DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
Anno 2014 - Ancona: Uno scienziato, discendente di Giuglelmo Marconi, ha inventato un tipo di umanoide molto speciale che cambierà l`Umanità. Tutto era andato liscio. La vendita della prima generazione di umanoidi era inziata un mese prima. Le persone erano impazzite, soprattutto quelle che avevano denaro sufficiente per acquistare un robot in grado di parlare, fare la tata con i bambini, cucinare, stirare, insomma una sorta di tuttofare in grado di eseguire qualsiasi lavoro quotidiano. Ora però, Gianluca stava cercando di fabbricarne una versione più economica ma che avesse però caratteristiche simili alla precedente, anche se non così evolute come quelle dei primi esemplari realizzati nell`impianto di produzione dislocato nei pressi di Ancona. Un edificio che aveva iniziato a costruire proprio nel momento in cui gli venne in mente la soluzione...Anno 7485: gli animali si sono impadroniti della Terra e gli umani sono diventati i loro schiavi. Cosa è successo veramente?
“Gli uomini si allontanavano sempre di più dalla loro natura animale, credendosi al centro della Creazione, come se avessero il diritto di fare quello che volevano con gli altri esseri viventi che abitavano la Terra.”
PREMESSA
Ho faticato a leggere questo libro? Sì. Mi è piaciuto? Sì, lo ho apprezzato molto per l’intenzione, per il messaggio contenuto. Allora perché ho faticato a leggerlo? Per il tema trattato, mio tallone da Achille, ossia la sopraffazione degli uomini sui nostri fratelli animali. Chi mi conosce sa che questo tema è centrale nella mia vita e costantemente presente, tanto da avermi portato a compiere scelte che i più definirebbero ancora oggi “estreme” o “radicali”, quando invece, chi le ha compiute come me le considera semplicemente normali, se non addirittura dovute. Dopo l’attivismo antispecista, che dalla piazza mi ha portato nel web con un canale di cucina etica, tendo a portare la mia mente altrove, almeno durante il tempo libero. La fatica nella lettura è stata quindi solo ed esclusivamente di carattere emotivo e nulla ha avuto a che vedere con la trama (avvincente), lo stile letterario (pulito e curato), i personaggi (simpatici e curiosi). Di solito evito di leggere saggi a tema antispecista (menomale che esistono, perché sono certamente un ottimo mezzo di sensibilizzazione) o romanzi con protagonisti animali sfortunati, o peggio che mai, testi di stampo antropocentrico, proprio per staccare la mia mente da lì, da dove è in modo quasi permanente, salvo brevi momenti di spensieratezza (anche se poi il pensiero rimane sempre latente, pronto a riemergere al minimo richiamo).
Forse il lettore, leggendo la quarta di copertina del libro di Acosta e Presciutti, non ha idea a quale impatto emotivo andrà incontro, sempre che sia minimamente interessato al tema “violenza su esseri senzienti indifesi”. La sua mente andrà quindi verso tutto il pacchetto delle aberrazioni di cui purtroppo è ancora capace l’uomo (allevamenti intensivi, mattatoi, vivisezione, corride, zoo, caccia, pesca, combattimenti ecc.).
"La reazione più sorprendente venne dalle scimmie da laboratorio: alcune fuggirono con in testa ancora con quei tremendi caschi da vivisezione che erano costrette ad indossare durante l’elettrochoc, una delle torture più immonde e vergognose e che a volte si potevano vedere pubblicamente anche in televisione, quando veniva trattato questo argomento, raramente per la verità."
No, tranquilli! Non si parla dettagliatamente di queste realtà, ma se ne fa cenno, in quanto esse sono la partenza, diciamo così, per entrare nel vivo della trama e capire le motivazioni che spingono i personaggi a comportarsi in un dato modo. Una persona come me, che rifiuta l’antropocentrismo a favore di una visione del mondo antispecista, nella vita reale può solo sperare nel karma universale o in qualcosa di superiore o semplicemente in un ravvedimento individuale per porre fine a certe atrocità; ma in un romanzo, dove tutto è lecito e possibile, quindi anche l’assurdo e il desiderio più irrealizzabile, la speranza può concretizzarsi in una soluzione definitiva... o quasi. E così è ne L’ultima opportunità, una storia forte e delicata a un tempoun tempo, frutto della fervida fantasia della Acosta.
TRAMA
“…il denaro era il colpevole di tutte le stragi dall’inizio del mondo. Chi aveva i soldi aveva il potere.”
Il romanzo si snoda su due piani temporali. Nella prima parte ci troviamo nel 2014, mentre nella seconda nel 7485, ma attenzione: forse la storia del 2014 potrebbe essere riscritta. Che cosa c’è da cambiare? Un bel po’ di cose che non vanno: l’arroganza umana nei confronti di altre creature. Un esercito bizzarro è pronto alla grande ribellione. Umanoidi e animali si coalizzano contro gli umani. Ma se le coalizioni non fossero poi così tanto chiare e nette? E se le macchine considerassero inferiori umani e animali?
"Le macchine non hanno sentimenti, sono un insieme di cavi, microcomputer, schermi e via dicendo, funzionano con uno e zero, non conoscono le sfumature e neanche la differenza tra il bene e il male."
RECENSIONE
Il romanzo s’incentra su una struttura narrativa complessa attorno a personaggi avvincenti e semplici per creare una storia insolita. La storia narrata è un tornado di fatti al centro del tema “rivoluzione” per cambiare l’atteggiamento umano nei confronti di macchine e animali. Gli umani, arrivati a un livello tecnologico tale da poter disporre di umanoidi per espletare qualsiasi azione, sfruttano le altre vite, artificiali e non, fino, senza neanche rendersene conto, a diventare in tutto e per tutto dipendenti da esse. La loro vita comoda e semplificata, quindi, nasconde una dipendenza dalla tecnologia pericolosa, che ormai da tempo ha annichilito in loro il buon senso, l’equilibrio. Il cervello degli umani, che si ergono a esseri “superiori”, ha una grande falla: sottovaluta la creazione delle AI e la posizione degli animali nel mondo, come esseri non inferiori ma semplicemente diversi e degni di rispetto. L’uomo arrogante che anche per svolgere l’azione più semplice deve ricorrere alle macchine sta per essere messo a dura prova. Il lettore è accompagnato in un viaggio che dalla realtà conduce verso l’impossibile, in quell’impossibile che una favola distopica/fantascientifica consente. L’impossibile, quindi da sogno diventa realtà, una realtà altra, dove i conti finalmente tornano, dove l'odore della “vendetta” ha più il profumo della giustizia. Gli animali prendono la parola e, con l’aiuto degli umanoidi, sono pronti a ribellarsi. Attenzione, però, come in ogni battaglia che vede fazione opposte combattere sul campo, si innescano dinamiche pronte a ribaltare tutto. D’altronde nessuno è buono o cattivo tout curt e anche tra gli umani esistono persone buone, che non meritano di essere punite.
Il racconto diviene poesia della notte, dell’assopimento delle coscienze per eslpodere in una lirica della luce, della vita, in cui ogni creatura nel mondo ha il suo posto. L’intreccio, tra avventure diveritenti e passaggi narrativi di forte impatto emotivo, ènel complesso ben costruito. Le poche digressioni rallentano la tensione, per poi catapultare di nuovo il lettore nel pieno della vicenda. I due piani temporali sono abilmente interconnessi.
TEMI
Sopraffazione dell’uomo sugli animali
“… le nostre richieste dovranno essere fondamentalmente tre: 1. deve terminare il massacro dei tori 2. dovremmo chiedergli di modificare le loro abitudini alimentari diventando vegetariani come noi, e dovranno anche essere demoliti tutti i macelli in cui si uccidono i nostri parenti.”
3. devono capire che, tra alcuni millenni, gli animali raggiungeranno una tale forma evolutiva che dovranno essere riconosciuti come soggetti pensanti e avere gli stessi diritti degli uomini.
Non tutti gli uomini, però, meritano di essere puntiti.
"Per alcuni giorni il caos si impadronì del pianeta. Soltanto le tribù più primitive, quelle che avevano vissuto in equilibrio con la natura e gli esseri che la abitavano, si salvarono dalle stragi. Come mai? Perché gli animali li consideravano come altri animali, non come nemici."
Risanare il mondo dai sorprusi non implica necessariamente violenza e sangue: l’ascolto e la comprensione reciproca sono alla base di ogni civile convivenza su pianeta.
“Non abbiate paura! Non vogliamo farvi del male! Vogliamo soltanto che capiate che uomini e animali possono vivere in pace senza farsi del male, senza ammazzarsi. Che la sofferenza dei nostri parenti nel presente è una brutta cosa. Abbiamo dei sentimenti, soffriamo come tutti gli altri esseri viventi. Voi uomini non siete gli animali più potenti della creazione e neanche i più intelligenti."
“Tutti gli esseri viventi hanno diritto a una vita degna, in libertà, diritto di svilupparsi fisicamente e mentalmente senza nessuno che glielo impedisca. Rifletteteci. Dovrete imparare a rispettare tutti gli esseri viventi della Terra e capire che hanno lo stesso vostro diritto alla vita. Quelli che voi chiamate animali selvaggi hanno un cuore, soffrono, impazziscono se non vivono nel loro habitat." La presa di coscienza umana è il primo step per un cambiamento radicale.
Dialogo giraffa e scienziato:
"Sono sempre sempre stato dell’idea che nemmeno l’uomo più intelligente o coraggioso abbia il diritto di porsi al di sopra del resto degli esseri viventi. Forse la colpa di questa situazione è tutta nostra.”"
Uomo schiavo della tecnologia
"Gli umani erano stati colonizzati dalle macchine e ancora non lo sapevano."
Ribellione delle macchine nei confronti dell'uomo
Rivoluzione:
"E, all’improvviso, un giorno, accadde: tutte le macchine si fermarono. Non funzionava più niente: computer, semafori, frullatori, lavastoviglie, automobili...Tutto quello che serviva agli uomini per vivere una vita più comoda si fermò. "
Il robot costruito dall’uomo per servirlo fedelmente e che si ribella al suo creatore o, addirittura, manifesta l'intenzione di sottomettere tutti gli uomini per farne i propri schiavi è un tema che conosce sviluppi interessanti sia a livello narrativo che cinematografico (es.: Ex machina). Ne L’ultima opportunità è affrontato con lucida “follia narrativa”, senza mai dare agli umanoidi sentimenti umani e animali. E proprio in questo, nel mondo emotivo, che uomini e animali sono indissolubilmente legati e differiscono dagli umanoidi.
La guerra tra uomini, macchine e animali
La ribellione degli animali verso l'uomo è un tema che ci ricollega a libri come "La fattoria degli animali" di Orwell, ma qui è reso più complesso dalla partecipazione degli uomanoidi.
"Pertanto i due grandi gruppi nemici avevano cominciato a organizzarsi: da una parte gli uomini, con i loro precari metodi di difesa e attacco, e dall’altra le macchine e gli animali che possedevano, in confronto, la tecnologia migliore e più moderna."
"Umanoidi e animali erano, al momento, fratelli di sofferenza e alleati nella ribellione."
"…dovremmo agire subito e cambiare qualcosa affinché ci sia un futuro per tutti noi, sia animali che macchine."
“Dunque, un giorno storico, in cui nel mondo gli animali e le macchine dichiarano all'Umanità la loro volontà di indipendenza, anche perché gli uomini sono stati appena privati sia del sostegno tecnico dei computer e degli elettrodomestici, che della schiavitù animale."
Vendetta o giustizia?0
“… tutto quello che serviva agli uomini per mantenere gli animali lontani o prigionieri smise di funzionare e questi uscirono, impazziti e arrabbiati, dalle loro prigioni. Cercarono ovunque i responsabili della loro cattività."
"Ogni animale che era stato sfruttato dagli uomini adesso cercava vendetta.”
"Gli androidi e gli animali, invece, non volevano sterminare gli umani, bensì renderli loro schiavi, per vendicarsi nella maniera più sottile della sofferenza imposta loro e fargli capire cosa si provava nei panni degli altri. Animali e macchine che avevano sofferto la prepotenza di alcuni uomini, vivendo situazioni di sottomissione assoluta, che adesso volevano che fossero loro a provare questo sentimento. Se fossero stati sterminati non sarebbe rimasto nessuno a capire quanto fosse stato sbagliato il loro modo di agire."
PERSONAGGI
I personaggi sono molti, ma tutto sommato di facile memorizzazione in quanto ben caratterizzati. Le loro relazioni, a volte complicate e mutevoli, sono davvero ciò che guida la storia, e le loro scelte determinano i fatti che accadono nelle due diverse linee temporali, tra momenti di fallimento e momenti di successo. Alcuni personaggi sono di una tenerezza incredibile e sembra davvero di vederli mentre compiono le loro imprese.
Per citarne solo una piccolissima parte:
Gianluca
Ingegnere che ha progettato umanoidi in grado di svolgere qualsiasi attività.
Valvo
Umanoide di proprietà di lord Fotheringaybagehot, il quale licenza gli umani che lavorano nella sua fattoria a favore degli umanpoidi come Valvo.
Manlio
Il gorilla che non vuole consentire che tutti gli umani siano giudicati nello stesso modo.
Renato e Renata
Due simpatici gemelli di orso polare che si trovano a vivere una sigolare avventura.
Claudio
Orso che come il gorilla Manlio non vuole che a tutti gli umani sia riservato lo stesso trattamento.
“Ma io ho alcuni amici umani e voglio proteggerli così come loro hanno fatto con me quando ero piccolo.”
Maurizio
Il gatto educato e gentile, prima tenuto in casa e poi abbandonato, vittima di atti di violenza da parte degli umani.
0"Sebbene ci avesse messo un bel po’ per ritornare ad avere fiducia negli umani, Maurizio capì che non tutti erano uguali a quegli scervellati che lo avevano torturato e sapeva distinguere benissimo tra le persone buone e quelle cattive."
QBOX700 (detto Peppino) umanoide coordinatore del Comitato… quale Comitato? Lo scoprirete leggendo il libro!
AMBIENTAZIONE
“Sebbene tutto fosse cominciato in America, questi fatti si propagarono per tutto il pianeta”. Tutto il mondo è in effetti coinvolto nella vicenda. Gli autori si sono concentrati il giusto sulla descrizione dei paesi del mondo, dalla Spagna all’Italia (Venezia, Pianura Padana, Ancona ecc.) fino al Polo Nord.
STILE LETTERARIO
Maria Acosta, di madrelingua spagnola, ha scritto direttamente in italiano questo libro, per cui il testo contiene alcune imperfezioni linguistiche.
Sebbene la trama possa risultare complicata per la sequela di avvenimenti, in più parti del mondo e in linee temporali diverse, fila liscia grazie soprattutto al linguaggio semplice e pulito. Nessun arzigogolo lessicale o lungaggini eccessive, salvo qualche digressione e “storie nelle storie” che alleggeriscono il tema della “lotta contro”. D’altronde, in un romanzo fitto di fatti e personaggi, dove il rischio è sempre quello di perdersi un po’, tra scontri e incontri, la limpidezza dello stile narrativo fa la differenza e rende tutto facilmente fruibile. Molto gradevole è l’aspetto fiabesco di dare agli animali la parola, senza per questo snaturarli o umanizzarli in modo grottesco.
Il mio giudizio non può che essere positivo: Acosta ha fatto centro nel mio cuore di lettrice. L'unica cosa che non ho apprezzato è la quarta di copertina che per la sua forma non rende giustizia al contenuto del romanzo, al contrario quest'ultimo raccontato in modo da stimolare la curiosità del lettore e ideato con molta fantasia.
Sono felice di aver letto questa storia di rivincita del regno animale sulla sopraffazione degli uomini, anche se il finale è aperto e fa pensare a nuovi sviluppi, a un sequel dove forse potrebbero non mancare colpi di scena.
Consiglio il libro a chiunque voglia essere accompagnato alla riflessione di temi importanti e universali con la leggerezza di una storia originale e a tratti, laddove necessario, divertente.
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