Autrice: Cristina Vichi
Editore: Dark Abyss Edizioni
Genere: Dark Fantasy
Ambientazione: Settecento ed epoca contemporanea
Lunghezza pagine: 296 pagine
Formato: disponibile in entrambi i formati, cartaceo e digitale
DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
Nonostante i problemi di famiglia, la diciassettenne Kassy Wilson si ritiene fortunata a vivere nel 2017: vige la parità tra i sessi e nessuna superstizione può portare una ragazza sul rogo, come invece accadde nel 1717 alla sua concittadina Katherine Wilkinson, detta la "Regina Rossa". Quella fanciulla, con cui ha in comune anche l'aspetto fisico e il giorno di nascita, venne infatti arsa viva come strega. Durante una visita guidata nel castello che ospitava Katherine, attrazione turistica del posto, Kassy vedrà la sua intera esistenza ribaltarsi in un battito di ciglia. La Regina Rossa era davvero una vittima innocente? Acceca di più lasciarsi trasportare dall'irrazionalità o rifiutarla a prescindere? Quando passato e presente si uniranno in un binomio inscindibile, Kassy dovrà trovare il coraggio di scegliere quale futuro desidera e quale rinuncia accettare in suo nome.
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Recensione di “Non guardare la strega” di Cristina Vichi, edito da Dark Abyss edizioni.
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RECENSIONE
PREMESSA
Il genere Fantasy, subito dopo il romance, è quanto di più lontanto da me, eppure sono sempre pronta a farmi stupire perché, nel gioco delle probabilità, c’è sempre un romanzo che può fare la differenza, che mi risucchia nella trama, fino a desiderare che essa non finisca mai. Ebbene, “Non guardare la strega” è uno di questi romanzi. Mi sono così piacevolmente intrattenuta tra le sue pagine, che ora mi trovo a dover elaborare il lutto “di fine libro” . Dare l’addio a personaggi cha abbiamo amato è sempre difficile. In fondo, però, non è mai un vero addio quello tra lettore e personaggi. Come accade con le persone reali di passaggio che sanno lasciarci il segno, così i personaggi con cui abbiamo creato empatia continuano a vivere dentro di noi.
Non dimenticherò mai la perfida Regina Rossa, la dolce Kassy e il bel Don Jasper.
ORE 21:00 DI UNA SERA D’AGOSTO: IN COMAPAGNIA DELLA REGINA ROSSA E KASSY
Dopo una giornata torrida, mi metto sulla sdraio in balcone. Che bello godere finalmente di un po’ di fresco in compagnia di un buon libro! Potevo mai farmi sfuggire una storia che si sviluppa su due piani temporali differenti? Assolutamente no! Chi mi conosce sa che sono maniacalmente attratta dal tema “viaggi nel tempo”, sia come book blogger (non manco mai nelle mie interviste di catapultare gli autori in situazione surreali del passato) sia come autrice (v. Pizzi neri e merletti grigi). E quindi “Non guardare la strega” non poteva mancare nelle mie letture. Posso affermare che la lettura mi è risultata più che gradita. La compagnia di Katherine e di Khassy, le due adolescenti protagoniste appartenenti a due epoche diverse, è stata trascinante dalla prima all’ultima pagina. Grazie a loro, ho potuto immergermi in un mondo nuovo, tutto da scoprire. Il viaggio che l’autrice Cristina Vichi fa fare ai lettori con questo suo romanzo a sfondo storico ed esotrico è un viaggio affascinante e di forte impatto emotivo. La storia, difatti, è intensa e appassionata e, sebbene in un contesto drammatico di sofferenze e persecuzioni, offre spazio alla tenerezza dei sentimenti più puri.
TITOLO
Ho amato questo romanzo fin dal titolo, che si pone come un chiaro monito, il monito è di non guardare la strega in qualunque forma essa si presenti per non cadere vittima dei suoi sortilegi.
TEMI
Nulla è come sembra
Tutto può accadere, ma attenzione: tutto può essere il contrario di ciò che sembra (altro tema che mi è follemente caro!). Incantesimi, spettri che parlano, gatti neri, scambi di persona, sono elementi di questo fantasy, dove nulla è scontato.
Stregoneria e superstizione
E se le streghe, dipinte in epoca odierna come povere donne perseguitate a causa dell'ignoranza e della superstizione, esistessero davvero e ce ne fossero di veramente malvagie? Da una parte, il romanzo rovescia lo stereotipo letterario moderno della fanciulla innocente accusata di stregoneria solo perché “diversa”, bella e istruita; dall’altra parte, però, offre un’interpretazione della stregoneria come potere applicato al bene.
Bene e male
La storia offre più in generale spunti di riflessioni sulla natura umana, sul suo fondamento ontologico o morale: le persone nascono crudeli o diventano tali a causa dei trattamenti subiti?
"Rendere felici le persone dona grande pace al proprio animo.
Anche se a volte l'impotenza davanti ai drammi fa soffrire."
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"Io credo che Dio abbia messo del bene in ognuno di noi.
Alle volte, però, questo bene viene oberato dalla cattiveria e smette di respirare"
Amore e sacrificio
L’amore in questo romanzo vede una coppia atipica: un prete del Settecento e una giovane donna dell’epoca contemporanea. Il loro amore cresce in modo delicato e può tutto, finanche spezzare le barriere temporali e infrangere i voti di chi si è consacrato a Dio.
L'amore come estremo sacrificio di sè è un aspetto del romanzo molto toccante.
L’amore di cui parla il romanzo è anche quello tra madre e figlia. Fino a dove può arrivare una madre per amore della propria figlia?
AMBIENTAZIONE
L'atmosfera che si respira è cupa ma affascinante.
Ci troviamo a Katherine’s City, villaggio che prende il nome da Katherine Wilkinson, detta la Regina Rossa, morta sul rogo nel 1717 perché accusata di stregoneria. Il castello, un tempo residenza dei Wilkinson, nel 2017 è un’ambita meta turistica.
Come detto, il romanzo si sviluppa su due piani temporali diversi: Il Settecento e l’epoca contemporanea.
Nonostante alcune inesattezze sul contesto storico settecentesco e l’uso nei dialoghi di un linguaggio non troppo conforme all’epoca, il lettore è portato a immergersi con naturalezza nell’atmosfera passata, respirandone vizi e virtù. Con la stessa agilità il lettore è portato a tuffarsi nell’epoca contemporanea. I salti temporali che seguono le vicende delle protagoniste sono ben amalgamati tra loro e rendono il racconto dinamico e divertente. Efficace e ben reso il punto di vista del personaggio che non si trova più nella sua epoca, ma in un’altra e guarda con occhi sorpresi e incuriositi tutto ciò che lo circonda. Ma il punto di forza del romanzo più che nell’ambientazione, suggestiva sebbene a tratti scricchiolante, sta nella trama in sé, nell’originalità con la quale essa si snoda, nella caratterizzazione dei personaggi e soprattutto nella fervida fantasia dell’autrice.
TRAMA
Il romanzo è la storia di due ragazze i cui destini s’incrociano: Katherine Wilkinson (detta la “Regina Rossa”), strega vissuta nel 1717, e Kassy Wilson, giovane studentessa del 2017.
È il 17 ottobre del 1717, giorno del rogo della strega Katherine Wilkinson. La folla non vede l’ora che la ragazza bruci, perché solo così la sua anima nera non ritornerà. Un gatto nero cerca di attirare l'attenzione. Qualcosa di strano sta accadendo, ma cosa? Chi sta bruciando nel rogo? Katherine chi è veramente?
In epoca contemporanea “Tutti pensano a lei come una ragazza innocente, accusata di stregoneria dall’ignoranza e dalla superstizione di un popolo antiquato.”
Il 17/10/2017, anniversario della morte della Regina Rossa, il castello è aperto al pubblico. Kassy Wilson non vede l'ora di visitarlo e finalmente ha l’opportunità di farlo in occasione di una gita scolastica. Il luogo procura a Kassy strane sensazioni, tando da svenire. Al risveglio, la ragazza si trova nel 1717, letteralmente nei panni della Regina Rossa e con il rischio di bruciare sul rogo al posto di Katherine. Don Jasper, il parroco del paese, capisce subito che lei non è la vera Katherine. Il suo modo di porsi è diverso. L’uomo cercherà dunque di fare il possibile per aiutare la ragazza a tornare nel suo tempo e nel suo corpo reale. La storia prenderà vie impreviste, introducendo il lettore in un mondo di magia, dove non ci sarà mai nulla di certo, dove vedrà i personaggi compiere scelte dolorose ma necessarie.
Ho tovato la trama avvincente e l’intreccio originale. È una storia che mescola personaggi ed epoche in modo armonioso e ha un finale emozionanante e sorprendente.
PERSONAGGI
I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati e si evolvono come in un romanzo di formazione.
Kassy e Katherine (la Regina Rossa) sono le belle protagoniste dai capelli rossi e gli occhi azzurri. Nate nello stesso giorno, sono legate da una comune natura e da una fisicità simile, ma divise da obiettivi diversi e da caratteri inconciliabili, essendo una applicata al bene e l’altra al male.
Kassy. La conosciamo come una semplice adolescente, timida e dolce. Vive con la sorella, Ros, che con sacrificio la manitiene agli studi. Strada facendo, la vedremo trasformarsi in una donna consapevole di sé e dei suoi poteri, una donna dallo spirito combattivo, pronta a fare affidamento sulla sua forza per risolvere i problemi, pronta a reagire con le unghie e con i denti di fronte alle vicissitudini e a spendere tutta se stessa per chi ama.
Katherine. È spavalda e orgogliosa, spesso sprezzante.
Le due ragazze, “streghe gemelle” ma opposte, vivranno come antagoniste avventure che non faranno sconti a nessuna di loro.
Don Jasper: è un prete del Settecento, bello e dall’anima pura e incorrotta. Per motivi diversi ha un legame con entrambe le ragazze. L’uomo metterà in discussione se stesso. Le sue scelte avranno ripercussioni anche nella vita delle due giovani, in particolare di Kassy.
STILE NARRATIVO
“Non guardare la strega” è un fantasy drammatico e dolce a un tempo, ben strutturato, grazie un intreccio originale, non viziato dal “già visto e già sentito”.
Via via che leggevo la storia, ho imparato, dopo una mia iniziale difficoltà, ad accettare anche l’utilizzo di un linguggio contemporaneo nei dialoghi ambientati nel Settecento. Ho voluto interpretare questo aspetto come una scelta stilistica a beneficio, probabilmente, di una lettura più alla portata di tutti.
La penna di Cristina Vichi è limpida, fresca e immediata. L’autrice è capace di catturare il lettore, tra spasmi d’angoscia e respiri di sollievo, grazie ai continui colpi di scena ritmati con arte. Il lettore è trasportato senza sconti nell’incubo che Kassy vive.
La scena del rogo, in tutta la sua crudezza, è di grande potenza descrittiva.