Cari lettori, editori, autori e curiosi,
in questa nuova chiacchierata per la rubrica "Intervista al recensore di libri" conosceremo Laura del blog letterario “La Libridinosa”, blog performante e ben organizzato, il cui titolo ironico già ci conduce in un mondo di osservazioni acute. Laura, dalla vivace personalità e dai gusti letterari ben precisi, ha risposto eroicamente a tutte le domande in modo tutt'altro che evasivo. Mi preme dunque ringraziarla fin da subito per la sua disponibilità. Personalmente, tra le tante cose, ho apprezzato la risposta alla domanda numero 11, che tratta un tema molto attuale (Laura è corente con il suo modus operandi, intellettualmente onesto e schietto) e la sua posizione inequivocabile sulla cosiddetta “editoria a pagamento” (domanda n.10). E visto che il tema della speranza è molto caro a Laura (vedi risposta alla domanda n.30) mi piace sperare che sempre più recensori di libri, colleghi di Laura, si dimostrino sensibili all’argomento e che lo approfondiscano per decidere consapevolmente se recensire o meno opere di autori paganti. Molti recensori, difatti, non si pongono il problema della provenienza dei testi che si trovano a recensire. L’auspicio è che ognuno faccia la propria parte per non incoraggiare il mercato di questa pseudo-editoria che, per non ingenerare confusione, carpendo la buona fede degli acquirenti, andrebbe qualificata diversamente, per esempio “tipografia con servizi aggiuntivi" (cosa che avrò detto almeno 200 volte!).
E ora lascio la parola a Laura, senza prima però di invitarvi a navigare nel suo blog, di cui vi lascio il link in calce. Sono sicura che apprezzerete l’integerrima onestà intelettuale di Laura, onestà che la porta a scrivere recensioni accurate, sentite e oneste.
Buona lettura!
1.Ciao Laura, vuoi parlarci della tua attività di blogger?
Ciao, Elisa! Attività di blogger mi fa sempre un po’ ridere, perché alla fine io sono una lettrice appassionata che, un giorno di ormai quasi 8 anni fa, ha deciso di portare questa sua passione sul web!
2.La tua vocazione alla critica letteraria nasce dalla lettura curiosa e onnivora o selettiva?
Entrambe! Sino a qualche anno fa ero una lettrice onnivora e, salvo qualche genere ben preciso, divoravo di tutto (anche i bugiardini dei farmaci!). Col tempo, invece, sono diventata molto selettiva e, adesso, le mie letture si riducono a un paio di generi ben precisi.
3.Che cosa cerchi negli autori di narrativa?
Realtà, concretezza, capacità di farmi emozionare sin dalle prime righe.
4.Che cosa ti attira primariamente di un libro?
La copertina, inutile mentire, è la prima cosa che cattura il mio sguardo. Poi, ovviamente, approfondisco leggendo la sinossi per capire se quel titolo possa fare al caso mio.
5.Come scegli i libri da leggere?
Ti direi “a sentimento”, ma non sarebbe del tutto vero. Sicuramente mi lascio trascinare dal bisogno del momento, ma sono anche una pianificatrice seriale (non chiamate la neuro, per favore!) e, soprattutto da quando ho il blog, stilo una sorta di “to be read” così da avere sempre almeno un articolo a settimana da postare.
6.Come selezione i libri da recensire? Recensisci solo libri da te scelti o anche quelli che ti sono segnalati?
Tendenzialmente sono io che scelgo i libri da recensire. Spulcio costantemente le nuove uscite, che alterno a romanzi un po’ più datati, e se c’è qualcosa che mi interessa particolarmente ed è pubblicato da una delle CE con cui collaboro, provo a chiederne la copia; in caso di rifiuto, ovviamente parte immediato il click sul mouse per ordinare il libro! Nell’ultimo anno mi è capito di accettare qualche proposta dalle case editrici: solitamente si tratta di romanzi la cui uscita mi è sfuggita e che, comunque, avrei letto ugualmente.
7.Per far capire meglio i tuoi gusti letterari a chi ti propone in lettura un’opera, ti chiedo di rivelarci tra i classici, di narrativa di qualsiasi genere, quali libri ti hanno più appassionata.
E qui mi attirerò le ire dei puristi della letteratura, ma io non sono un’amante dei classici. Ne ho letti tanti da ragazzina, spesso imposti dalla scuola, ma non è un tipo di letteratura che fa per me. Se proprio dovessi sceglierne uno, sicuramente mi viene in mente “Jane Eyre”, ma, ad esempio, io sono una di quelle che detesta la Austen!
8.Che genere di libro non leggeresti mai?
(Ma poi l’avvocato me lo paghi tu?!!). Come avrai notato, io leggo prevalentemente narrativa contemporanea e storici (che sono il mio cavallo di battaglia). Non rifuggo, a sprazzi, da qualche buon thriller, di cui sono stata per anni una costante fruitrice. Mai mai mai leggerei i romance: ci ho provato, anche più di una volta, ma non fanno proprio per me; li trovo troppo stereotipati e scontati e io da un libro voglio essere sorpresa! Diverso è il discorso che riguarda fantasy e distopici, che apprezzo come generi in sé, ma che non leggo perché, come detto prima, io in un romanzo cerco realtà!
9.Quali criteri di valutazione applichi nel recensire un libro di narrativa?
Io dico sempre che “scrivo di pancia”. Quando leggo un libro, cerco di imprimere su carta le emozioni che mi ha suscitato durante la lettura. Poi, ovviamente, mi baso sulla trama e lo stile dell’autore, ma valuto anche molto editing e traduzione. Sono una grammar-nazi e quando mi capita di incappare in romanzi pieni di refusi o, peggio ancora, nei quali i verbi sono coniugati dal mio cane, sicuramente questa cosa influisce sul mio giudizio finale.
10.Che cosa pensi della cosiddetta “editoria” a pagamento?Credi che sia giusto che i lettori non sappiano l’origine di un libro, quindi se esso provenga o meno da case editrici a pagamento?
Sono assolutamente contraria! Io non accetto proposte da autori, men che meno da coloro che pubblicano con case editrici a pagamento. Purtroppo, il lettore “comune” non è spesso a conoscenza di molti dei meccanismi che esistono nell’editoria.
11.Credi che sia giusto che un lettore non sappia se un autore ha pagato un blogger per farsi recensire una sua opera?
Argomento scottante! Personalmente non ho mai chiesto una retribuzione per ciò che faccio. Parto col dire che, per quanto mi riguarda, recensire a pagamento ed essere imparziali è impossibile: davanti a una retribuzione, sfido chiunque a dire che un libro non sia valido! Se poi qualcuno dei mie colleghi pensa di essere così capace di farlo, mi aspetto che, come minimo, segnali debitamente di essere stato pagato, quindi utilizzi gli appositi hashtag, così da dare ai suoi follower la possibilità di decidere se fidarsi o meno del suo parere.
12.Ti è mai capitato di recensire autori esordienti o emergenti?
Se per esordienti o emergenti intendiamo autori alla loro prima pubblicazione, credo di averne recensiti a decine! Se, invece, parliamo di autori self, li evito come la peste ai tempi di Renzo e Lucia!
13.Quali generi preferisci?
Mi cibo di romanzi storici, nello specifico l’epoca Tudor rimane la mia preferita! Li alterno con romanzi di narrativa contemporanea, soprattutto di autori italiani. Ogni tanto mi capita di leggere qualche thriller, anche se fatico a trovarne di ben scritti.
14.Se fossi costretta a scegliere tra un libro con un’idea originale, ma con una scrittura non particolarmente intrigante e un libro con un tema banale, ma scritto in modo eccelso, che cosa sceglieresti?
Che domanda difficile! Io sono una lettrice che si lascia molto affascinare dalla scrittura: mi è capitato di non amare romanzi con storie bellissime, ma scritti in maniera talmente banale da innervosirmi, quindi, sì, decisamente preferisco una trama meno pregevole, ma una buona scrittura!
15.Per inquadrare un libro prima di farne una lettura completa ti capita mai, “di nascosto da te stessa”, di dare una sbirciatina a una pagina a caso o di leggerne l’incipit e addirittura la fine?
L’incipit lo leggo sempre quando non sono sicura di voler acquistare un libro: se sono in libreria leggo la prima pagina, altrimenti scarico l’estratto da Amazon. E poi sì, lo confesso, sono una di quelle reiette che legge sempre l’ultima riga di un romanzo prima di iniziare a leggerlo. E son cretina, me lo dico da sola, perché spesso mi è capitato di farmi degli spoiler spaventosi!
16.Ti è mai capitato:
-di trovare in un’opera per te scadente qualcosa di comunque interessante?
Sì, nessun libro è mai totalmente da buttare. Al massimo mi diverto a fare una recensione super-negativa che sono anche le più divertenti da scrivere!
-di interrompere un libro perché proprio non hai trovato nessun motivo per terminarlo?
Tantissime volte. Mi avvalgo di Pennac e dei suoi diritti del lettore e mi ritengo un’abbandonatrice di libri! Ci sono troppi romanzi in attesa di essere letti perché io possa perdere tempo con ciò che non mi piace!
-di annoiarti mortalmente in una lettura e riporre il libro facendo pensieri inesprimibili?
Sono una donna fortunata: ho sei-amiche-sei con cui condivido la passione per la lettura e con le quali posso dar voce all’inesprimibile!
- di cercare affannosamente, scorrendo con rapidità le pagine di un libro, qualcosa che fermi la tua attenzione?
No. Solitamente concedo a un romanzo di media lunghezza (diciamo 350 pagine) una cinquantina di pagine per conquistarmi. Se non ci riesce, avanti un altro!
-di leggere uno stesso romanzo per il piacere di rivivere le emozioni della prima volta che lo hai letto?
No, anzi faccio l’esatto contrario: quando un libro mi fa innamorare di sé non lo rileggo più per paura che, col passare del tempo e degli anni, non riesca a riprovare le stesse emozioni provate durante la prima lettura. Tutt’al più mi capita di sfogliarlo e rileggerne qualche passaggio, quello sì!
-di emozionarti nella lettura fino a commuoverti?
Scherzi?! Io sono una frignona fatta e finita! Metà dei libri presenti nella mia libreria portano tracce delle mie lacrime!
-di aver valutato un libro negativamente e poi di tornare sui tuoi passi oppure il contrario?
No, sono molto ferma nei miei giudizi: se un libro non mi è piaciuto, è quasi impossibile che io lo rivaluti nel tempo e lo stesso vale per il contrario.
17.Che cos’è che proprio non sopporti, stilisticamente parlando, di un autore?
L’autoreferenzialità. Hai presente quegli autori che riesci a scovare tra le pagine dei loro romanzi ma nella maniera più negativa possibile? Ecco, quelli non li sopporto proprio! E poi l’incapacità di evolversi nelle storie e nella scrittura. Ci sono autori italiani acclamatissimi che scrivono lo stesso identico romanzo da anni, cambiando solo l’ambientazione e i nomi dei personaggi, e che vengono considerati bravissimi!
18.Quanto tempo impieghi per leggere un libro che ti appassiona?
In media leggo un centinaio di pagine al giorno, quindi direi che per un libro di medie dimensioni mi aggiro sui 3/4 giorni. Ma ci sono stati anche casi di libri letti in un solo pomeriggio o di romanzi da 1000 pagine divorati in meno di una settimana. Molto dipende dal libro che ho tra le mani.
19.Che cosa ti coinvolge di più di una trama?
Questa è una domanda che, per me, non ha risposta. Credo che più che determinati elementi del romanzo, sia il leggerlo al momento giusto che faccia la differenza.
20.Si dice spesso che un libro non si giudica dalla copertina, ma secondo la tua esperienza, quanta importanza ha realmente la copertina di un libro?
Come ho detto in un’altra risposta, la copertina è la prima cosa che attira la mia attenzione e, nell’era di Instagram, credo che per molte di noi sia così! Vogliamo parlare di certe copertine della Neri Pozza? A me viene voglia di incorniciarle per quanto son belle!
21.Quanta importanza ha una quarta di copertina?
Dovrei dire tanta, ma sono stata tradita troppe volte per farvi ancora affidamento totale. Alcune volte mi capita di leggere romanzi che non c’entrano nulla con ciò che è scritto nella quarta di copertina e mi chiedo sempre se, chi le scrive, sia sotto effetto di droga o alcool!
22.Ti sei mai sentita tradita da una copertina o da una quarta di copertina?
Come detto nella risposta precedente: droga, alcool o, ancora meglio, scrivono le sinossi e poi le estraggono a sorte ai vari libri da pubblicare!
23.Quanto il titolo di un’opera sollecita la tua curiosità?
Il titolo è una di quelle cose che non incide sulla mia curiosità, anche perché spesso si tratta di traduzioni che nulla c’entrano coi titoli originali!
24.Si dice che non bisogna mai confondere l’autore con la sua opera, ti sei mai cimentata nel leggere un’opera di un autore per la cui la persona non nutri particolare simpatia?
Sono umana, c’è poco da fare e se un autore non mi sta simpatico, so già che leggendo un suo romanzo avrei particolari remore nell’essere obiettiva, quindi evito di farlo.
25.Preferisci leggere libri in formato cartaceo o e-book?
Cartaceo. Lo so, l’ebook è più ecologico e ne sono stata una grande fruitrice per almeno 4 anni. Ma io sono anziana, che vuoi farci? Per me il cartaceo è piacere puro. Non sono un’annusatrice di libri, che sia chiaro, ma ho proprio bisogno, quando leggo, di vedere le pagine che scorrono! E poi vogliamo parlare, già che stiamo sempre tutti su Instagram, della resa fotografica di un cartaceo?!
26.Che cosa ti rende soddisfatta in questa tua passione e che cosa no?
Parto dal brutto e mi manca la meritocrazia che c’era quando i blogger stavano solo nei blog. L’avvento dei social e, in particolare di Instagram, ha creato un girone infernale fatto di invii da parte di case editrici e di gente che, invece che parlare di libri e invogliare alla lettura, sta allontanando le persone dai libri. C’è una costante corsa al numero di follower, si creano gruppi di scambio, ci sono guerre intestine che manco all’epoca di Alessandro Magno si è visto tanto spargimento di sangue!
La parte bella, bellissima, di ciò che faccio e che è quella che mi regala sempre grandi gioie, sono tutte quelle persone che mi seguono con affetto ormai da tanti anni, alcune delle quali sono diventate le mie migliori amiche e, soprattutto, quei messaggi che arrivano ogni tanto in cui mi si dice che grazie a me è stato letto un libro che, altrimenti, non sarebbe mai stato preso in considerazione. Credo che la mia più grande soddisfazione sia quella di riuscire ad avvicinare tante lettrici timorose al romanzo storico, che viene sempre visto un po’ come un mattone da leggere solo se si hanno certe competenze e che, invece, poi si scopre essere molto di più!
27.Secondo te, in generale quanto può influire nella scelta di un libro la lettura delle recensioni che lo riguardano?
Credo dipenda dalla persona: da blogger ti dico che ho pochissime persone di cui mi fido ciecamente e, se ho intenzione di leggere un libro a breve, evito di affidarmi a recensioni altrui, anche per non farmi influenzare nel mio giudizio. Da lettrice, invece, penso che avere accesso al parere di un altro lettore (alla fine noi blogger quello siamo, dei lettori!) possa aiutare a capire se un libro possa fare per me o meno!
28.Come deve essere per te la recensione “perfetta”?
Un giusto mix di emozioni e analisi. Non siamo critici letterari, quello che scriviamo nelle nostre recensioni è frutto delle emozioni provate durante la lettura e dei nostri gusti personali. Poi, ovviamente, l’esperienza e le tante letture, ci portano a riuscire a fare anche delle analisi più strutturate di ciò che leggiamo, quindi riuscire a raccontare a chi ci legge cosa racchiuda un libro in termini di trama, personaggi e stile dell’autore. E, infine, per me è imprescindibile il parere personale, che non si limiti al “bello/brutto”, ma che mi spieghi perché a quella persona quel libro sia piaciuto o meno.
29.Che consiglio daresti a chi volesse aprire un blog di recensioni di libri?
Scappa finché sei in tempo!!! No, scherzo! Gli direi di farlo innanzitutto per sé stesso e non con l’idea di cominciare a ricevere libri gratis 15 minuti dopo aver aperto il blog. E poi di essere consapevole che un blog è un impegno a tempo pieno, richiede cura, costanza e capacità di scrittura. Molti partono da Instagram e poi decidono di aprire un blog pensando che sia la stessa cosa, invece non è così; instagram richiede un occhio fotografico, un blog si basa sulla conoscenza della grammatica italiana (cosa non così scontata nel nostro Paese!).
30.Hai una visione del mondo rilevabile da una citazione o un’immagine in cui rispecchiare i tuoi propositi o in cui ti rispecchi particolarmente?
“E mi faccio di speranza da quarant’anni”. È una frase di un romanzo di Lorenzo Marone, uno dei miei autori preferiti. Me la sono tatuata nel giorno del mio quarantesimo compleanno e, benché siano passati 5 anni da allora, rimane ancora il mio mantra!
31.Quali progetti hai per i prossimi anni?
Non morire?! Leggere, mangiare, recensire, mangiare, comprare libri, mangiare… e ovviamente, riuscire a incontrare le sei-amiche-sei, alcune delle quali non vedo da più di tre anni.
32.A tuo avviso perché siamo più un paese di scrittori e di pseudo-scrittori che non di lettori? Di chi è la responsabilità se si legge così poco?
Da madre di un sedicenne nel pieno del suo percorso scolastico, ti dico che le colpe si dividono a metà: scuola e famiglia. A scuola si impongono, ancora oggi, letture ormai datate, mentre il panorama letterario per i ragazzi è ormai vastissimo e valido. Nel 70% delle case italiane non c’è neanche un libro, come possiamo aspettarci che questi ragazzi leggano? Io stessa sono figlia di due non-lettori, il che mi porta a credere che la lettura sia una cosa che nasce dentro di noi e non debba esserci imposta, ma magari vedere qualche libro in casa sarebbe d’aiuto! E comunque, in Italia si scrive troppo (anche quando non si dovrebbe!) e si legge troppo poco.
33.Che cosa vuoi dire ai lettori? Hai qualche consiglio da dar loro su come scegliere i libri?
Lasciatevi guidare dall’istinto. Esiste sempre un libro giusto per tutti. E se non lo trovate, chiedete pure a me!
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