TRAMA/QUARTA DI COPERTINA
Racconto lungo (29 pagine) - Yu cela le sue fragilità in un guscio di apparente perfezione. Hayato la corteggia da tanto e non sembra intenzionato a demordere. Finché un uovo sodo, i ciliegi in fiore e un dispenser a forma di Gundam, non spingono la situazione a evolversi
Yu Tamaori è una programmatrice di successo, eppure si sente simile a un uovo, perché nasconde le proprie fragilità in un guscio compatto di perfezione apparente. Affronta la vita come una stringa di codice, finché un imprevisto non genera un piccolo errore che devierà l’esito dei suoi calcoli. D’altronde può capitare di essere corteggiate da un collega. Meno frequente è che lui sia persino vicino di casa. Se poi è anche un ingegnere scombinato, sorridente e non troppo devoto alle regole aziendali, diventa davvero troppo per Yu. Ma lui, Hayato, non ha paura di essere l’errore nel programma, la crepa nel guscio e il vento che cambia proprio un attimo prima che i ciliegi fioriscano.
BIOGRAFIA
Sonia Morganti è nata in provincia di Latina nel 1978, all’ombra del Circeo, tra mare e bosco, e per l’impietosa legge del contrappasso ora abita a Roma con vista sul Raccordo Anulare.
Ha pubblicato romanzi storici ambientati nel mondo antico, nel Medioevo e nel Risorgimento, sia con case editrici che come autrice indipendente, ma anche una distopia e un romance contemporaneo sotto pseudonimo. Ama mettersi alla prova e imparare: in fondo è rimasta la scout che era, con lo zaino sempre pronto per nuove avventure.
GENERE: breve racconto allegorico-sentimentale.
RECENSIONE
Genere allegorico sentimentale? Ma è un genere che non esiste! Beh, ora esiste! Mi rifiuto di catalogare questo racconto come lo troverete catalogato su Amazon per ragioni pratiche, ossia come “romance”, perché è anni luce lontano dai racconti rosa per stile narrativo, lessico e temi. C’è una storia d’amore? Sì. C’è solo una storia d’amore? No. C’è poesia, c’è atmosfera, c’è l’arte del racconto, c’è una simbologia da cogliere nel sottotesto, scintillante di ironia e di contenuti. Un racconto che può essere interpretato attraverso varie associazione di immagini, simboli o idee oppure semplicemente letto.
“La bellezza è negli occhi di chi guarda”, ma qui, in questo racconto delicato e profondo, la bellezza, parafrasando Oscar Wilde, diviene oro. Oro sono gli occhi del lettore che catturano la preziosità del racconto, oro sono le parole scelte dall’autrice con precisione da forbici d’alta sartoria, oro sono i sentimenti coinvolti negli eventi percettivi. E, come dice la stessa autrice, oro è “la cura e l’amore” che si “versano nelle crepe, come nell’antica arte del kintsugi. Anche se non bastassero a saldarle, gli occhi di ci vuole bene vedono un decoro nelle nostre mille cicatrici”.
KINTSUGI è un viaggio sensoriale, in cui tutti i sensi sono coinvolti, tra odori e sapori di cibi consumati in modo frugale o conservati un po’ troppo a lungo, superfici lisce e calde da toccare e colori che s’impongono all’osservazione tra ciotole gialle di riso e colori pokemontiani.
La giovane programmatrice Yu sceglie come alter ego un uovo sodo. Dorme con lui e non con “esso”, perché nell’uovo la ragazza vede la personificazione della sua apparente perfezione e della sua fragilità protetta dal guscio. Yu tocca l’uovo e se ne innamora e noi lettori ci innamoriamo di Yu. Yu decide di non mangiare l’uovo, ma di dormire con lui e, nei giorni, decide anche di non volersene privare. L’odore perfetto iniziale sarà dunque destinato a diventare una puzza insostenibile, perché le crepe del guscio faranno marcire l’uovo.
Allora è vero che
“[…] i gusci sono una protezione fragile e illusoria, per tutti.”
Yu è chiusa nel suo guscio, ma c’è qualcuno che vorrebbe che ne uscisse: Hayato, il suo collega e vicino di casa, ingegnere sofferente di insonnia, tanto refrattario alle regole aziendali quanto incline alla trasgressione delle stesse. Hayato sa cogliere nella ragazza la sua forza e se ne innamora.
«Ma in te io ho riconosciuto la sconvolgente
forza di volontà dei fiori di ciliegio, che devono assolutamente sbocciare al momento giusto per essere
amati dai raggi del sole.»
Yu deve imparare ad accettare le sue imperfezioni quali aspetti della sua bellezza e rinascere ogni giorno senza più nascondere le proprie fragilità. Nella cultura giapponese, o meglio, nel buddhismo zen, rompere il guscio d’uovo significa perseguire un cammino di illuminazione.
Hayato entra nella vita di Yu come un rinoceronte con scarpette da ballo. Il ragazzo è quanto di più lontano dalla perfezione cui anela Yu. È “scombinato, tutto creste e colori, come un Pokemon”e forse anche troppo disordinato. Almeno questo è quello che pensa Yu.
Hayato saprà farsi ascoltare da Yu? Yu sarà pronta ad accogliere lo tsumani Hayato? Il rapporto tra i due si svilupperà in un sentimento d’amore? Yu sarà capace di rinunciare al suo programma di comportamento? Sarà pronta a ricevere una nuova visione della sua vita interiore?
AMBIENTAZIONE
Ci troviamo nella Tokyo contemporanea “che non perdona le inefficienze”, tra uffici e caffè da trangugiare per via dei ritmi serrati di lavoro,
STILE DELL’AUTRICE
Morganti ha una penna elegante, pulita, lineare, animata da un movimento vigoroso, che conferisce alle parole qualità tattili. Morganti sa far danzare nel foglio la sua penna per penetrare nelle sfumature dei sentimenti. La sua cultura classica le permette di descrivere gli scenari con il minimo sforzo. Nessuna ridondanza o dettaglio in eccesso. La fluidità della storia fa sì che il lettore la legga in una manciata di minuti senza accorgersene. Un racconto dove non ci si inerpica in superfici rocciose, ma si naviga a gonfie vele in acque placide.
NOTA
La copertina ritrae due ragazzi caucasici sullo sfondo di Parigi. Qui prodest? Non sono sicura che giovi a un romanzo ambientato a Tokyo. Mistero!
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