DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
In un orologio ipotetico di ventiquattr'ore, dove la prima ora corrisponde alla nascita della civiltà e l'ultima alla sua morte, ai terrestri e ai blunoriani, gli abitanti di un pianeta di nome Blu Noor ad anni luce di distanza da noi, mancano tre minuti a mezzanotte. A rivelarglielo è una razza aliena di gran lunga più sviluppata, proveniente da una galassia ancor più lontana. Una volta scoperto di non essere soli nell'universo, cosa faranno i terrestri? E i blunoriani? E gli alieni sono davvero pacifici come sembrano?
STRILLO
Due diversi pianeti: la Terra e Blu Noor. Entrambi i pianeti sono visitati e analizzati da una razza aliena più sviluppata di quella terrestre e blunoriana. Perché? Mancano tre minuti a mezzanotte, all’Apocalisse dei due mondi, ma forse qualcosa si può ancora fare…forse! Quale dei due pianeti merita la salvezza?
RECENSIONE
Quando ho scritto queste quattro righe sui social, avevo appena terminato la lettura del romanzo di Maria Mezzatesta. Da ciò si intuisce facilmente quanto lo abbia gradito. Come vedremo di seguito, il romanzo di Maria Mezzatesta tocca temi importanti e attuali che, come abitanti della Terra, ci riguardano molto da vicino, ossia natura e ambiente. La Mezzatesta è riuscita a trattare il tema ecologico, legandolo a quello del progresso spirituale, con una costruzione narrativa originale e ben strutturata.
“Il benessere di ciascuno di noi è intimamente connesso con quello degli altri e il benessere del genere umano dipende in maniera diretta dal benessere della terra, quindi ciascuno deve compiere dei gesti concreti per proteggerla, così come facciamo con le nostre menti e i nostri corpi."
Una lettura inquietante sulle sorti dell’umanità e sorprendente per i suoi risvolti. Una narrazione che dalla fantasia di un intreccio articolato ci porta alla Terra, o meglio, con i piedi sulla Terra, con tutti i suoi problemi.
Le osservazioni sullo stato del pianeta brillano nella narrazione e portano il lettore a momenti addirittura di costernazione per ciò che l’umanità è diventata e cioè schiava dell’economia, ingorda di potere e cieca al buon senso.
La conclusione non smorza nel lettore l’impulso a immaginare qualcosa di diverso per Blu Noor, un destino ancora non completamente tracciato, ma dove una certa speranza aleggia nell’aria. Quanto invece al destino della Terra… Ottimismo o pessimismo? Le conseguenze più vistose della modernità, come le forme di disgregazione della società, che producono trasformazioni nell’intimità della vita umana, le ideologie religiose e sociali che frenano il progresso spirituale, l’uso di tecnologie in spazi di vita dominati dalle logiche dei flussi del capitalismo tecnocratico continueranno forse a far parte della civiltà terrestre? “Ai posteri l’ardua sentenza”, semmai arriveremo ad avere dei “posteri”! 🙄
Forse il finale del romanzo è tutto nella mente di noi lettori, con i nostri perché che seguiteranno a rimanere orfani di risposte certe. Il libro, oltre a raccontare una storia avvincente, è anche un’indagine sulle nostre origini e sulla nostra evoluzione.
AMBIENTAZIONE
La storia si svolge simultaneamente, sul pianeta Terra (anno 2019), e su Blu Noor (anno 803.87 del calendario locale), del tutto simili come struttura sociale e geologica.
-Sulla Terra, l’autrice ci porta dapprima a Varanasi, in India, dove un misterioso “Ospite” incontra un vecchio venuto nella città sacra a morire, e poi a New York, dove al Palazzo dell’ONU succedono fatti oscuri, a cominciare da un assassinio sul quale indaga la Polizia Federale.
Varanasi e New Tork: due città agli antipodi, appartenenti a un pianeta Terra sfiancato dall’iperproduzione, dall’inquinamento e dal cambiamento climatico.
Varanesi è descritta nella sua realtà di grande centro spirituale, ma anche nella sua routine quotidiana di città caotica, tra il rumore dei clacson delle auto, “la congestione di un’umanità addensata” e il Gange “scuro e limaccioso” al quale affidare le proprie preghiere.
“Perché decidere di morire a Varanasi?” (chiede l’Ospite al vecchio).
“Varanasi è il centro da cui ha preso forma l’universo, la matrice prima” (risponde il vecchio).
“Varanasi non sarà coinvolta nei cicli universali della creazione e distruzione”.
New York, regno del capitalismo che non guarda in faccia a nessuno, è raccontata nella sua frenesia con le parole di Sinatra “La città che non dorme mai”.
Due pianeti a confronto, due civiltà a rischio di estinzione.
-Blu Noor, pianeta distante 312 anni luce dalla Terra, con il suo sole, Thuran, i suoi boschi e le sue colline è un pianeta con una tecnologia avanzata e con abitanti simili agli umani, ma forse più predisposti a mettersi in discussione. Blu Noor ci viene presentato con una sua precisa articolazione territoriale e politico-amministrativa: quattro confederazioni generali chiamate Le Terre Occidentali, Le Terre Orientali, Le Terre nuove e Le Terre Rosse (queste ultime le più retrograde spiritualmente, in quanto in esse vige ancora la violenza e il maschilismo). Ogni confederazione ha un proprio presidente. Blu Noor è governato dal Consiglio dei Cinquecento (eletto dal popolo e in carica per sette anni) e l’Anafram (eletto ogni sette anni) è il rappresentante politico. I bluroniani, per quanto siano più evoluti dei terrestri, hanno ancora molto su cui lavorare e forse imparare dagli alieni provenienti dalla Galassia di Andromeda, ben più evoluti di loro.
Ogni luogo su Blu Noor, dai templi agli osservatori astronomici, è descritto con un equilibrato uso di dettagli in modo che il lettore possa lavorare di immaginazione.
PERSONAGGI
L'Ospite: chi è questa misteriosa figura? Da dove proviene questo viaggiatore solitario in cerca di spiritualità? Il lettore si accorgerà di quale grande responsabilità egli sia caricato e, come spesso accede, le responsabilità hanno a che fare con decisioni di fondamentale importanza.
Jhon Dalloway (ragioniere impiegato all’ONU) è un uomo di sentimenti semplici, una vita ordinaria, fatta di ex amori da riconquistare (Dolores), cene al ristorante e partite di baseball. Scettico quanto basta per non credere a vite intelligenti su altri pianeti.
Donald Smith, amico di Jhon e funzionario all’ONU. La storia e il destino di Donald sono legate a un segreto di cui è depositario. Che cosa sa Donald di così compromettente? E che cosa contiene la busta gialla che fa consegnare da Jhon ad Anne?
Il cast è decisamente nutrito tra personaggi principali, secondari e terziari (Terra: Steven Sullivan, Assistente Generale del Segretario delle Nazioni Unite; Anne Dupont, funzionaria ONU addetta alla ambiente; Evelyn Smith, ex moglie di Donald Smith; Dick, figlio di Donald ed Evelyn ecc.; Blu Noor: Neytire, attuale Anafram; Calixita, direttrice di uno degli osservatori che hanno ricevuto segnali da altre civiltà ecc.)
Sì, i personaggi sono davvero numerosi e ne ho solo citati random alcuni. Tra chi investiga, chi nasconde e chi svela potrebbe esserci il rischio di perdersi un po’. Tuttavia, ogni personaggio ha un ruolo preciso, quindi anche un lettore poco avvezzo nel destreggiarsi con un tale corposo cast potrebbe riuscire a "stare sul pezzo" senza particolare difficoltà.
TEMI
L’autrice, attraverso i dibattiti dei suoi personaggi, con le loro idee e ognuno condizionato dal proprio credo, pungola il lettore nel porsi domande di natura ontologica e spirituale.
Mancanza di certezze
Qualsiasi potere è debole se non si innesca un serio cambiamento. Che possibilità ha la Terra di sopravvivere? E Blu Noor?
Cambiamento climatico, effetto serra, inquinamento ambientale, tecnologie pulite
L’ambiente è oggetto di trattazione scientifica ed etica.
“Abbiamo distrutto l’80% delle foreste, la continua cementificazione del suolo ha tolto ambiente per molte specie vegetali e animali, che si sono estinte”
Comunicazione tra mondi
A seguito di un terremoto, sia sulla Terra sia su Blu Noor, appaiono nei rispettivi osservatori astronomici tre starni oggetti conici che emanano una luce azzurrina. Che cosa sono? Contengono forse un messaggio? Forse una civiltà aliena vuole comunicare qualcosa di molto importante, ma cosa? Gli alieni vogliono schiavizzare altre civiltà, studiarle o in qualche modo aiutarle nell’evoluzione?
Spiritualità, religione e scienza
La scienza ci permette di “comprendere davvero tutto e di poterlo dimostrare”?, come sostiene il personaggio di Quarry, che ritiene altresì le altre conoscenze illusorie o, come invece sostiene Anne, l’uomo può arrivare per intuito a vedere prima ciò che poi è dimostrato dalla scienza?
La spiritualità è necessariamente connessa a un credo religioso o può essere rapportata a una visone superiore di cui l’anima è lo strumento?
“la vera spiritualità si ottiene con la meditazione, spostando l’attenzione del mondo esterno e trascinandola oltre i sensi, fino ad aprire l’occhio interiore, il cosiddetto terzo occhio…la spiritualità è la capacità di vedere oltre le forme e le apparenze della realtà, cogliendone la vera essenza e l’unità”
Concetto di tempo
Il dibattito tra Anne e Quarry è chiosato da quest’ultimo con una pertinente citazione di Anassimandro: “Le cose si trasformano l’una nell’altra secondo necessità e si rendono giustizia secondo l’ordine del tempo”.
Vita in altri mondi
Il lettore non può che porsi la domanda delle domande: c'è vita in altri mondi, magari con esseri intelligenti simili a noi terrestri? L'autrice nel suo romanzo immagina un universo che ospita pianeti simili tra loro popolati da creature intelligenti, anch'esse simili tra loro, anche se con stadi evolutivi spirituali e tecnologici diversi. E dunque: l'incontro con gli alieni, con culture ed esperienze di vita diverse si pone come arriccchimento e possibilità di miglioramento, se non addirittura di salvezza. Il messaggio che ne consegue è certamente di apertura nei confronti del "diverso" e non di scontro o di "paura". D'altronde la diversità è presente tra gli abitanti di ogni pianeta.
STILE LETTERARIO
"Tre minuti a mezzanotte" è un cocktail ben riuscito, tra trama e temi trattati, grazie allo stile pulito dell’autrice, la quale non ricorre ad artefici retorici ridondanti e fronzoli urticanti tipici delle penne “barocche”. Gli aggettivi e gli avverbi sono ben dosati, in modo da non perdere il focus del racconto. La narrazione, difatti, fila armonica ed equilibrata. Questo non significa che manchino gradevolissimi inserti poetici nella descrizione di luoghi ed eventi. La sensibilità dell'autrice si manifesta, non solo per i temi che tratta, ma anche per il modo in cui li tratta, con la cura di scegliere le parole più semplici anche per esprimere concetti filosoficamente impegnativi sulla vita e sulle risorse intellettuali e spirituali disponibili agli esseri intelligenti (di entrambi i pianeti) al fine di migliorare la vita stessa.
La mia lettura nel complesso è corsa veloce. Ogni tanto ho sentito la necessità di “riavvolgere” il nastro per il timore di non aver prestato la giusta attenzione a qualcosa che poteva rivelarsi importante o per paura di incappare in cripticismi da “sciogliere” prima di andare avanti.
"Tre minuti a mezzanotte" forse non è un romanzo per tutti, bisogna essere disposti ad andare oltre la mera trama. Il genere thriller unito al genere fantascienza in questo caso ha prodotto una narrativa ricca di spunti filosofici, scientifici e spirituali, sui quali il lettore è indotto a riflettere in modo anche autocritico. Insomma, anche se i sentimenti ci sono, non è una lettura di pura evasione in stile “amore, felicità e cuore”.
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