Gruppo di lettura “Solo Editoria No Eap”.
DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
Una telefonata imprevista, ricevuta di domenica mattina, turba la tranquillità e la monotonia della vita di Tilda, che è costretta a partire all’improvviso verso le sue zone d’origine. Inizia così un racconto in cui le vicende del passato dilagano via via nella narrazione, delineando gli eventi cruciali che hanno segnato la protagonista e i suoi amici d’infanzia, Anita, Gubo e Dodi. Con il rammarico dell’età matura, e attraverso il disagio che ha condizionato buona parte della sua vita, Tilda ripercorre la storia e le scelte di ognuno di loro, l’inadeguatezza e l’immaturità, nella speranzosa ricerca di ciò che pare ormai andato perso.
"Era necessario che mia madre si facesse male perché io riuscissi a tornare a Restello; qui mi sento indifesa, eppure ora è come se fossi consapevole di avere la forza di riordinare i fili, di ricollocare i singoli eventi in una specie di grafico, in cui non compare più solo la linea della storia di Tilda, ma anche quella di Gubo, di Anita, di Dodi; dei miei genitori. Ci sono parole che andrebbero dette, segreti che andrebbero svelati, fughe che andrebbero interrotte. Bisognerebbe mettere tutti i puntini sulle i e riuscire a girare certe pagine, iniziare a scriverne di nuove con più leggerezza, con la consapevolezza che il passato è davvero passato".
PREMESSA
Spesso cerchiamo libri che ci facciano sognare, evadere dalla realtà, eppure la cosiddetta “normalità”, quando raccontata con arte, è tremendamente affascinante. La storia che ci propone Laura Moreni è un tuffo in quella normalità dalla quale non si può rifuggire, perché è parte integrante del vissuto, o di parte del vissuto, di ognuno di noi.
“Siamo come le lumache” è un libro intenso che tratta con delicatezza e realismo una storia di ombre e luci, che si alternano in sussulti emotivi fino alla catarsi.
Il racconto ci parla di storie di vita nelle quali è facile ritrovarsi, di legami forti e indissolubili, di amicizie che attraversano momenti bui, di amori indimenticati, di sogni irrealizzabili che hanno il volto di chi si ama, di sentimenti mai del tutto sopiti e pronti a esplodere in tutta la loro dirompenza, anche fuori tempo massimo, perché davvero, la protagonista è l’esempio del “non è mai troppo tardi” per fare chiarezza in noi stessi.
Ho apprezzato questo romanzo sia per lo stile narrativo fluido, sia per la preziosità dei contenuti. I libri che fanno riflettere sui percorsi accidentati della vita, sulle debolezze umane, sulla ricerca di se stessi e della felicità, e che toccano le nostre corde emotive diventano quasi un'esperienza mistica per noi lettori. Nel romanzo della Moreni, la storia raccontata è un inno all’Amicizia come suprema forma di Amore, ma anche una sinfonia di emozioni, dove inquietudini adolescenziali, primi amori, amicizie ambigue pronte a prendere forme e direzioni diverse, ruoli non definiti, triangoli amorosi, dolorosi addii, ritorni densi di malinconia, sofferenza, ricerca interiore, introspezione, solitudine e rinascita sono le note che la compongono.
TRAMA
Luisa, la madre della protagonista Tilda, è caduta, fratturandosi la gamba. La figlia quarantenne, insegnante di ruolo in un istituto tecnico di Ancona, è così costretta a tornare nel suo paese d’origine: Restello, un borgo (inventato dall’autrice) nel Nord d'Italia di duemila abitanti circa, “incastonato a poco meno di mille metri tra le montagne nell'alta Valdaregno.” A Restello, Tilda ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza e parte dell’età adulta. È lì che la donna ha vissuto esperienze che l'hanno toccata nel profondo ed è lì che ha ricordi che la legano agli amici di sempre: Anita, Dodi e Gubo.
La storia si snoda su due piani temporali, il passato e il presente, tra lo struggente ricordo del tempo andato e un presente che ha bisogno di riconciliarsi con ciò che è rimasto in sospeso e irrisolto. Il “non detto” esige giustizia.
MESSAGGIO DEL ROMANZO
Non si può negare né cancellare il ricordo. Il destino ha già deciso la nostra meta finale. A un certo punto della vita bisogna sapersi voltare indietro e chiederci chi siamo e perché siamo come siamo. Questo è ciò che fa Tilda, la protagonista della storia, nonché io narrante.
TEMI
Siamo come lumache tratta temi profondi e delicati, avvenimenti comuni alla giovinezza e alla maturità di molti.
Ricordo
Il tema del ricordo è un tema che anche da autrice mi sta molto a cuore, quindi, quando lo riscontro in testi di narrativa mi commuovo a priori. Il ricordo diviene strumento per la comprensione di noi stessi, per combattere le nostre paure e le nostre frustrazioni, un mezzo per l’igiene mentale e spirituale.
"Aggiornare ogni sera il mio quaderno equivaleva a fissare i miei ricordi, a cristallizzarli in un luogo solo mio, dove avrei potuto ritrovarli ogniqualvolta ne avessi sentito l’esigenza. "
"Ora vivo nell’età in cui non si è più sconsiderati e sfrontati nei confronti del futuro, ma in cui è il passato a dare sostanza al presente; ed è soltanto ora che comprendo quante verità non ho riconosciuto, in quante occasioni ho avuto a che fare con una percezione annebbiata di me stessa. Eppure i miei ricordi sono tutti lì, immutabili, e se a volte rievocarli comporta un certo rammarico, molte altre mi rassicurano e misurano la mia esistenza nel tempo e nello spazio."
Amicizia
La filosofia antropologica contemporanea si nutre spesso di dibattiti animati sul concetto di amicizia. In un romanzo come “Siamo come lumache” il dibattito è insito nel racconto e diviene forza propulsiva che muove le dinamiche della storia. Siamo come le lumache offre una lettura multidimensionale dell'amicizia: l'amicizia come eguaglianza e affinità, ma anche come differenze e disparità. Il concetto polisemico di “Amicizia” s’impone come una risorsa feconda. L'amicizia è ciò che disarma la solitudine, che rende lieve la pesantezza della vita, che permette di affrontare le difficoltà con animo sollevato e Tilda lo sa bene. L’amicizia di cui ella ci parla, nel riavvolgere il nastro della sua storia, ha in sé qualcosa di sacro e incorruttibile: amicizia come ascolto, calore, generosità, presenza, dono di una parte di sé, stato di grazia, mutuo soccorso, forma suprema di abbandono all'amore. Tuttavia, Tilda è altrettanto consapevole che l’amicizia non sia solo questo, ma anche dolore, interesse, gelosia, tradimento, nostalgia e tutto ciò che necessariamente implica una relazione affettiva tra individui. Gli amici sono esseri umani che sbagliano.
In “Siamo come le lumache” si parla di legami liberamente scelti e consensuali, spesso più forti di quelli familiari che non si scelgono. A volte l'amicizia è egoista, altre è incline all' abnegazione e di ogni sua sfaccettatura Tilda è testimone con il suo vissuto, vissuto che ella trasmette al lettore in modo vivido e sincero, insieme a una grande quantità di sentimenti, a volte tristemente umani, altre meravigliosamente umani.
Amore
Tilda è una donna che tiene molto alla sua indipendenza ed autoaffermazione, ma è anche consapevole di essere incompleta senza amore. L’amore di Tilda e Dodi è un amore tormentato e incompiuto. Ma si sa, il punto di incontro delle parallele è l'infinito!
Adolescenza
"Ci eravamo accorte di non essere più bambine, ma quello in cui ci stavamo tramutando non ci piaceva; ognuna di noi era convinta di avere innumerevoli difetti e che gli stessi, nell’altra, fossero invece pregi. Pensavamo di essere brutte e il pensiero di poter piacere a qualcuno non ci sfiorava nemmeno."
La ricerca della felicità
La ricerca ossessiva della felicità porta all'infelicità. Tilda fa fluire la sua vita, così come viene. Forse non è felice, forse non è neanche infelice. Come tutti ha i suoi momenti di gaudio e le sue sconfitte. E, sempre come tutti, cerca semplicemente il suo equilibrio, che spesso arriva anche nella partecipazione alle sofferenze altrui, dalle quali si impara.
L’obesità
L’obesità è un tema ricorrente nel romanzo, anche se l’uso del cibo come comunicazione di malessere non è mai esplicitato. Tilda è in sovrappeso e non è dotata di grande autostima e quasi si sorprende di piacere agli uomini.
"Mi chiedevo ossessivamente qual era il senso della mia vita e perché io non riuscissi a lasciare alcuna traccia di me nel mondo. Mi percepivo spezzettata in una miriade di frammenti, e quando guardavo me stessa dal di fuori ciò che vedevo era un brutto mosaico, scombinato e sgradevole."
In Tilda c’è certamente la volontà di andare a fondo alle origini del suo problema e, difatti, è seguita da una psicologa.
"Non c’è mai stata in me una coincidenza della mia immagine mentale con la mia immagine effettiva, e se forse a quell’età è una dinamica usuale, più tardi si è trattato di uno dei sintomi più deleteri del mio non riconoscermi, del navigare tra realtà alternative."
"Ho imparato, dopo un lungo percorso, ad ammettere che sono obesa e ad accettare le conseguenze di questa definizione dentro di me. Quali ne siano le cause, i miei atteggiamenti e le mie abitudini hanno contribuito a portarmi a questo punto, e per poter modificare gli atteggiamenti e le abitudini, e quindi iniziare a guarire, è necessario partire dalla consapevolezza: dalle parole, in effetti. Così non mi definisco più curvy, non più genericamente sovrappeso, non più “morbida”. Obesa, obesa, obesa: questo è il termine appropriato."
PERSONAGGI
I personaggi sono descritti con accuratezza, ma mai in modo da distogliere attenzione al focus del racconto. Sono ritratti di persone comuni, ognuno con i suoi problemi e con il proprio bagaglio di gioie e dolori. Nessun supereroe o diva irraggiungibile, ma anime di carta in cui è facile immedesimarsi o empatizzare. A rendere i personaggi ancora più realistici sono i loro difetti raccontati con spietata sincerità.
I quattro personaggi sui quali fa perno la storia, Tilda e Dodi da una parte e Anita e Gubo dall’altra,
sono avviluppati in una vita che “qualsiasi cosa succeda sembra poi che tutto venga assorbito dalla normalità, persino gli scandali, le liti, gli incidenti.”
Tilda
Nella psiche di Tilda è necessaria un’intelligenza unificatrice che ricolleghi il passato al presente, in un equilibrio dinamico. Tilda deve sciogliere i nodi irrisolti della sua adolescenza, dei suoi vecchi amori, deve rifiorire nel benessere che deriva dall'accettazione. La donna sa molto bene di aver bisogno di un cambiamento radicale, di un reset per conciliarsi con ciò che è e ciò che vorrebbe essere. Tilda è un coacervo di perché, di Io e sub personalità, di emozioni, di forze opposte. È una donna che cerca, a piccoli passi, la realizzazione quotidiana. Noi lettori impariamo a conoscerla anche attraverso la sua totale diversità rispetto all'amica Anita e il suo particolare rapporto “affettuoso-fraterno-incestuoso” che intrattiene con il suo amico Gubo.
Ivana
Personaggio appena citato, ma è impossibile che passi inosservato, perché ... chi non ha avuto una "signora Ivana" nella propria vita?
"Tutto ciò che riuscimmo a ottenere fu qualche rimbrotto dalla signora Ivana, la proprietaria del negozio, che si affacciò diverse volte alla porta accusandoci di nascondere la vetrina e farle perdere clienti. Faceva la voce grossa, ci mandava via, e poi, con il suo passo claudicante, sciabattava borbottando fin dietro al bancone, per riprendere a distrarsi in qualche rivista."
STILE NARRATIVO
La trama, tra passato e presente, è ben calibrata, non svelando mai più del dovuto. Il lettore in questo modo rimane concentrato e ha spazio per immaginare l’evolversi degli eventi.
Laura Moreni è riuscita a tessere una storia dove i due tempi si alternano in modo che il lettore sia coinvolto in ogni passaggio narrativo, entrando nella vita dei personaggi in punta di piedi. Le citazioni di alcuni versi delle canzoni dei Pooh accarezzano il percorso narrativo con aderenza alle vicende narrate. Le dinamiche “da paesello” o da microcosmo chiuso, come amori in comune tra amici, amicizie ambigue condite con sesso, segreti di Pulcinella e scomode verità, sono trattate come la normalità, quella normalità dalla quale però il lettore vorrebbe sentirsi distante anni luce.
La scrittura è pulita, senza barocchismi e urticanti compiacimenti letterari, il che mi ha reso il tutto ancora più gradito e di facile lettura.
Consigliatissimo!
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