Carissimi,
sperando che vi sia cosa gradita, pubblicherò nel mio blog le Giornate Autore del gruppo Facebook "Solo editoria non a pagamento: lettori e autori". Mi sono chiesta: "Perché disperdere un'intervista che ha visto coinvolte più persone, le quali hanno dedicato tempo ed energie affinché un autore avesse la possibilità di far conoscere meglio la sua creatura di carta?". Inoltre, credo che questo sia un bel modo di omaggiare un autore affinché le sue parole siano in qualche modo fermate nel tempo. Si sa come funziona sui social: i nostri pensieri, le nostre interazioni in un certo senso anche affettive, durano una manciata di secondi, per poi volare via, ingoiate da quelle successive. Che cosa rimane di quei bei momenti condivisi, di quel sorriso strappato magari in una giornata cupa? Nulla o quasi.
“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.”
Oscar Wilde
Quindi ecco a voi, cari lettori, la Giornata Autore di CLAUDIA PAVAN di domenica 24 luglio 2022
Ringrazio ancora tutti i partecipanti!
Intervistatori:
Dario Zizzo
Patrizia Benetti
Daniele Da Prato
Serena Barsottelli
DARIO ZIZZO
Buongiorno, Claudia; hai avuto qualche remora nel trattare un periodo storico frequentato già abbastanza da cinema e letteratura? su cui quindi è difficile dire qualcosa di originale, e quanto tempo ti ha rubato il lavoro di documentazione?
CLAUDIA PAVAN
In realtà il periodo che viene principalmente evocato nel mio romanzo, il Biennio Rosso, non è poi così frequentato da cinema e letteratura. In ogni caso nessuna remora, se no sarebbe un po' difficile ormai scrivere su qualsiasi argomento! Per quanto riguarda la documentazione mi ha portato via molto tempo e non solo perché dovevo conoscere bene i fatti storici che dovevo narrare ma soprattutto per gestire qualunque informazione sul periodo. Il processo di scrittura e quello di documentazione è andato avanti in parallelo anche perché capitava assai di frequente che scrivendo mi dovessi fermare per chiedermi come era una certa cosa in quel periodo, l'arredamento, l'abbigliamento, lo stile di vita, etc Per arrivare a una prima stesura ci ho messo circa quattro anni.
DARIO ZIZZO
Ah, ho capito Claudia Pavan io mi riferivo alla dittatura nazista, avendo letto di lager; quindi però principalmente la tua opera parla del Biennio Rosso, ok, grazie.
CLAUDIA PAVAN
Ci sono due linee temporali, la principale va dal 1919 al 1923, focalizzata però soprattutto sul Biennio Rosso (1919-1920). La seconda invece parte dal 1943 e si tratta di lager per prigionieri di guerra nel quale uno dei personaggi, Pietro, viene internato. Qui si tratta della storia degli IMI che è anche quella non così tanto raccontata anche se negli ultimi anni è venuta un po' più a galla. Durante la deportazione Pietro ripensa alla sua infanzia facendo così partire la linea temporale principale.
DARIO ZIZZO
Sì, hai fatto bene a riportare nel tuo commento quella puntualizzazione sugli IMI.
PATRIZIA BENETTI
Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Ti sei ispirata a qualcuno di loro?
CLAUDIA PAVAN
Credo che tutto quello che leggo e che ho letto entri in qualche modo nei miei scritti, così come le altre esperienze della mia vita. Non ho uno scrittore in particolare al quale mi ispiro pur avendo molti scrittori che amo e qualche libro che per me è una pietra miliare. Qualche esempio: Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, Q dei Luther Blissett.
PATRIZIA BENETTI
Come definiresti il tuo romanzo: storico, di formazione, o altro?
CLAUDIA PAVAN
Bella domanda! Direi intanto che pur essendo un romanzo storico ho cercato di non dare nulla per scontato e perciò non è indispensabile essere amanti della storia, tuttavia devo dire che approfondire quel periodo personalmente mi ha da un lato aiutato a capire meglio l'ascesa del fascismo e dall'altro fatto fare molti collegamenti con il presente. Per cui potrei risponderti dicendo che, oltre che per la storia in sé, questi due ulteriori aspetti potrebbero rendere ancora più interessante la lettura del mio romanzo.
DANIELE DA PRATO
Ci sono nel tuo romanzo fatti e personaggi realmente esistiti? (Esclusi i più ovvi come Hitler, Mussolini o Stalin) Oppure c'è la macro storia che tutti conosciamo e il resto è tutta tua invenzione? Grazie
CLAUDIA PAVAN
Ci sono dei personaggi realmente esistiti sebbene non famosi come quelli che hai citato tu. In particolare nella vicenda di Parma compaiono e hanno un ruolo i due uomini che hanno condotto la popolazione a resistere agli attacchi delle squadre fasciste: Guido Picelli e Antonio Cieri. il resto però, a parte la Storia, è tutta invenzione!
DANIELE DA PRATO
Grazie per la risposta!
CLAUDIA PAVAN
Prego
ELISA AVRERNA
Ciao Caludia! Intanto permettimi di dirti che è un vero piacere averti ospite. Ho apprezzato tanto il tuo estratto #filosofia. Spero che ci saranno altre occasioni. Intanto ti sei portata a casa una bella "spupazzata"qui nel gruppo .
Per iniziare ti faccio una domanda su un tema che mi sta molto a cuore. Non so se hai avuto modo di ascoltare il post che ho messo ieri di Laura ZG Costantini in cui l'autrice "chiede" se la scrittura sia un talento innato o un'arte da imparare, ad ogni modo tu che cosa pensi al riguardo?
CLAUDIA PAVAN
Buongiorno, eccomi! Per iniziare ringrazio il gruppo e chi lo amministra per la possibilità. Comincio da questa domanda piuttosto insidiosa. Penso che come ogni altra attività creativa chi ha del talento sia certamente favorito, tuttavia penso anche che ognuno di noi abbia il diritto di dilettarsi, come a fare qualsiasi altra attività, come danzare, cantare, etc. Forse sarebbe più opportuno chiedersi se il problema non stia più che altro in chi, a livello professionale, deve decidere le sorti di un romanzo. Temo che sia più lì che, a causa di estremi calcoli di mercato, si possa individuare un problema... In quanto alla formazione ritengo che sia comunque utile per chiunque, talento o meno.
ELISA AVRERNA
Esatto! Il problema è più degli editori. Frequentare i corsi per passione è più che legittimo, ma da lì a pubblicare ce ne corre...Ops! Ormai l'ho detto! D'altronde si può frequentare un corso di danza senza diventare ballerine professioniste.
Comunque hai ragione: la domanda era insidiosissima, ma non lo diciamo a nessuno
CLAUDIA PAVAN
Infatti ho fatto danza per anni e nessuno si è mai sognato di farmi diventare una étoile
ELISA AVRERNA
Da lettrice e autrice, adoro i romanzi storici e d'ambientazione storica. Che cos'è che ti ha spinto ad ambientare il tuo romanzo nel Biennio Rosso?
CLAUDIA PAVAN
Devo dire che ci sono finita un po' per caso. Mi spiego meglio. L'idea iniziale è partita da una vicenda familiare che mi ronzava in testa da parecchio tempo: il rapporto conflittuale tra mio nonno militare e suo padre anarchico. Così ho iniziato scrivendo il prologo praticamente per strada mentre tornavo dal lavoro. Quindi mi sono fermata perché avevo la necessità di documentarmi. Sono partita leggendo La rivoluzione mancata di Armando Borghi e questa lettura mi ha indotto a inoltrami nel Biennio Rosso e a cercare di comprenderlo meglio e quindi a intrecciarlo con i personaggi che intanto nascevano e si sviluppavano nella mia testa. Quindi direi che grazie a quel libro, che è uno scritto a metà tra saggio e autobiografia molto godibile, il Biennio Rosso è diventato un periodo storico che avevo la necessità di comprendere meglio.
ELISA AVRERNA
C'è un passaggio del tuo riscontro ad alto rischio "effetto cascate del Niagara"? Se sì, tu, da autrice, ti sei commossa nello scrivere la scena?
CLAUDIA PAVAN
Credo che la vicenda di Parma ovvero la resistenza della città nei confronti delle squadre fasciste avvenuta nell'agosto del 1922, possa essere un momento del mio romanzo piuttosto concitato. Sulla commozione ti devo confessare che per quattro anni ho vissuto con i miei personaggi come fossero reali e perciò ho provato tutte le loro emozioni, le paure, le esaltazioni, le delusioni... Emotivamente è stato molto intenso!
ELISA AVERNA
Più che comprensibile! Quando finisco un libro, sia da autrice sia da lettrice, dare l'addio ai personaggi è molto dura, anche se poi certi personaggi continuano a vivere dentro di noi per sempre
CLAUDIA PAVAN
Sì è così, alcuni personaggi diventano degli amici in un certo senso, così come le loro storie. Questo è uno degli aspetti che più mi piace della narrazione in generale.
ELISA AVERNA
Che tipo è Alfredo?
CLAUDIA PAVAN
Alfredo è un puro. Crede in un mondo migliore ed è disposto a rinunciare a tutto per cercare di fare la sua parte. Forsa ha il limite di trascinare con sé anche chi non ha possibilità di decidere in autonomia, come i suoi figli.
ELISA AVERNA
Tre aggettivi per descrivere Adele?
CLAUDIA PAVAN
Timida, resiliente, accogliente.
ELISA AVERNA
Il lettore ideale per leggere il tuo romanzo?
CLAUDIA PAVAN
Il lettore ideale per il mio romanzo credo che sia chiunque sia curioso di cercare possibili spiegazioni sugli avvenimenti del passato e di leggere il passato per tentare di comprendere meglio il presente.
ELISA AVERNA
Da lettrice, o anche da autrice, che cosa non sopporti di un libro a livello stilistico?
CLAUDIA PAVAN
Mi irrita un po' quell'autore che sapendo di destreggiarsi molto bene con la lingua esagera a discapito della storia che sta raccontando.
ELISA AVERNA
Vero. L’autocompiacimento stilistico dll’autore rischia di essere nauseabondo.
Com'è nata la cover?
CLAUDIA PAVAN
La cover è nata da una scena del romanzo, un momento che non posso raccontare perché rivelerei troppo, ma che simbolicamente racchiude un po' ciò che è successo in quegli anni (mi riferisco alla linea temporale 1919-1920): gli ideali macchiati del sangue di chi ci ha creduto e ha provato a lottare per migliorare le proprie umili condizioni.
ELISA AVERNA
Progetti futuri?
CLAUDIA PAVAN
Nella prima settimana si agosto sarò all'agricampeggio CLICCA PER LINK in Salento a presentare il romanzo in occasione del centenario delle Barricate di Parma. Per seguire le novità in merito al mio romanzo basta visitare la pagina fb: LINK E poi in generale il mio progetto principale è non smettere mai di scrivere perché mi piace inventare mondi, personaggi, ambientazioni. Al momento non riesco a dedicare molto tempo alla scrittura e così me lo ripeto, e lo ripeto anche qui, non voglio perdere il filo di questa passione. Come mi diceva mio padre i sogni sono come il sale, vanno inseguiti perché rendono la vita più saporita, evitando tuttavia di venirne sopraffatti.
ELISA AVERNA
Ma che bello!
SERENA BARSOTTELLI
Ciao Claudia! Come sai qualche curiosità me la sono già tolta. Ti ripropongo una domanda che penso possa essere uno stimolo per gli altri autori: quanto è importante il lavoro di documentazione e come lo hai condotto?
CLAUDIA PAVAN
Il lavoro di documentazione è stato fondamentale, imprescindibile. Come dicevo sopra l'ho condotto in parallelo a quello di scrittura perché era necessario documentarsi sopra ogni piccolo dettaglio. Ti faccio un esempio. Pietro ama disegnare e io volevo che lui disegnasse e così gli ho fornito le matite colorate. Poi mi è venuto il dubbio, per fortuna, che forse le matite colorate in quel periodo non erano così diffuse, soprattutto per una famiglia umile come la sua. Ho cercato informazioni e il mio dubbio è diventato una certezza. Visto, tuttavia, che volevo che lui avesse i colori ho trovato una soluzione facendogliele regalare da un compagno abbiente del padre. Se però non avessi cercato e lo avessi fatto trovare con le sue matite colorate senza una spiegazione del perché le possedesse sarei incappata in un errore storico.
DANIELE DA PRATO
I tuoi personaggi principali sono ispirati a qualche personalità nota o li hai dato un impronta originale, insomma farina del tuo sacco.
CLAUDIA PAVAN
Non sono ispirati a personaggi noti, tuttavia Pietro, il militare internato in un lager dopo l'8 settembre, è ispirato a mio nonno che è stato veramente deportato in un lager per prigionieri di guerra nel 1943 e che davvero amava dipingere come il personaggio del mio romanzo.
ELISA AVERNA
Ringrazio tutti i partecipanti e te, cara Claudia Pavan . Ti auguro il meglio in qualsiasi campo!
CLAUDIA PAVAN
Grazie a voi, davvero!
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