
Titolo originale: La cocinera de Castamar
Anno: 2021
Episodi: 12
Basata su: La cocinera de Castamar, romanzo di Fernando J. Múñez
Regia: Iñaki Peñafiel, Norberto López Amado
Cast principale: Michelle Jenner (Clara Belmonte), Roberto Enríquez (Diego de Castamar), Hugo Silva (Enrique de Arcona), Fiorella Faltoyano (Marchesa Mercedes), Jean Cruz (Gabriel de Castamar)
Genere: Dramma storico, romantico
Contesto storico
La storia è ambientata nella Spagna del Settecento, durante il regno di Filippo V, un’epoca segnata da rigide gerarchie sociali, splendore aristocratico e profonde disuguaglianze. Nei grandi palazzi nobiliari, tra sontuosi banchetti e intrighi di corte, si decidevano le sorti di chi era nato per comandare e di chi, invece, viveva nell’ombra del servizio. La pena di morte era una pratica diffusa, il potere della Chiesa influenzava ogni aspetto della vita e le donne erano spesso relegate a matrimoni di convenienza o a ruoli marginali. Sullo sfondo, un regno che oscillava tra tradizione e riforme illuminate, mentre nei salotti aristocratici si sussurravano segreti e passioni proibite.
Recensione
Confesso che mi sono accostata a La cocinera de Castamar con un certo scetticismo. Le storie ambientate in un Settecento carico di intrighi, amori proibiti e giochi di potere tra aristocratici e servitù spesso scivolano nella ripetizione degli stereotipi più logori: il nobile tormentato dal passato, la giovane virtuosa e di umili origini, il rivale pronto a tutto per la rovina del protagonista, la spregiudicata donna fatale che tesse trame pericolose. Elementi che, se non sostenuti da una narrazione avvincente e da una resa visiva impeccabile, rischiano di trasformarsi in un racconto dal sapore già digerito. Eppure, nonostante l'intreccio si riveli sin dall'inizio privo di reali colpi di scena, questa serie spagnola possiede un'attrazione magnetica che inchioda lo spettatore.
La storia ruota attorno a Clara Belmonte (interpretata con grazia e delicatezza da Michelle Jenner), una giovane cuoca di straordinario talento che trova rifugio nelle cucine della grande casa di Castamar. Segnata da un trauma infantile che le ha lasciato una profonda agorafobia, Clara si muove nel chiuso degli spazi con una grazia quasi eterea, trasmettendo il suo mondo interiore attraverso la cucina. Il duca di Castamar, Diego (Roberto Enríquez), uomo di profonda malinconia e di aristocratica compostezza, è intrappolato tra il peso di un giuramento fatto alla defunta moglie e l’irrefrenabile attrazione per la giovane cuoca. Un amore impossibile, certo, eppure raccontato con una delicatezza tale da renderlo credibile, al di là della prevedibilità della sua evoluzione.
La tensione narrativa è alimentata dagli intrighi della marchesa Mercedes (Fiorella Faltoyano), figura affascinante e spietata, capace di tessere trame con l’eleganza di un ragno. Il suo amante e complice, Enrique de Arcona, incarna il perfetto antagonista: manipolatore, ambizioso, dotato di un'astuzia che lo rende temibile fino all’ultimo istante. Accanto a loro, il fratello adottivo del duca, Gabriel, uomo di colore cresciuto in un mondo che non lo accetta, porta sulle spalle il peso del pregiudizio e della violenza, diventando una delle figure più toccanti della serie.
A rendere ancora più intenso il racconto è la messa in scena sontuosa, che restituisce con precisione l’atmosfera del Settecento spagnolo, tra sontuose residenze aristocratiche e ambienti della servitù curati nei minimi dettagli. I costumi, i banchetti, le etichette di corte e le rigide divisioni sociali sono tratteggiati con un rigore che dona autenticità alla narrazione, pur nel contesto di un melodramma storico. Ma attenzione: la serie non è priva di momenti disturbanti, in particolare per chi ha una sensibilità verso il mondo animale. Alcune scene, che riflettono la crudeltà della società dell’epoca, possono risultare difficili da sostenere. Personalmente ho dovuto chiudere gli occhi in più occasioni.
La cocinera de Castamar è un'opera in cui la prevedibilità della trama è riscattata dalla potenza emotiva dei personaggi e dall'eleganza della messa in scena. Non sorprende, eppure coinvolge. Non innova, eppure seduce. Si potrebbe dire che sia come un piatto classico, il cui sapore si conosce già, ma che, preparato con la giusta maestria, riesce a conquistare anche il palato più esigente.
Effetti collaterali
In La cocinera de Castamar si versano così tante lacrime in certe scene da poter irrigare i giardini del palazzo reale. Tra sospiri struggenti, occhi lucidi e addii sussurrati sotto candelabri dorati, ogni scena sembra sfidare la resistenza emotiva dello spettatore. Ma d’altronde, gli spagnoli sanno bene come intrecciare amore e tragedia, servendoli con la stessa intensità di un bicchiere di Rioja in una notte di festa.
Consigliato a...
Agli amanti dei drammi storici in costume, a chi apprezza le storie di amori impossibili e intrighi di corte e a chi cerca una serie visivamente raffinata con una forte componente emotiva.