
E alla fine -appena accennato sullo sfondo- il mare tinto dalla luce del tramonto.
Cinzia Passaro
Premesso che ho trovato la copertina di Andrea molto bella, adoro i gatti, qualsiasi altra immagine non renderebbe altrettanto bene il titolo, leggendo la quarta di copertina potrei scegliere un’immagine che rappresenti la luce contrapposta all’ombra.
Racconta qualcosa sul tuo romanzo inserendo le parole “prurito”, “pozzanghera” e “karma”
Andrea Moretti
Possiamo dire che il protagonista del mio ultimo libro Stelio Ermioni Scivoli, nel corso della narrazione, in una sorta di POZZANGHERA sorda di negatività, scavata con le sue stesse emozioni.
Stelio è uno studente universitario con ambizioni da scrittore, molto insofferente al vivere comune; tanto che questo lo irrita al punto da scatenargli un terribile PRURITO nell'anima.
Una sensazione pruriginosa che lo induce a un moto di rivolta verso il mondo.
Cercherà di riemergere da quest'abisso con l'amore; ma le cose non andranno nel modo in cui spera.
Stelio è convinto di avere un KARMA negativo, che a ogni occasione lo manda incontro alle persone sbagliate, impedendogli di essere felice.
Cinzia Passaro
All’interno del romanzo ci sono alcune parti in cui un certo prurito potrebbe accendere la fantasia dei lettori, pero ci tengo a precisare che i miei personaggi non fanno sesso ma fanno l’amore. Qualcuno verserà lacrime che creeranno una pozzanghera nel cuore, altri invece apprezzeranno le leggi del karma che ristabilisce i giusti equilibri del tutto ti torna, sia il bene che il male.
Mauro ha litigato con il suo amico di sempre, Francesco, per una causa apparentemente banale. Mauro ti chiede di scrivere per lui una convincente lettera di chiarimento per Francesco.
Andrea Moretti
Mio caro Francesco, vecchio mio...
Mi verrebbe più facile chiederti scusa se il motivo per cui abbiamo litigato fosse serio.
Evidentemente, dal tuo punto di vista lo è; ed io, per mancanza di sensibilità o egoismo, non devo avergli dato troppa importanza.
Guarda se adesso devo ridurmi addirittura a scriverti una lettera. Un metodo all'antica, visti i modi infinitamente più veloci che esistono oggi.
Già, una missiva come due innamorati dell'Ottocento. Avremmo potuto optare, a questo punto, per un piccione viaggiatore.
Io non so cosa mi abbia spinto a scriverti in questa maniera: probabilmente il volerti chiedere scusa, e dunque la ferma volontà di salvare la nostra amicizia.
A ogni modo, quello che mi sento di dirti è che nella vita ne ho conosciute tante di persone.
Poche sono rimaste; e questo perché oggi è veramente difficile costruirsi amicizie solide.
Molto più di quanto non lo fosse prima. Ne sono convinto.
Visto che noi ci siamo riusciti vale la pena di distruggere tutto per una banale discussione?
Incontriamoci per parlarne.
Cinzia Passaro
Caro Francesco, non voglio sminuire le motivazioni che ti hanno spinto ad allontanarti, ma ti prego io non sopporto più di non essere tuo amico, ho sbagliato ma chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Non penso quello che ho detto e se ti piace quella ragazza coi baffi e i peli sulle gambe chi sono io per giudicarti? Vuol dire che abbiamo gli stessi gusti e la mia era solo gelosia! Rinuncio a te ma non alla nostra amicizia.
INCANTESIMI
Gli incantesimi fanno sognare e dunque sogniamo!
Un incantesimo per te: hai la possibilità per un giorno di diventare un personaggio illustre del nostro tempo. Che cosa faresti? Le tue azioni saranno valide a tutti gli effetti.
Andrea Moretti
Il Dalai Lama, anche se a seguito delle ultime vicende forse non sarebbe il caso.
Non ho l'arroganza di cambiare il mondo cercando di migliorarlo né mi ritengo capace di farlo.
Credo semplicemente che la civiltà umana debba seguire il suo corso.
In ventiquattro ore, poi, figuriamoci cosa potrei fare: senza il minimo controllo sul modo in cui eventuali progetti continuerebbero una volta tornato col mio aspetto.
Persino interventi pubblici di sensibilizzazione e dichiarazioni audaci, una volta finito il polverone, cadrebbero immediatamente nell'oblio, per quanto è veloce adesso il mondo dell'informazione.
Perché il Dalai Lama?
Perché così me ne starei tranquillo per un giorno fra le montagne, solo con la mia spiritualità, lontano da tutto il trambusto della vita civile.
Un esperimento interessante sarebbe diventare un qualunque autore di bestseller, tirare su un raccontino o un romanzetto breve in un giorno servendomi della sua mente, e inviarlo alla mia casella email, facendo sparire ovviamente tutto dal pc del bestsellerista.
La mattina dopo, avrei uno scritto di Stephen King a nome di Andrea Moretti, e vedremmo se la qualità di un'opera letteraria vale a prescindere dal nome.
Cinzia Passaro
La pace nel mondo è gia stato detto? Ah ah ah! Userei un qualche incantesimo per favorire l’amore per la lettura, rendendola piacevolmente obbligatoria per tutti, così tanti problemi sarebbero risolti, in primis per noi scrittori (ah ah ah), ma soprattutto perché la cultura rende liberi e felici.
Hai il potere di renderti invisibile. In quale luogo andresti e per ascoltare cosa?
Andrea Moretti
Se potessi rendermi invisibile, sicuramente sarei molto più impegnato a non farmi trovare dagli altri che ad ascoltare qualcuno.
Mi rifugerei in un angolo, godendomi silenzio e tranquillità, e tornerei visibile solo quando servisse: preferibilmente mai :).
A parte scherzi, più che cercare geni che vogliono rivoluzionare il mondo coi loro progetti ambiziosi, mi fermerei ad ascoltare gli ultimi, i clochard, i disperati.
Quelli che, insomma, nessuno vuole ascoltare.
Certo, c'è la curiosità di verificare come vivano artisti e geni nella vita comune; ma dal momento che, fra le mura domestiche, non credo siano tanto diversi da chiunque altro, gli indigenti godrebbero sicuramente della precedenza.
La vita vera -con tutte le sue difficoltà- immagino la conoscano soltanto loro.
Cinzia Passaro
Sarà banale ma mi intrufolerei in una Casa Editrice famosa e lascerei il mio manoscritto ovunque e a chiunque, qualcuno dovrà pur leggerlo!
Aspetterei pazientemente di sentire: «Ma questo è un capolavoro, un best seller di sicuro». Scusate la modestia.
DIFFICOLTÀ
Seneca era consapevole di come le difficoltà fossero d’aiuto per forgiare il carattere di un essere umano. Ecco due difficoltà cui far fronte.
Qui sono guai. Un’esplorazione finita male. Ti perdi nel cuore di una foresta pluviale nell’area occidentale della Papua Nuova Guinea. La gioia di scoprire che non sei sola finisce presto: alcuni membri della tribù Korowai pensano che tu sia una strega e sono pronti a cibarsi del tuo corpo. Scegli un oggetto del mondo civilizzato che potrebbe rappresentare la tua salvezza.
Andrea Moretti
Qualunque oggetto del mondo civilizzato dotato di un grado di tecnologia elevato, lungi dall'aiutarmi, potrebbe addirittura compromettermi, visto che mi considerano una strega.
La cosa più saggia sarebbe studiare le loro usanze, la mitologia e le figure mitiche, e spaccarsi per una qualsiasi divinità venuta dal cielo.
Tanto mi terranno prigioniera per un po'; non mi uccideranno subito.
Si potrebbe usare un antibiotico per curare un animale da loro ritenuto sacro e dire che dal mondo da cui vengo vi è una miniera di conoscenza scientifiche, al servizio della natura, a cui potrebbero attingere.
Ma immagino avrebbe più successo costruire un totem con materiali di circostanza, e dire che sono venuta ad annunciargli l'arrivo di una nuova divinità.
Cibandosi di me, scaglierebbero su di loro l'ira di questo Dio.
Cinzia Passaro
La fotocamera del cellulare. In un attimo sono tutti lì a contendersela e a farsi i selfie con la bocca a buco di gallina e mentre sono tutti rincitrulliti io scappo.
Assisti a una scena di bullismo su una ragazzino in sovrappeso. Come intervieni, se intervieni?
Andrea Moretti
Se si tratta di bambini, posso intervenire in modo diretto senza troppi timori, azzardando addirittura una lezione morale.
È chiaro che se parliamo di adolescenti -organizzati in baby gang- visti i numerosi casi di cronaca sarebbe più opportuno fare una segnalazione.
Ammetto che, un tempo, molto probabilmente non avrei fatto nulla.
Questo perché da piccolo ho subito anch'io atti di questo genere, e le persone -persino gli adulti- di solito si facevano i fatti loro.
Questo fatto, per un po' mi ha reso cinico e indifferente a questi episodi: convinto addirittura che certe umiliazioni fortificassero il carattere.
Tuttavia, ognuno ha la sua sensibilità. Non tutti si rialzano e il bullismo -qualunque sia il contesto e la reazione di chi lo subisce- non è mai bene.
Cinzia Passaro
In genere i bulli sono dei vigliacchi, la loro forza e il gruppo, probabilmente farei un discorso su questo, agirei sulle loro debolezze e gli farei notare che dall’obesità si può anche uscire, la stupidità e l’ignoranza restano.
VIAGGI NEL TEMPO
I libri sono una macchina del tempo. (Jonathan Nolan. Scrittore statunitense)
Sei un uomo del futuro. Dall’anno 4014, la macchina del tempo ti porta nel 2022. Ci racconti com’è il futuro?
Andrea Moretti
Viviamo un momento storico di grande disagio: chiunque immagini il futuro adesso certo non lo vede così roseo.
Catastrofi ambientali, città come Calcutta, Venezia e New York devastate dall'acqua, aree desertiche immense, pandemie, economia finanziaria al collasso, crisi globale, bancomat da cui non si riesce a prelevare, i pochi che lavorano sono programmatori che gestiscono le nuove tecnologie, i lavori manuali completamente sostituiti dalle macchine.
Insomma, l'immaginario collettivo credo sia questo.
Voglio provarci, tuttavia, a essere positivo.
Nel 4014, nuovi filosofi, arrivati 1000 anni prima, hanno incoraggiato una nuova civiltà fondata su valori diversi: un nuovo modello organizzativo della società.
Rispetto della natura, economia basata sulle proprie risorse e contraria agli sprechi, ricchezza equamente distribuita; c'è un nuovo senso di comunità, istituzioni attente a non creare povertà.
Il lavoro c'è per tutti e vi si dedica meno tempo.
Le nuove tecnologie permettono di riciclare all'infinito risorse naturali, rimettendole in circolo e rispettando la capacità di resilienza del pianeta.
Possibile, secondo voi?
Se fosse così, arrivato con la mia macchina del tempo, tenterei subito di accelerare il processo, diffondendo immediatamente questi nuovi valori.
Cinzia Passaro
Racconto che l’umanità non esiste più, io sono solo un ologramma inviato a ritroso nel tempo dagli ultimi sopravvissuti estinti ormai da secoli, con il compito di reinserire gli uomini sulla nuova terra, dove la natura si è riappropriata di tutto e il mondo e ritornato a essere un paradiso.
Purtroppo un’anomalia del sistema non riesce a tracciare la mappa per il viaggio verso il futuro.
L’unica speranza è cambiare rotta oggi per evitare l’estinzione dell’uomo.
La macchina del tempo ti ha portato all’interno di un lupanare di Pompei. Il luogo non è il più adatto, lo so, ma purtroppo hai pochi minuti per comunicare agli ospiti (in tutt'altre faccende affaccendati che non pensare al futuro) che il Vesuvio erutterà da lì a poco. La tua credibilità varrà la vita di molte persone.
Andrea Moretti
Quando si torna indietro nel tempo, cercare di cambiare il corso della storia è sempre un errore.
Troppi casini sono stati combinanti in questo senso: sono tanti i film che ce lo mostrano.
Quindi, spiegherei loro che l'uomo rischia la morte in ogni momento, ma che, in quel particolare frangente, la stanno rischiando di più: è il caso dunque che si divertano al massimo, senza risparmiarsi nulla.
Io festeggerei con loro.
Lupanare di Pompei? Immaginate i vizi, i vestiti sfarzosi, il sidro?
Nutrirei ovviamente la speranza di tornare nel mio tempo prima dell'eruzione; ma non credo esista un modo di salvarli, né che sarebbe giusto farlo, quindi non ci proverei nemmeno.
Cinzia Passaro
Punto sul senso del pudore, dico che tra molti secoli saranno ritrovati nell’atto di copulare e che i loro corpi saranno pietrificati e ricordati dai posteri mentre fornicavano, forse funziona!
L’ARTE DELLA PERSUASIONE
Forza! Che i tuoi messaggi risuonino forti e chiari!
Convinci il tuo compagno di intervista a scrivere un romanzo horror a tema “tanatoprassi” e suggeriscigli un possibile incipit.
Andrea Moretti
Innanzitutto, posso dire a Cinzia che non bisogna necessariamente avere il gusto di spaventare per scrivere horror.
Ci sono temi che si prestano parecchio a una trattazione cupa, senza però che questo svilisca la loro profondità.
Esistono horror che vogliono spaventare e altri che desiderano proporre riflessioni o esprimere messaggi profondi: pensiamo a Poe, a Lovecraft, Le Fanu, King, e tutto il resto.
A ogni modo, la Tanatoprassi la userei come strumento di denuncia sociale: perfetta per esprimere l'ossessione della cultura contemporanea per l'esteriorità.
Un tanatopratico predispone un cadavere e l'incipit potrebbe essere:
“Nemmeno il crack raggelante di questi arti rigidi mi distoglie da certi pensieri. Incredibile come alla gente piaccia sentirsi bella persino da morta. Il cerone luminoso che fulge sopra le labbra violacee; la patina di cosmetici che adorna l'ombra glauca degli occhi. Insomma, deve posare su una camera ardente; mica sfilare al Festival di Venezia. Tutte quelle persone piangono sia che appaia bella sia che sembri ridotta a uno zombie.”
Un'alternativa, per chi abbia una natura romantica, sarebbe l'idea che l'amore non decada mai; ma qui si sfiorerebbe quasi la necrofilia.
Solita scena del tanatopratico e incipit così:
“Vorrei che per una volta fosse così immobile. Raramente quando tocco mia moglie ho la stessa sensazione di abbandono. La certezza che mai se ne andrà. È un crack che non esprime la morte; ma una barriera che ci separa dal mondo e rende il nostro amore eterno. La pelle fredda mi scalda dentro ancor più di quella viva. Lei dovrò portarla, dovrò sistemarla, dovrò renderla bella. Mia moglie, però, ci pensa da sola a queste cose. Si alza ogni mattina, e sembra che non le pesi separarsi da me. Perché?”.
Quando scrivo do molto più valore ai pensieri dei personaggi che all'azione; in termini di consigli, direi che non potevo fare di meglio.
Cinzia Passaro
È così bella! La sua bellezza non è stata intaccata, la morte non l’ha contaminata, nell’aria non ci sono vapori nauseanti, aleggia invece un odore delicato di agrumi stemperato da note di lavanda che ricorda il profumo che di solito lei usava.
Ricordo ancora il giorno in cui aveva varcato la soglia della agenzia funebre, ci aveva scelti perché nella pubblicità si parlava della presenza di un tanatoprattore che garantiva per i parenti del defunto un ultimo ricordo piacevole che non avrebbe traumatizzato neanche i bambini.
Ha voluto parlare con me, le ho spiegato tutto quello che faccio nel mio lavoro, le ho fatto un preventivo e mi ha pagato in anticipo, chiedendomi di recarmi all’indirizzo non appena mi fosse arrivato un messaggio e dopo aver fatto il mio lavoro devo avvisare i parenti tutti e garantire il più bel funerale che si possa fare.
Mi sono innamorato di lei…
Dieci giorni fa è arrivata la chiamata, ho trovato la porta aperta dell’appartamento, un invito a entrare, grande la mia sorpresa nel vederla distesa sul letto, sembrava dormire, bellissima e ancora calda… ho goduto del suo corpo.
Ho lavorato per preservare tanta bellezza, i parenti non li ho ancora chiamati…
Perché un lettore che non è interessato al genere del tuo libro dovrebbe leggere proprio il tuo libro?
Andrea Moretti
Bella domanda: si parla, in effetti, di circa 85.000 pubblicazioni l'anno, nel nostro Paese.
Nemmeno sarebbe una domanda molto indicata nel mio caso, dal momento che quando scrivo un libro cerco sempre di creare qualcosa che piaccia a me -in primis- e a un lettore con una visione del mondo simile alla mia.
A ben rifletterci, comunque, mi sento di dire che nei miei scritti cerco spesso di mettermi a nudo; di far riflettere su gravi difficoltà sociali che io –come molti altri, immagino- vivo ogni giorno nel mondo contemporaneo.
L'obiettivo non è intrattenere e divertire, bensì aprire gli occhi sulla gente; mostrare quanto sia difficile -per individui particolarmente sensibili- trovare a volte anche solo la forza di affrontare la giornata.
Voglio che insieme a me si lotti per trovare una soluzione positiva; che si sviluppi empatia per chi, accanto a noi, spesso non se la passa troppo bene.
Cinzia Passaro
Prima di tutto ci tengo a dire che spaziare tra vari generi può arricchire il lettore, e il mio romanzo potrebbe riservargli una bella sorpresa.
Non è solo un romanzo di formazione, è una saga familiare che si tinge di giallo la cui risoluzione è solo nelle ultime pagine, è un romanzo storico perché attraversa quasi un secolo della nostra storia più recente con le donne come protagoniste, parla di conquiste che oggi spesso si danno per scontate.
E poi c’è il Salento con il suo sole accecante e la bellezza di una terra ancora incontaminata.
In “Libera, il cielo fatto di mare e di lampare” c’è veramente di tutto e stimola il lettore a profonde riflessioni, ma è soprattutto un libro per chi ama semplicemente leggere.
Ringrazio Andrea Moretti e Cinzia Passaro
per essersi messi in gioco accettando di partecipare a questa intervista.❤️
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Libera. Il cielo fatto di mare e di lampare di Cinzia Passaro
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Mi raccomando: trovatevi un partner ardimentoso che vi tenga testa!