1) Usare termini arcaici (es.: “vetusto” anziché “vecchio”)
2) Usare le parole di là dal loro significato con l’effetto “supercazzola prematurata”
3) Abusare della punteggiatura e premere invio “’ndo cojo cojo”
4) Abusare di parole quali “amore”, “cuore”, “solare” ed espressioni logore e nauseabonde (es.:“mi riscaldi il cuore”, “i tuoi occhi color del mare” ecc.)
5) Rubare espressioni di noti poeti, parolieri e scrittori (es.: “L’emozione non ha voce”) e ricalcare i versi dei grandi poeti in modo grottesco
6) Non rispettare la metrica, la costruzione poetica e la musicalità dei versi
7) Disseminare la poesia di paroloni ridondanti per esaltare la presunta cultura personale
8) Infarcire la poesia di errori grammaticali e sintattici perché tanto sono “licenze poetiche”
9) Confondere la poesia con la fiera dei pronomi possessivi (mio, tuo, suo), dei verbi esplicativi (es. “i tuoi occhi mi parlano di te”), degli ossimori e dei superlativi
10) Esprimere concetti banali e obsoleti e banalizzare concetti profondi con parole inadeguate.