Premessa
Un romanzo che affonda le sue radici nell'animo umano più oscuro, svelando il coraggioso viaggio di un'anima attraverso l'abisso del dolore e della speranza, nel cuore di un mondo in bilico tra la vita e la sua fine.
Confesso che il tema del suicidio ha suscitato in me sempre molto interesse e non solo sul piano delle ragioni psichiche, ma anche su quello della sua trattazione accademica: Da Camus, che con il suo "Il Mito di Sisifo", ha discusso dell'idea di creare un significato personale nella vita nonostante la mancanza di un significato intrinseco nell'universo, a Schopenhauer, che lo vede come un atto di liberazione dalla sofferenza insita nella vita, da Rousseau, che ne parla come un'estensione del concetto di libertà personale, a Durkheim che analizza il fenomeno in relazione ai fattori sociali, fino all’intransigente Kant, che ritiene il suicidio un atto immorale non giustificabile perché viola il dovere di autostima e il rispetto per la propria umanità. Il mio interesse al tema si estende, giammai al punto di vista religioso, ma certamente alla sua trattazione letteraria, avendo avuto già modo di apprezzare i classici sul tema ("Le Vergini Suicide" di Jeffrey Eugenides; "Requiem for a Dream" di Hubert Selby Jr.; "Il Collezionista di Ossa" di John Fowles; "La Stanza delle Farfalle" di Lucinda Riley, "L'Ultima Ragazza" di Michael Adams e forse qualche altro che ora mi sfugge). Dunque non potevo certamente farmi sfuggire un romanzo made in Italy edito da micro editoria, visto che il mio blog è dedicato soprattutto agli autori emergenti. Approfitto per dirvi che, se conoscete altri titoli di autori emergenti che affrontano questo tema, potete certamente suggerirmeli nei commenti.
E ora veniamo a noi!
Trama
Il romanzo di Scilla Salvi ci conduce attraverso il passato e il presente di Stella, il cui destino è stato radicalmente sconvolto anni addietro, quando il rapporto con i suoi genitori si è frantumato, trasformandola in un fiore reciso, privato della linfa vitale e condannato a sfiorire. La sua realtà attuale è pervasa da un'atmosfera di solitudine, dove gli amici sono solo presenze immaginarie, gli amori sono sogni spezzati e la famiglia è ridotta a un pallido sostituto. Tuttavia, uno strano incontro sembra condurla verso la possibilità di affrontare i suoi demoni, navigando nelle insicure acque della sua salute mentale. Ciò ci è dato sapere leggendo la quarta di copertina. Il lettore, però, viene preparato al contenuto del libro fin dal titolo (Storia di un’aspirante suicida). Dunque egli sa che l’argomento trattato, delicato e complesso, non sarà facile da affrontare sul piano emotivo e di certo uno degli aspetti più significativi e incisivi di questo romanzo è la sua trattazione. L'autrice, Scilla Salvi, affronta il tema con un'attenzione particolare alla complessità dell'esperienza umana e alle sfide che la vita può presentare.
Stella ha due genitori affettuosi, un evento tragico però trasforma la sua tranquilla vita familiare. La madre diventa anafettiva e depressa e il padre alcolista. Stella quindi è costretta a trasferirsi nella villa degli zii per un periodo che avrebbe dovuto essere limitato, ma che invece si trasformerà in un soggiorno senza fine, destabilizzandola. La ragazza non capisce perché non possa restare a casa sua con i suoi genitori. Si trova così immersa in una nuova routine, presso la famiglia della zia, famiglia agiata e rispettata della città. Potrebbe considerarsi fortunata per questa occasione, invece sente di non appartenere appieno a quella nuova dimensione domestica. Stella cresce con un vuoto incolmabile dovuto all’assenza dei genitori. Si iscrive alla facoltà di Psicologia. La selezione del corso solleva interrogativi e dubbi, poiché Stella è in cura da affermati professionisti della mente in città fin da quando era piccola. Diversi esperti l'hanno seguita nel corso degli anni, fino a essere presa in cura dalla dottoressa Elisabetta Foschi, la quale dirige un istituto specializzato nell'assistenza di giovani con disturbi mentali, sovvenzionato dallo zio di Stella. Qualcosa latente cerca di emergere in Stella, frammenti sepolti nel suo inconscio che tornano a galla inaspettatamente, creando un abisso senza confini, tra dubbi, allucinazioni, verità e sofferenza.
La storia di Stella potrebbe appartenere a una qualsiasi giovane separata dalla propria famiglia per cercare una vita migliore e una stabilità, ma poi questo futuro si trasforma nell'ombra della sua stessa essenza. E così i traumi sopiti si accumulano, emergendo in tutta la loro irruenza. Stella desidererebbe una vita simile a quella delle sue coetanee, come quella della cugina Rebecca e una stabilità affettiva mai sperimentata. Invece, accanto a lei all'improvviso compaiono degli amici immaginari, generosi elargitori di consigli non richiesti, nonché suggeritori di comportamenti autodistruttivi, che Stella purtroppo adotta. Stella si trova costantemente in bilico tra lucidità e ottenebramento mentale.
***
Stella frequenta la facoltà di Psicologia, forse proprio per le sfide che ha affrontato fin dalla sua infanzia, sfide che l’hanno forgiata nelle sua instabilità psichica. La narrazione sviscera la lotta interiore della protagonista, le sue paure, le sue speranze spezzate e il suo costante conflitto con il dolore che la circonda. La storia di Stella è un viaggio attraverso l'oscurità interiore di questa giovane donna che, a causa dei traumi del passato e delle difficoltà emotive, è stata spinta sull'orlo dell'abisso. Tuttavia, l'opera non si limita a mostrare solo l'oscurità. "Fiori recisi" è da interpretarsi come una “cronaca di un'anima in cerca di luce" e forse anche questo potrebbe essere stato il sottotitolo. Con un tocco di speranza e di crescita, il romanzo suggerisce che, anche nelle situazioni più disperate, c'è la possibilità di cambiamento e di guarigione. La storia di Stella diventa un veicolo per esplorare il potenziale umano nell'affrontare il buio, nel trovare una via d'uscita da una spirale autodistruttiva. Mentre la trama oscilla tra la struggente lotta di Stella e la sua ricerca di significato, l'autrice evita di semplificare o giudicare, ma piuttosto ci costringe a considerare le complesse ragioni dietro le scelte che facciamo. "Fiori recisi" si distingue per la sua reale brutalità, nel disegnare un presente dove le parole non sono taciute. La vita di Stella, all'apparenza incanalata lungo un percorso predefinito, lotta invece per emergere dalle ombre che la circondano deliberatamente. Come un fiore reciso, la protagonista si ritrova a sopravvivere, giorno dopo giorno, privata dell'energia necessaria. Il romanzo affonda le radici nell'animo del lettore, costringendolo a considerare la verità, per quanto cruda possa essere, e l'effetto che può avere sulla mente umana. “Fiori recisi. Storia di un’aspirante suicida” è un romanzo che tocca le corde più profonde dell'animo umano. Con una trama che si snoda tra il buio e la speranza, tra la sofferenza e la ricerca di guarigione, il libro si fa promotore di una verità spietata e necessaria.
Il romanzo si rivela anche un'opera che invita il lettore a riflettere sulle sfide interiori che ognuno di noi può affrontare, portandoci a considerare le questioni più profonde della vita e della mente umana.
Questa storia ci spinge a considerare l'importanza di affrontare il dolore, di guardare dentro di noi per guarire e crescere.
Personaggi
I personaggi sono ben caratterizzati. Con la protagonista è possibile, osservando i processi mentali e cercando di comprendere le ragioni dietro le sue azioni, creare una connessione emotiva profonda.
Temi
Solitudine interiore
Stella si trova a valicare ogni giorno montagne invisibili, forgiando la sua realtà psichica nel segreto della sua anima. La solitudine interiore di Stella, spesso silenziosa e invisibile agli occhi esterni, è un luogo di tormento che le lascia via via cicatrici nell'anima. Come un abisso nascosto, genera in lei una sensazione di isolamento emotivo anche quando è in compagnia di qualcuno. In questo isolamento, la ragazza nutre pensieri autodistruttivi. L'ansia e forse anche la mancanza di autostima la spingono a bere. Le catene della sua solitudine si intrecciano con i suoi pensieri, influenzando la percezione di sè stessa e degli altri, immaginari e reali che siano. La mancanza di condivisione di emozioni e pensieri con Armando prima (il suo amante, nonchè vicino di casa sposato) e Omar dopo, sembrano ostacolare il suo processo di guarigione e il raggiungimento dell'equilibrio mentale. La ragazza appare sempre più alienata, nonostante il bisogno di mascherare la sofferenza dietro una facciata di normalità. Tuttavia, proprio la solitudine a essere un richiamo per l'autoriflessione e la sua crescita personale. Stella non vuole dubitare più di se stessa e dei suoi ricordi. Vuole esplorare il suo mondo interiore, per apprendere dall'oscurità e cercare la luce. La ricerca di connessioni autentiche, la condivisione delle esperienze e il raggiungimento di una comprensione più profonda di sé stessa la aiuteranno ad affrontare il suo passato e un suo grosso trauma. Forse una piccola luce è destinata dissipare l'oscurità della sua solitudine, liberando la sua psiche dalla sua stretta... forse.
-Amnesia dissociativa
Concedetemi di dire che è un tema che mi sta molto a cuore, essendo centrale in "Chiamata dall'Inferno". L'amnesia dissociativa, spesso legata a eventi traumatici o stressanti, coinvolge la perdita temporanea di memoria e non può essere attribuita a condizioni mediche o lesioni cerebrali. Ebbene, le persone che ne sono affette possono dimenticare parti del loro passato o persino periodi più lunghi. Nel caso di Stella, la ragazza per "autodifesa" rimuove un episodio traumatizzante della sua infanzia legato a suo zio Giorgio.
-Suicidio
L’autrice evita di trattare il suicidio in modo sensazionalistico o superficiale, ma invece ne esplora le radici complesse. Attraverso la vita di Stella, il romanzo getta una luce riflessiva su ciò che può portare qualcuno a considerare una scelta così estrema. ."Fiori recisi" richiede al lettore un approccio analitico sul tema del suicidio e dei problemi mentali associati ad esso. Il romanzo di Scilla Salvi sfida la percezione comune di queste questioni e ci invita a esaminare attentamente le sfumature dell'esperienza umana.
Stile narrativo
Scilla Salvi ci trasporta nel mondo interiore di Stella con una scrittura evocativa e penetrante. La sua narrazione ci permette di esplorare le profondità della psiche della protagonista, una donna dal passato tormentato e dalla personalità sfaccettata.
Consigliato a…
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano immergersi in storie autentiche, che inducono a riflettere sulla fragilità della vita, sul significato dell'esistenza, anche se talvolta di non facile accesso sul piano emotivo. L'argomento del suicidio può sfidare i lettori a riesaminare le proprie credenze, valori e prospettive sulla vita. Può spingere a riflettere su questioni morali, etiche e filosofiche, poiché rivelano le sfumature dell'animo umano e il percorso verso la rinascita.
ACQUISTA SUBITO!
"Fiori recisi. Storia di un'aspirante suicida" di Scilla Salvi.