Descrizione/Quarta di copertina
Quando Fabio scopre che il 79% degli italiani ha avuto un attacco d’ansia almeno una volta nella vita, decide di seguire il consiglio del suo analista e inizia un diario terapeutico. Ma descrivere l’ansia, neanche a dirlo, gli mette ansia. Molto meglio raccontare una serie di aneddoti (sur)reali sugli aspetti più ridicoli della sua grande nemica, quella che gli fa tremare le mani, che gli fa battere il cuore a mille, che lo spinge a consultare il perfido Dottor Google e a immaginare mondi alla rovescia. E decide di chiamarli “versetti ironici”, perché sono brevi e così non stressano, perché fanno il verso all’ansia e poi perché versetti suona biblico, quasi apocalittico, e così l’ansia si spaventa. Dopotutto è nato da una madre ansiosa e da un padre ferocemente ironico, un mix genetico esplosivo che produce in loop l'ansia e i suoi anticorpi, e che gli consente di riempire il diario anche con improbabili e divertenti strategie per fronteggiarla. "Versetti ironici contro l’ansia" si fa portavoce delle disavventure dei tantissimi ansiosi del mondo a cui l’autore chiede di unirsi per un coming out collettivo, in una sorta di accattivante orgoglio ansioso.
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Carissimi, abbiamo il primo vincitore della Giornata Autore Flash del gruppo FB "Solo Editoria No Eap: lettori e autori" Domani, domenica 3 luglio si terrà qui nel gruppo la Giornata Autore dedicata a Fabio Santa Maria con il suo libro "Versetti ironici contro l'ansia" edito Incipit 23. Forza, fatevi sotto con le domande!
Elisa Averna
Intanto, Fabio, voglio dirti che, da persona ansiosa quale io sono, ma che fa dell'ironia il suo modus vivendi anche per sconfiggere l'ansia e alleggerirsi la vita, ho amato fin da subito il titolo dei tuoi versetti. Preparati quindi a tante belle domandine. Trascriverò poi l'intervista nel mio blog, così ne conserveremo memoria anche dopo la tua Giornata Autore nel gruppo
Ho dato una sbirciatina all'estratto:
"Cara ansia, oggi avrei un impegno. Dai, non te la prendere, guarda che non scappo!" Mi viene da chiederti subito che cosa ti mette più ansia in assoluto?
Fabio Santa Maria
Non è che ci sia qualcosa in particolare, l'ansia spesso si presenta senza motivi apparenti e poi cambia in continuazione. Ad esempio da piccolo avevo il terrore di non azzeccare la porta di casa, quella giusta intendo. Abitavo al quinto piano di un palazzo, tre appartamenti per piano, porte tutte uguali....l'ascensore non la potevo prendere e spesso perdevo il conto dei piani... Poi, crescendo, ho avuto l'ansia da ascensore, l'ansia di non trovare più la macchina nel mega parcheggio e poi quella da aeroplano... Non mi sono mai fatto mancare niente e alla fine ho capito che all'ansia non ti ci devi affezionare, meglio prenderla per il culo!
Patrizia Benetti
Bellissima trama. Ansia, malattia del secolo. Come affrontarla? Tu ci riesci, Fabio?
Fabio Santa Maria
E si diffonde a macchia d'olio, sempre di più! L'ansia è ormai una condizione endemica della modernità! E' anche per questo che occorre prenderla alla sprovvista, giocare sul fattore sorpresa. L'ansia non si aspetta certo un atteggiamento ironico. Si aspetta la drammatizzazione, la disperazione, il piangersi addosso, si aspetta che tu abbia l'ansia, anche per il solo fatto di avere l'ansia! E' chiaro, non sempre l'ironia ti salva, ma posso dirti che è la migliore strategia che abbia mai sperimentato!
Patrizia Benetti
A quanto mi pare di leggere si tratta di un romanzo, oppure "diario" dal gusto ironico. Ci puoi spiegare un po' meglio?
Fabio Santa Maria
Non è un romanzo, sono cinquanta versetti ironici contro l'ansia.
All'inizio doveva essere un diario terapeutico, ma scriverlo era troppo noioso e stressante, così ho deciso di spararle grosse e sono usciti i primi versetti.
In realtà sono micro racconti di circa una cartella in cui si trovano le classiche situazioni stressanti e ansiogene della vita quotidiana, solo che le tratto in modo ironico, surreale, a tratti anche demenziale. Tipo che con l'ansia ci parlo, tento di soffocarla con un cuscino, mi immagino un mondo gestito dagli ansiosi dove chi è rilassato deve cercare di passare inosservato, di non far notare la sua mancanza d'ansia! Ogni versetto crea una sorta di corto circuito pensato per distrarre l'ansia, ma anche per inquadrarla in modo differente. Sono degli espedienti per portarla alla luce, per proporre un ribelle e collettivo coming out!
Si chiamano versetti perché sono brevi e così non stressano, poi versetti suona biblico, quasi apocalittico, così l'ansia si spaventa!
Patrizia Benetti
Quali sono i tuoi autori preferiti? Ti sei ispirato a qualcuno di loro per il tuo romanzo?
Fabio Santa Maria
Adoro Murakami, Dostoevskij, Orwell, Pinchon, ma anche Kerouac... in effetti in passato sognavo il classico romanzo fiume che ti impegna per una vita. Da qualche anno, invece, ho scoperto il minimalismo e mi sono lanciato decisamente sui racconti brevi, che mi stanno dando molta soddisfazione. Certo, gli autori influiscono tantissimo su quello che scrivo. Pensa che all'inizio, tanti tanti anni fa, quando ero ancora al liceo e scoprivo i classici (e non solo), cominciai a “scrivere a orecchio”: micro racconti subito dopo aver letto Gogol o Carver, instant noir subito dopo Poe, oltraggiosi versi liberi subito dopo Rimbaud o Verlaine. Poi telefonavo agli amici e leggevo qualcosa di mio e qualcosa dei Grandi, solo che invertivo le firme e loro non se ne accorgevano.
Mi divertivo un mondo.
Patrizia Benetti
L'ironia ci salverà o saremo inevitabilmente inghiottiti dall'ansia?
Fabio Santa Maria
Non lo so se l'ironia riuscirà a salvarci, è una partita complicata e ci vuole una costanza infinita. A me piace pensare che si tratti di un gioco che non puoi vincere, ma che puoi continuare a giocare all'infinito. Devi insistere a distrarre l'ansia, sempre con nuove strategie e prese per il culo, sempre consapevole del fatto che finché giochi resti vivo e puoi anche divertirti. Il punto è che sei sempre tu a decretare la tua stessa sconfitta: quando ti rassegni, quando smetti di giocare e di lottare, quando le lasci tutto lo spazio, quando la prendi troppo sul serio.
Daniele Da Prato
Fabio l'ho scritto anche sul mio libro, da quando avevo 12 anni soffro di una grave forma depressiva, una delle molteplici componenti è anche a volte una forte ansia. Ammesso che un libro non sostituisce specialisti e cure, eventuali, però pensi che la tua opera in chiave ironica possa portare l'ansioso ad "accettarsi"? Cioè del tipo: esistono malattie/disturbi molto peggiori no? Ecco è anche questo lo scopo del tuo libro?
Fabio Santa Maria
Certo, è proprio questo il punto. Accettarsi è la chiave di volta. In questi versetti chi è ansioso si può identificare, scoprire che si tratta di una condizione comune, che anche altri la stanno provando. In fondo la letteratura in genere, a mio parere, ha proprio questo compito: aiutare le persone ad identificarsi, a ritrovarsi, a sentirsi meno sole.
Molti versetti sono dei monologhi, un ironico e scanzonato flusso di coscienza dove i pensieri e i ragionamenti ansiosi appaiono in tutta la loro demenziale assurdità, ma anche, in un certo senso, nella loro inevitabile normalità. E' anche per questo che, oltre a divertire, aiutano a non cedere.
Daniele Da Prato
Ti faccio i complimenti per l'ottima idea!
Fabio Santa Maria
Grazie mille!!!
Elisa Averna
Che cosa ti rasserena e che cosa placa la tua ansia?
Fabio Santa Maria
Elisa Averna Dal momento che ho alle spalle anni di esperienza sul campo, ho elaborato diverse strategie che funzionano a ritmi alterni, soprattutto se continuo cambiarle. La varietà stessa, dopotutto, è già una strategia. “La testa è rotonda per permettere alle idee di girare”, diceva quel meraviglioso matto dadaista di Francis Picapia. E poi, aggiungo io, se le scrivi è ancora meglio. Quindi, in assoluto, il mio rifugio, il mio ansiolitico, il mio yoga e la mia meditazione resta la scrittura. Scrivere mi rilassa, mi permette di vivere molte vite, di viaggiare stando a casa. Sto sempre scrivendo qualcosa e ho sempre in testa qualcosa da scrivere.
Sì, scrivere placa la mia ansia, più che altro perché le do spazio, le consento di sfogarsi, di esternare tutti quei pensieri, quelle ossessioni, quelle esagerazioni che, in letteratura, sono manna dal cielo.
Elisa Averna
Che cosa ti rende particolarmente orgoglioso del tuo libro?
Fabio Santa Maria
Il fatto di essere uscito così tanto allo scoperto, di aver reso pubblico ciò che in genere si tende a nascondere, di averlo fatto con ironia e leggerezza. Mi immagino spesso un mondo dove si possa tranquillamente essere quello che si è, senza timore alcuno del giudizio altrui. Così, nel mio piccolissimo, tra un sorriso e una doppia dose di valeriana, spero di aver dato una spintarella in quella direzione.
Elisa Averna
C'è un passaggio che, mentre lo scrivevi, ti ha suscitato un po' di commozione?
Fabio Santa Maria
I versetti ironici riferiti all'infanzia! Soprattutto quello in cui racconto di quando mi procurai un taglietto con il mio coltellino da campeggio. Ero in montagna e tutti i miei amici avevano questo coltellino, ne andavamo veramente orgogliosi. Mi venne subito l'ansia pensando a mia madre: se avesse scoperto il taglietto mi avrebbe sequestrato il coltellino, sarebbe successo il finimondo. A quei tempi erano molto in voga frasi tipo: “se ti fai male è colpa tua, se ti fai male non esci più di casa, se ti fai male ti ammazzo!”. Però avevo anche l'ansia che mi sarebbe venuto il tetano, come diceva sempre mia madre. Alla fine me la cavai con l'aiuto degli amici. Mi portarono a casa di uno di loro e una bambina mi disinfettò la ferita e applicò un cerotto. Mi sentivo il classico rapinatore che ricorre al medico della mala per estrarre il proiettile, ovviamente senza anestesia!
Elisa Averna
Ci parli un po' di te, delle tue passioni e delle tue paure?
Fabio Santa Maria
Si sarà intuito che sono un tipo ansioso, nato da una madre ansiosa e da un padre ferocemente ironico, che è un bel mix genetico! Comunque, oltre a scrivere versetti ironici contro l'ansia, scrivo anche in favore degli animali, con lo pseudonimo Troglodita Tribe. All'attivismo ho dedicato e dedico una bella fetta della mia vita. Ho vissuto per una decina d'anni, con la mia compagna, in una casa in pietra ai margini del bosco. Ho fatto volontariato nei canili, per poi pubblicare un libro che s'intitola “Chiudiamo i canili!” Ortica Editrice. Mi piace salvare le piante che la gente abbandona in strada; con la mia compagna ne abbiamo raccolte a centinaia. E mi piacciono i cimiteri. Ogni volta che ci troviamo in un paese o in una città andiamo a visitare il cimitero. Nel versetto ironico contro l'ansia dedicato alla paura della morte, parlo proprio di cimiteri, di quanto siano rilassanti, dei veri luoghi magici. Ci sono certi epitaffi davvero straordinari come quello della grande Dorothy Parker: “Scusate la polvere!” o quello che sembra fatto apposta per gli ansiosi: “Ve l'avevo detto che ero malato!” che sta sulla tomba del comico, scrittore e musicista irlandese Spike Milligan.
Elisa Averna
Scrivere a favore dei nostri fratelli animali è una gran bella cosa! Meravigliosa!
Fabio Santa Maria
Per alcuni anni ho tenuto una rubrica fissa sul mensile ecologista Terranuova. Si intitolava "Opinioni di un vegan". Poi collaboro anche con la trasmissione radiofonica Restiamo animali
Elisa Averna
Mi hai tolto le parole... E non è facile!
Io sono un'ansiosa professionista che, però. ha saputo stemperare la sua indole ansiogena grazie all'ironia e a un lavaggio di anima targato Osho. Tu, oltre all'ironia, hai qualche arma segreta?
Fabio Santa Maria
Osho torna spesso nella mia vita, anche per me è stato molto importante! Mi ha fatto conoscere la potentissima meditazione della risata per esempio! Comunque, come arma segreta, per tanti anni ho utilizzato la giocoleria, che è una vera e propria strategia anti ansia. La descrivo in uno dei versetti ironici. Prendere le cose al volo, in tutte le sue diverse accezioni, è un aiuto straordinario! Mi immagino spesso di lanciare per aria l'ansia e, ogni volta di riprenderla al volo. Ogni tanto cade a terra, io mi chino, la raccolgo e la lancio di nuovo. Quando l'ansia è per aria è fuori dal suo elemento, tende a distrarsi, a perdere la sua forza.
Elisa Averna
Se il tuo libro di potesse trasformare in un animale, quale animale sarebbe e perché?
Fabio Santa Maria
Penso che in letteratura siano stati fatti molti danni agli animali, li abbiamo sempre usati per rappresentare le nostre umane virtù e difetti, di fatto cancellando la loro vera essenza. L'animale in cui il mio libro si potrebbe trasformare è quindi l'animale umano, un animale ironico, che ha imparato a scendere dal trono della sua famosa e devastante superiorità, che ha imparato a ridere di se stesso, ad accettarsi e a convivere in pace con tutti gli altri terrestri.
Elisa Averna
Com'è nata la cover del tuo libro?
Fabio Santa Maria
E' stata realizzata dalla casa editrice. Mi piace molto perché questa scala a spirale, che sembra condurti inesorabilmente verso il basso, se la guardi bene è a doppio senso! Puoi scendere, ma in ogni momento puoi anche risalire, dipende tutto dal tuo atteggiamento!
Elisa Averna
Se dovessi associare un quadro al tuo libro, quale quadro assoceresti e perché?
Fabio Santa Maria
Scelgo il bacio di Picabia. Un po' perché è uno dei miei artisti preferiti e un po' perché è una raffigurazione tra l'ironico e il mostruoso, dove l'ironia tocca il demenziale, danza senza timore con le nostre paure.
Elisa Averna
Che cosa vorresti che un lettore ti dicesse in merito alla tua opera? Quale aspetto vorresti che cogliesse in modo particolare?
Fabio Santa Maria
Vorrei che cogliesse soprattutto il lato surreale dell'ansia, che leggendo riuscisse a vederlo in maniera così nitida da poterne finalmente ridere. Ma vorrei che riuscisse a capire, nello stesso tempo, che non intendo sminuirne la portata, ridicolizzare il disagio che può suscitare. Quello di ridere della propria ansia è un gioco sottile, una stoccata da lanciare con maestria, uno stile di vita insomma.
Serena Barsottelli
Ciao Fabio. L'ironia è un'arma fondamentale per affrontare i lati del nostro carattere e imparare ad accettarli. Che rapporto hai tu con l'ansia?
Fabio Santa Maria
A volte la vorrei ammazzare e, in uno dei versetti ironici, ci provo in tutti i modi possibili e immaginabili. Anche cercando di farla precipitare da un burrone con la classica scusa del selfie! A volte ci parlo e cerco di patteggiare dei momenti di relax, a volte la considero una vecchia amica rompipalle alla quale sotto sotto sono affezionato. In genere, comunque, tendo a prenderla-prendermi in giro. E in effetti questo libro, nasce proprio così, prendendo in giro la mia stessa ansia.
Serena Barsottelli
Avrei un'altra domanda: sicuramente l'ansia è uno dei disturbi della nostra società. Pensi che il tuo libro possa in qualche modo sensibilizzare su questo argomento?
Fabio Santa Maria
L'intento è, più che altro, quello di alleggerire il carico dell'ansia che, con il passare degli anni, si fa sempre più pesante. I versetti ironici che ho scritto aiutano ad identificarsi, a sentirsi meno soli, a condividere questo carico. Il taglio ironico, a volte anche assurdo, è fondamentale proprio perché alleggerisce!
Serena Barsottelli
Ti ha generato più ansia l'attesa di una risposta per eventuale pubblicazione oppure l'attesa di avere finalmente il tuo libro tra le mani?
Fabio Santa Maria
Decisamente l'attesa di una risposta. I tempi editoriali sono terrificanti. E poi mica ti rispondono sempre, sono arrivato al punto che ricevere un rifiuto mi sembrava quasi un successo! Almeno esistevo! Questa cosa delle mancate risposte non l'ho mai capita! In effetti scrivere una mail tipo: abbiamo letto e non siamo interessati, grazie, deve essere un’attività troppo snervante. Già le vedo le dita slogate, martoriate e callose dei poveri editori, e vedo anche la loro diabolica espressione… qualcosa tipo Jack Nicholson in Shining mentre riempie plichi e plichi di pagine con il suo mitico il mattino ha l’oro in bocca.
Comunque l'attesa è stata ripagata e ho trovato Incipit23 che che mi ha risposto nel giro di un mese, anche meno.
Serena Barsottelli
Ultima domanda, ma non meno importante: che tipo di feedback hai ricevuto da altri ansioni che hanno letto il tuo libro?
Fabio Santa Maria
Quando ancora cercavo l'editore ho pubblicato su un sito di auto aiuto per ansiosi un paio di versetti e il riscontro è stato ottimo. Ricordo che in quel periodo volevo abbandonare l'idea di pubblicarlo perché le uniche risposte che ricevevo arrivavano da editori EAP. Così scrissi un post tipo: “Scrittore ansioso cerca disperatamente editrice ansiosa!”. Poi, grazie, ai tanti like e commenti di incoraggiamento ho deciso di insistere. Tra i commenti, per di più, un tale, Francesco Ciriolo ha improvvisato una prefazione straordinaria che adesso è proprio la prefazione del libro. Poi ho scoperto che Francesco è uno studioso dai raffinati gusti letterari e anche un musicista che fa improvvisazione Jazz e blues!
Elisa Averna
Grazie, Fabio, per esserti prestato a questa intervista!
Fabio Santa Maria
Elisa Averna grazie a te e a questo bellissimo gruppo !