
Descrizione/quarta di copertina del romanzo, scritto usando l’innovativa tecnica “breathless”, ossia facendo ricorso esclusivamente al discorso diretto.
Lui sa tutto di lei. Ne conosce le abitudini, la famiglia e i molti peccati di gioventù. Ha disseminato di microspie la villetta in cui Jessica vive, il suo perfetto idillio da signora per bene. Lei non sa chi sia lui. Ogni giorno, quell'uomo misterioso le telefona e le impone prove ispirate ai peccati, minacciando ritorsioni sui suoi cari in caso di fallimento. Ogni prova è un indizio che lui concede per farsi identificare, ma se lei non riuscirà a capire chi sia, dovrà incontrarlo. I giorni che avrà a disposizione saranno nove, come i gironi danteschi. Lui obbligherà Jessica a scendere nell'Inferno più nero e profondo: quello della propria coscienza.»
PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI
Rino Salvati (moderatore della giornata ): autore, appassionato di thriller e gialli
Daniele Da Prato (moderatore del gruppo): bookblogger e autore di sillogi poetiche
Patrizia Gariffo: autrice e bookblogger
Sara Ronco: lettrice iscritta al gruppo
Stefania Chiappalupi: autrice
Lavinia Morano: autrice
Francesca Bolla: lettrice iscritta al gruppo
Introduzione del moderatore Rino Salvati
Domani l'amministratrice del gruppo, Elisa Averna, sarà la protagonista della giornata autore e si concederà alla curiosità degli iscritti rispondendo alle mie domande.
Ci parlerà delle sue passioni, dei suoi sogni, del rapporto con la scrittura e del suo ultimo lavoro, “Chiamata dall’inferno” edito Dark Abyss Edizioni, thriller psicologico sperimentale scritto in un nuovo stile narrativo (breathless).
Se avete delle curiosità a riguardo, non esitate a rivolgerle delle domande, anche scomode e irriverenti, anzi soprattutto scomode e irriverenti. Potete inserirle già da ora nei commenti ed Elisa vi risponderà a partire da domani.
Elisa
Sí, scomode e irriverenti! Vendicatevi in piena libertà! Affilate pure i rasoi! Mi è sempre piaciuta l'idea di rispondere a domande monelle sul tipo di quelle che amo fare Osate! Un abbraccione a tutti. Domani salirò sul ring
Daniele Da Prato
E io sciocco che l'ho comprato!
Elisa
Daniele, quando lo hai acquistato non avevo fatto ancora il firma copie e non avevo idea di quante copie mi sarebbero rimaste.😥 Non regalo libri, spero che le persone, soprattutto quelle che mi vogliono bene, li acquistino 😁, ma in questo caso, da amministratrice del gruppo, ho voluto fare qualcosa in più, sperando che anche gli altri autori siano disposti a dare una copia del loro libro a uno tra i partecipanti estratto a sorte. In tutti gli altri gruppi è una regola obbligatoria, per incentivare l'interazione. Io non l'ho mai messa, perché non amo dare regole, al massimo suggerisco...
Daniele Da Prato
Era una battuta tranquillissima. L'ho riacquisterei altre 1000 volte!
Elisa
🌼
Rino Salvati
Nessuno vuole far domande alla nostra padrona di casa? Forza, la timidezza non paga!
Elisa
Sono una povera veganina... Non mangio nessuno... Solo i finti editori!
Patrizia Gariffo
Ciao, ho due domande per te:
1. come ti è venuta l'idea di aprire questo gruppo?
2. da dove prendi l'ispirazione per scrivere i tuoi libri?
Elisa
Cara Patrizia, ho voluto fortemente un gruppo dedicato all'editoria non a pagamento per sostenere i microeditori seri e capaci, una minoranza nel mare magnum dei finti editori. In passato ebbi due pessime esperienze con editori non a pagamento che ignorarono i loro oneri contrattuali. I miei libri andarono in stampa nella loro prima stesura, quindi senza editing. Soffrii tantissimo, perché una feticista come me della lingua italiana non dorme la notte anche per una sola virgola sbagliata. All'epoca fui ingenua e non controllai il testo prima del "visto di stampi", fidandomi di ciò che mi era stato scritto dall'editore, ossia che il libro non necessitava di correzioni. Una volta stampato, ho fatto un lavoro di autoediting devastante. Trovai errori pacchiani, ergo: il libro non era stato neanche letto. Non vorrei mai che un autore passi ciò che passai io ai tempi. Il peccato d'ingenuità si paga a caro prezzo. Io ci rimisi proprio di salute. Ecco perché per me è tanto importante fare informazione. Inoltre i lettori dovrebbero avere il diritto di sapere se un libro è stato scritto da una tipografia con servizi aggiuntivi che si spaccia per casa editrice o da un vero editore. Grazie per la domanda
2. Dalla realtà quanto dai sogni.
Sara Ronco
Ciao. Si narra che le CE no EAP impiegano parecchio tempo a rispondere (anche un anno) quando lo fanno.
E invece le CE dove c'è un servizio da pagare (editing, lettura, grafica, patto col diavolo) invece rispondano subito. Che ne dici?
Elisa
Verissimo! "Provare per credere!" No, credimi, non vale la pena neanche provare! All'inizio, quando neanche conoscevo la differenze tra "editoria" a pagamento e vera editoria, scrissi involontariamente a queste pseudo case editrici... Ho ancora la sensazione di viscidume che mi appiccicarono addosso. Grazie al cielo ho sempre saputo distinguere i complimenti dalle vacue lusinghe.
Stefania Chiappalupi
Elisa, ultimo capitolo del tuo romanzo, ultimo punto: cosa provi? Più emozione o più paura?
Elisa
Provo il classico lutto per dover dire addio ai personaggi. Una sensazione che vivono anche i lettori quando prendono consapevolezza che è tutto finito... Anche se poi, a onor del vero, i personaggi continuano a vivere dentro di noi e tra le pagine dei libri.
Lavinia Morano
Da dove nasce la tua passione per la scrittura? 😁
Elisa
Da piccolissima, uno dei primi desideri di cui ho memoria era imparare a leggere. Invidiavo bonariamente i miei fratelli che già sapevano farlo. Agognavo disperatamente questo tipo d'indipendenza e così i miei mi fecero fare la primina. Da lí in poi ho sempre letto molto e scritto molto. La prima cosa che scrissi fu una lista della spesa che mi dettò mia madre. Scrissi "fragiole" e rimasi mortificata quando mia madre mi corresse. Però fu una sensazione meravigliosa: la via della libertà. Dalla prima alla terza elementare mi misi a scrivere dei pensieri in versi raccolti in libercoli che intitolai "Maniaci", per la mia mania di scrivere.
Francesca Bolla
Più domande per te, Elisa Averna, ma anche, se me lo permetti, al tuo moderatore Rino Salvati.
Siate clementi con eventuali errori di punteggiatura e quant'altro, non essendo io una scrittrice.
Ho notato che tu e Rino vi somigliate molto e sulle argomentazioni dei vostri romanzi e sulla metodologia di scrittura.
Le domande sono le seguenti:
Cosa vi porta a scegliere tematiche non troppo ottimistiche e rosee, qualcosa o più cose irrisolte nelle vostre vite? Traumi non ancora superati? Una vita troppo noiosa e apatica che vi porta , tramite la scrittura, a renderla più eccitante?
Grazie per le risposte.
Elisa
Mi fa un po' sorridere questa domanda, ma ci sta tutta! 😂 No, grazie al cielo non ho traumi non superati. Mi ritengo una persona risolta e non conosco né la noia (ho troppi interessi per annoiarmi) né l'apatia perché ho la mente in continua ebollizione!

Tuttavia, considero l'intera esistenza un trauma... un trauma per tutti noi poveri terrestri! Scherzi a parte, e qui divento seria, non nego di avere un temperamento dark. Inoltre, mi affascinano i temi complessi, dove poter scavare a fondo nella psiche umana. Trovo il male e il dolore più attraente, narrativamente parlando, del bene e del "vissero tutti felici e contenti". Non sono un'autrice da lieto fine, ma da "nodo alla gola". Tuttavia, per "Chiamata dall'inferno" ho fatto un'eccezione: no, non si piange, ma neanche si ride! Forse si riflette su dinamiche meramente umane, che fanno di noi tutti piccoli esseri in perenne lotta con noi stessi e il nostro dolore.
Grazie per le domande e grazie per avermi incoraggiato ad avere questa giornata autore... giocare in casa mi sembrava poco elegante...
Rino Salvati
Racconta alla Elisa che eri a 10 anni qualcosa della Elisa di oggi. Ricordi i sogni che avevi allora? Quali aspirazioni hai realizzato, quali hai abbandonato lungo il percorso e quali coltivi ancora oggi? Cosa credi penserebbe dell’adulta che sei diventata? Se ti va, puoi rispondere sotto forma di dialogo “breathless”.
Elisa

Grazie Rino! Meravigliose domande. Rispondo alla tua domanda dividendola in tre parti.
A) Cara piccola Elisa,
sono lieta di annunciarti che hai realizzato tre dei tuoi sogni. 1) ESSERE LIBRA E VIAGGIARE. Ai tempi, se te lo ricordi, indossavi spesso abiti da zingarella e avevi le idee chiare circa il tuo futuro da viaggiatrice. Ebbene oggi non lavori alle dipendenze di nessuno e puoi viaggiare quando e come vuoi... aprendo un buon libro o scrivendo. Oibò!...hai bisogno ancora di un po' di tempo per riprendere a portare la te stessa adulta in giro per il mondo. Sai, c'è stata una pandemia, hai dovuto chiudere la tua azienda. Però riprenderai presto a viaggiare anche in senso fisico. Promesso! 2) LEGGERE E SCRIVERE. Elisina, hai iniziato a cinque/sei anni a scrivere i tuoi libercoli intitolati "Maniaci", per la tua mania di scrivere e ora, a quasi mezzo secolo di distanza, hai pubblicato saggi e romanzi a cui devi gran parte della tuo miglior tempo. 3) AMARE OGNI ESSERE DEL CRESTO. Questa ti farà veramente piacere: il tuo regalo per i diciotto anni è stato smettere di mangiare gli animali e tutto ciò che implica loro sofferenza, quindi anche i derivati. Era il tuo più grande sogno da quando avevi smesso di credere all' "albero del prosciutto" e lo hai realizzato pienamente. Sei erbivora ormai da trent'anni e godi di un'ottima salute. In barba ai tuoi parenti medici, non prendi neanche un farmaco e...
B) Ho lasciato per strada molti sogni, coltivarli tutti avrebbe richiesto molta moneta e giá la scrittura è un ottimo hobby mangia finanze.
C)La piccola Elisina, perennemente imbronciata, mi ha fatto l'occhiolino e mi ha appena fatto sapere che tutto sommato è contenta della lei stessa adulta, per non aver mai tradito ciò in cui crede.
Rino Salvati
Sei parecchio brilla dopo una festa ben riuscita e ti lasci andare. Cosa faresti se per un po’ perdessi i freni inibitori?
Elisa
Sono astemia. Detesto perdere il controllo e non sono mai stata una festaiola. Sono un'individualista nata. Nulla è meglio della compagnia di un buon libro! Sono senza freni inibitori al naturale... Fin troppo... Nel senso che dico sempre ciò che penso. Per altri tipi di "freni inibitori" sono un'edonista convinta, ma sono anche molto gelosa di me stessa. Da brilla involontaria perderei probabilmente quello spicciolo di diplomazia e tolleranza che mi sono rimaste e il mio animo antispecista verrebbe fuori in tutta la sua potenza. La mia parte razionale annichilita dall'alcol perderebbe contro la mia impulsività.
Rino Salvati
Hai a cena il tuo autore preferito. Cosa prepari e perché?
Elisa
Non ho un autore preferito. Tra quelli che amo (sono davvero molti tra i classici russi, inglesi, francesi e italiani!) ognuno mi ha dato qualcosa. Tra gli scrittori contemporanei emergenti, inviterei a cena in questo momento Sonia Morganti. Grazie a un'intervista, ho scoperto che è, tra le tante cose, vegetariana. Sonia è un'ottima penna (ne sono stata affascinata fin da subito) e poi ha tutti i cavilli dell'intellettuale tormentato. Sono attratta dalle menti vivaci e dai portatori sani di cultura classica, che non scoprono l'acqua calda, ma semmai i suoi mille utilizzi diversi... mai banali...mai! Ogni suo pensiero per me è un regalo prezioso. Godo da matti quando uno scambio mi arricchisce, quando non devo fare l'esegesi di una battuta o quando mi si pungola a dovere in una conversazione. Adoro lo scambio dialettico e il confronto.
Ho avuto il privilegio di aver avuto Morganti come editor in "Chiamata dall'Inferno". Siamo state in perfetta sintonia.
Detto ciò, le preparerei il seitan al Cognac (il Cognac si fa evaporare ovviamente!), piatto citato nel romanzo.
Patrizia Benetti
(la domanda è scomparsa, ma si riferiva alla fine del romanzo e alla possibilità da parte del lettore di indovinare con facilità l'identità dello sconosciuto)
Elisa
Grazie per la domanda. Avrei potuto depistare di più o molto di più il lettore, rendendo più presenti certi personaggi, ma non ho voluto farlo, come non ho voluto incrementare gli indizi, perché c'è ne è uno che li vale tutti... ma proprio tutti. Insomma, se non ci si arriva con quello... è giusto essere sorpresi sul finale; viceversa il lettore sarà soddisfatto di essere riuscito a capire. Se fosse stato un giallo, avrei certamente reso impossibile o quasi impossibile al lettore indovinare l'assassino. In questo thriller, invece, ho preferito che l'attenzione non fosse tanto sullo scoprire l'identità o meno dello sconosciuto, quanto sul perché delle sue azioni, sulle dinamiche umane, sui temi trattati, in particolare sul tema del ricordo. Non è tanto importante chi sia, quanto invece sono più importanti i perché lui/lei abbia agito in quel modo. Ecco, vorrei che al lettore rimanesse una riflessione su quanto il passato possa ripresentarsi, se non si è stati capaci realmente di superarlo.
Rino Salvati
Di fronte a te c’è una pagina bianca: raccontaci le sensazioni che provi quando scrivi.
5. Parafrasando Edison, “scrivere è uno per cento ispirazione e novantanove per cento traspirazione”. Sei d’accordo con questa affermazione?
6. Hai mai tratto ispirazione da un sogno notturno?
Patrizia Benetti
Un libro tutto dialoghi. Non ti ha spaventata l'idea di scriverlo? Un esperimento rischioso.
Elisa
Sí, ma sperimentare fa parte della mia natura. Al teatro vedi e questo aiuta molto. Nelle opere teatrali scritte almeno ci sono i serti descrittivo e i nomi dei personaggi che, di volta in volta, prendono la parola. In "Chiamata dall'Inferno" nemmeno quello.
Patrizia Benetti Esperimento riuscito.'ho già comprato alla fiera del libro a Lucca! Bellissimo! Cinque stelle. Ma non riesco a fare una recensione perché i libri su Amazon li compra mio marito che non ha pagina fb. Io sono una frana tecnologica.
Daniele Da Prato Elisa sei astemia, vegana e atea, praticamente il contrario di me Anche se come sai ho una teologia mia che dissente da ogni dogmatismo del "Libro". Eppure ho letto 4 tuoi romanzi e posso dire tranquillamente che li ho amati, come amo le donne, ognuno per caratteristiche diverse ma con la stessa intensità. I tuoi romanzi per me sono state donne amate. Io e te per abitudini e ideologie di vita siamo quasi agli antipodi, hai una spiegazione di come sei riuscita a conquistarmi con i tuoi romanzi, come scrittrice e come donna? Perché anche in questo ultimo caso nonostante le immense diversità tra noi sai quanto ti ammiro!
Elisa Ellalá! Intanto grazie! Wow! Allora è vero che gli opposti si attraggono! I miei amici per la gran parte sono diversi da me, intendo che hanno una forma mentis molto lontana dalla mia. Come detto, a me piace il confronto. Un mondo di cloni mi annoierebbe mortalmente. Ogni posizione può essere migliorata o rafforzata grazie a un confronto costruttivo. Nei miei romanzi in generale cerco di inserire personaggi con punti di vista diversi, proprio per poi, grazie al confronto, dar loro un'opportunità di crescita, di evoluzione. Non amo i romanzi ideologizzati, anzi ne sto alla larga. Nulla deve essere pretestuoso, ma tutto funzionale alla trama. Se inserisco un tema "spacca opinioni", cerco di farlo nel rispetto di idee opposte per non urtare la sensibilità di nessuno. Credo quindi che tu, in qualità di lettore, abbia apprezzato la pacatezza che ho nella scrittura, pacatezza che, ahimè, non ho nella vita. Difatti, nella vita cerco di essere tollerante. Come sai, la parola "tolleranza" rispetto ad "accettazione" ha un'accezione negativa. Nei romanzi "accetto" e nella vita "tollero".
Asp... Più che "atea" , mi ritengo "areligiosa". Seguo un'etica laica autoregolamentata e molto rigida! "Dio" è solo un nome con il quale potrei identificare il tutto, ma non lo uso in quanto è usato dalle religioni.
Daniele Da Prato
Ti avvicini al concetto di Panteismo?
Elisa
Non ho dei, idoli... Nulla... Il "panteismo" certamente mi si addice. Potrei essere considerata una eretica perché amo il pensiero di Giordano Bruno... Amo la relativizzazione di tutte le verità che pretendono l'assolutezza. Non credo nella centralità dell'uomo nell' universo, non credo che l' uomo abbia il diritto di dominare sulle altre creature dell' universo. Amo il pensiero di Osho e ho un cuore giainista.
Daniele Da Prato
Come sai ho comperato "H.H. Figlia della Strada"....Ah eh ehilà anche a te ....e sai anche bene che ho letto l'Acquila D'oro, Pizzi Neri e Merletti Grigi, Chiamata dall'Inferno e per ultimo il tuo primo: Prisma. Tu mi conosci come lettore no? Se ti dicessi senza spoiler cosa secondo te potrebbe stupirmi di H.H. figlia della strada rispetto ai tuoi romanzi precedenti?
Elisa
Me lo dirai tu! Rischierei di essere autoreferenziale
Patrizia Benetti
Come si chiama questo genere di scrittura e come l'hai conosciuta? “breathless
Elisa
Patrizia, è uno stile narrativo c'ho ho voluto creare per agevolare la concentrazione di chi non è avvezzo a leggere e per incrementare l'ansia. Nasce quindi da una mia esigenza di andare all'essenziale, senza far perdere il focus del racconto al lettore, soprattutto in un thriller dove la componente ansiogena non è un dettaglio. Quindi breathless nasce da me, ma vorrei tanto che altri autori si cimentassero in questo nuovo stile, perché è sí non facilissimo, ma divertente!
Patrizia Benetti
Elisa Averna complimenti!
Il tuo genere preferito?
Elisa
Adoro la narrativa non di genere, i romanzi di formazione e i romanzi storici. Di base leggo tutto, ma davvero ho difficoltà a leggere horror con splatter, fantasy banalotti e soprattutto romance classici, questi ultimi per il lessico povero. Ci sono certamente eccezioni, appunto sono eccezioni.
Rino Salvati
Di fronte a te c’è una pagina bianca: raccontaci le sensazioni che provi quando scrivi.
Elisa
Ho le ali e volo. Vedo tutto e osservo tutto. Sono libera.
Rino Salvati
Parafrasando Edison, “scrivere è uno per cento ispirazione e novantanove per cento traspirazione”. Sei d’accordo con questa affermazione?
Elisa
Ispirazione e traspirazione shakerati ogni volta in percentuali diverse. Certamente scrivere è anche un atto terapeutico.
Rino Salvati
Hai mai tratto ispirazione da un sogno notturno?
Elisa
Ho un'attività onirica intensissima. Posso dire di avere una doppia vita. Faccio anche sogni lucidi che pertanto sono d'ispirazione. Il nucleo narrativo di "Prisma" è nato da un sogno lucido per esempio.
Rino Salvati
Che tipo di autrice sei? Pianifichi attentamente le tue trame o le vivi insieme ai protagonisti?
Elisa
La seconda che hai detto. I personaggi mi dettano la storia e io sono la loro scribacchina. Non ho mai pianificato nulla nella mia vita. Pianifico solo le ore di studio per ragioni organizzative. Temo di essere, più che eclettica, dispersiva. Mi interesso di tutto, mi piace tutto, però almeno nelle ore di studio, mi devo dare delle regole.
Rino Salvati
Qualcuno dei tuoi personaggi è ispirato a persone reali? Se sì, pensi che leggendo il tuo romanzo vi si riconoscerebbero? Sarebbero contente di come le hai rappresentate?
Elisa
In realtà tendo a unire in un singolo personaggio più aspetti di persone reali. Ho fatto un eccezione solo per mia madre in un singolo passaggio di Chiodi di ghiaccio. Questo il link. Dal minuto 0:52 per chi volesse sbirciare 🤓
Per Jessica di Chiamata dall'Inferno ho preso il nome da una delle mie recensitrici preferite Jessica Marchionne (luce sui libri). Aveva appena recensito un mio romanzo e non ho esitato un attimo a dare il suo nome alla protagonista di "Chiamata dall'Inferno". Ma la Jessica del romanzo non ha nulla a che fare con la dolce Jessica di Luce sui libri. Per il suo carattere mi sono ispirata a una mamma dell'alta borghesia che abitava all'Olgiata a Roma. Una donna all'apparenza perfetta, ma con tanti problemi irrisolti.
Rino Salvati
Tra i tuoi personaggi ce n’è uno che ti ha irritato o che hai addirittura odiato?
Elisa
In Chiamata dall'Inferno non ho avuto problemi con nessuno. Li ho però avuti con altri personaggi di altri romanzi, fino a ingaggiare vere lotte. Nora di "Chiodi di ghiaccio" in particolare. Mi ha fatto soffrire molto.
Rino Salvati
Come scegli i luoghi in cui ambientare le tue storie? Preferisci siano reali e ben riconoscibili oppure ti piace lavorare di fantasia?
Elisa
Dipende dai casi. In H.H. Figlia della strada ho portato il lettore in tre continenti. Tutto è estremamente realistico. In Prisma l'esatto contrario.
Rino Salvati
Come descriveresti il tuo stile di scrittura?
Elisa
In "Chiamata dall'Inferno" non posso che definirlo "breathless"(senza fiato). Rimando a questo link per chi volesse saperne di più:
LINK
Rino Salvati
Quali autori/autrici ti hanno influenzato di più? I tuoi lettori potrebbero ritrovare qualcosa di loro nei tuoi scritti?
Elisa
Marguerite Duras ne L'amante per la punteggiatura, Bronte e Austin per i sentimenti esasperati...Ma i miei più grandi riferimenti dal punto di vista intellettuale più che stilistico sono i russi Dostoevskij e Tolstoj...Poi... Kafka e Proust... Sí, sono tanti!
Patrizia Benetti
Però. Complimenti per le letture!
Rino Salvati
Hai all’attivo due romanzi “sperimentali”, uno in cui il lettore è coprotagonista e l’altro, l’ultimo pubblicato, nel quale tutta la storia è raccontata ricorrendo esclusivamente al discorso diretto. Si tratta di scelte coraggiose (e rischiose). Cosa ti ha spinto a percorrere queste strade?
Elisa
Adoro sperimentare. Adoro mettermi in gioco. Adoro persino farmi recensire da chi ha una totale avversione per i generi che non siano i loro preferiti. Se non si è coraggiosi, si va incontro all'infelicità. La prima persona che devo accontentare sono io e non sono affatto facile, sono molto esigente con gli altri e soprattutto con me stessa, fino al punto di mandarmi a quel paese da sola.😶
Rino Salvati
Romanzi storici, thriller, fantascienza… Sei un’autrice molto eclettica: quale dei tre generi ti rappresenta di più?
Elisa
Fosse per me scriverei solo drammoni, soprattutto ambientati nell'Ottocento. In futuro credo che ne scriverò molti altri. Ma non ho problemi a scrivere anche generi lontani da me... Mi diverto da matti e mi piacciono le sfide.
Rino Salvati
Quali soddisfazioni ti ha regalato la scrittura? Ti sei pentita di qualcuna delle scelte che hai fatto? Potendo tornare indietro, cosa cambieresti?
Elisa
La scrittura, al pari della lettura, mi dá la soddisfazione più grande: rendermi felice. Cambierei due editori. Tornando indietro forse anticiperei le mie pubblicazioni oppure non pubblicherei affatto. Ho iniziato a pubblicare a 45 anni... Ho tenuto troppo a lungo i manoscritti nel cassetto... Non so se ho fatto bene o male a pubblicare, me lo sto ancora chiedendo. Mi piace scrivere, ma non mi piace il mondo editoriale. Non sono attratta dal pubblicare quanto dalla scrittura in sé.
Rino Salvati
L’editoria oggi: un circolo esclusivo in cui il successo è sostanzialmente una questione di marketing e nel quale il libro è solo un “inserto” allegato al personaggio che lo pubblica oppure un’arena nella quale, almeno in qualche occasione, il talento può emergere?
Elisa
Entrambe le cose, caro Rino
RINGRAZIAMENTI E SALUTI
Grazie a tutti i partecipanti e grazie a te, Rino, per esserti prestato a gestire la mia Giornata Autore del gruppo!
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