
DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
“Ricordati che non esiste matrimonio senza corna” È possibile trovare o anche solo pensare ad un compromesso tra amore e infedeltà, tra rispetto e inganno? L’autrice decide di esplorare proprio questa linea sottile che divide istinto dalla razionalità, raccontando due storie, quasi speculari, di amore e tradimento.
RECENSIONE
"Perché le mie due vite fanno parte di una sola esistenza come le due braccia fanno parte di un corpo."
PREMESSA
Tanto più si apprezza un romanzo, tanto più ci si rammarica di esserne arrivati alla fine. Ma poco importa, perché le storie che hanno accompagnato ore di nostra beata spensieratezza rimangono con noi anche oltre l’ultima pagina, non è forse così? Amor Roma è uno di quei libri di cui serberò un prezioso ricordo. Quando leggere non è solo evasione, ma anche uno spazio meditativo, la lettura diventa quasi un esercizio spirituale. Il tema centrale, il tradimento, tema sul quale sono stati versati fiumi di inchiostro, è qui affrontato con estrema lucidità e franchezza. non come pretesto di elucubrazioni moralistiche, ma come materia di riflessione sul vivere umano. La storia è intessuta di vita quotidiana, nella sua semplicità ma anche nelle sue complessità.
TRAMA
La quarantacinquenne Anna Sorrentino, dalla brillante carriera come agente immobiliare, ma un po’ annoiata dalla sua vita, è sposata con Giorgio, uomo ordinato e sportivo. I due sono genitori di Ilaria, la loro “piccola tiranna egocentrica”. Ilaria è un’ adolescente con i suoi amori, le sue amicizie e il suo bagaglio di problemi tipici dell’età tanto per allietare le giornate di mamma e papà. La ragazza soffre anche di crisi anoressiche che iniziano a preoccupare seriamente i suoi affetti.
In un tale contesto, i due coniugi si sentono sempre più genitori e sempre meno amanti. Aiahii! Già qui si sente il profumo di corna in arrivo!
Conosciamo Anna in fila al supermercato di un sabato pomeriggio. La donna trova una pochette con all’interno una spilla e alcune lettere d'amore risalenti agli anni Novanta, indirizzate a certa Virginia Marchegiani e firmate “Mouton”. Quelle lettere sono la testimonianza della passione di due amanti, di cui il lettore scoprirà l’identità, forse con un lieve balzo sulla sedia, per via di coincidenze un po’ troppo coincidenze anche per la protagonista Anna.
La lettura delle lettere offre alla donna l’occasione di riflettere sulla vita coniugale e di mettere se stessa in discussione. Anna matura l’idea di consegnare le lettere alla legittima proprietaria e si mette alla sua ricerca.
Nel frattempo, Anna conosce biblicamente un suo cliente, la figlia Ilaria pare avere un problema con il suo fidanzatino Dado e Giorgio pare essere preso, molto preso, dal suo lavoro in aeroporto. Il poveretto ha sempre qualcuno da sostituire! Oibò! Povera gioia, tutte a lui capitano!
Menomale che c’è nonna Denise, la mamma di Anna, ex attrice di teatro, un po’ svampitella, che ha tempo e voglia di seguire la nipote. Denise, di origina francese, ama riunire la famiglia la santa domenica. Quando la famiglia si ritrova al completo, è tanto bella e perfetta, che l’autrice, con maestria, inizia a scalfire questa aurea di perfezione stuzzicando il lettore con frasi allusive su un passato e un presente da scoprire a colpi di frusta. Il passato fa male, reca con sé dolore, ma è anche il frutto di un presente dove tutto è e ancora può essere.
Denise, maestra di un certo cinismo di sopravvivenza, dice alla figlia: "Ricordati che non esiste matrimonio senza corna". Forse Denise si è presa le sue distrazioni extra-coniugali e forse anche il marito Pino, amante del buon vino e della musica, ha avuto le sue. A ricordare quanto sia volubile l’amore anche più forte, sarà la giornalista Francesca, la quale entrerà nella vita della famiglia di Anna con un obiettivo preciso. A sancire la continuità tra passato e presente è un vecchio appartamento, un luogo di ricordi e di un futuro ancora tutto da scrivere.
Commento alla trama
Pane per i miei denti? Sì! Ho letto questo libro ovunque ne avessi l’occasione e in una manciata di ore totali. Ho trovato la trama agile e scorrevole. Ho apprezzato il tocco di leggerezza con cui l’autrice ha trattato temi importanti legati alla vita di coppia. Il romanzo immette il lettore nella realtà di una famiglia normale, alle prese con comuni problemi quotidiani, ma anche con sperate soluzioni. Il passato ritorna prepotente, le emozioni vivono attraverso la memoria, i segreti vengono a galla per poi essere riconosciuti, accettati e facilmente inseriti nel flusso della vita. I rapporti tra coniugi e tra genitori e figli sono raccontati da Eliana Calabria con realismo, senza valutazioni d’ordine etico rubate al “senso comune” figlio di condizionamenti religiosi, ma con la saggezza verificata con l’esperienza. Amor Roma è un libro che immerge il lettore nel modello di vita borghese raccontato senza filtri e senza ipocrisie, ma con la giusta delicatezza e padronanza della materia. Quindi non c’è spazio per l’enfasi retorica e per il perbenismo. Con una manciata di fili colorati, l’autrice tesse un racconto a in cui è impossibile non farsi trasportare dal fascino del vero e dell’autentico, in cui le storie si ripetono e si incastrano l’una nell’altra per portare i personaggi a una crescita esistenziale, al pari di quella dei personaggi dei romanzi di formazione. La storia personale di Anna progredisce con la lettura delle lettere ed è quindi molto ben scandita. Il parallelismo tra passato e presente rende perfettamente al lettore l’idea del “viaggio nella vita” dei personaggi, così come la tecnica di giustapposizione sviluppa nel lettore le giuste tensioni analogiche.
L’assenza di un giudizio morale rispetto all’azione dei personaggi è ciò che ho apprezzato di più a livello di contenuti. Il messaggio che ne ho tratto: non giudicare è un traguardo lodevole e forse l’unico modo per abbattere le disfunzioni dei preconcetti e delle critiche sociali frettolose.
PERSONAGGI
Il cast è senza dubbio molto ben costruito. I personaggi sono tutti messi a fuoco con precisione e molto credibili nei loro vizi e nelle loro virtù. Il lettore riceve l'impressione di conoscerli da sempre.
Anna è la voce narrante e la protagonista della storia. Appare annoiata dalla sua vita e alla ricerca di nuove emozioni che possano dare uno scossone alla sua vita matrimoniale. Ama il marito ed è contraccambiata. Eppure è più madre che moglie/amante. La monotonia della vita di coppia, l’apatia e la routine la inducono a fantasticare su un altro uomo e a portare il sogno sul piano della realtà. Anna è una donna con le sue debolezze, le sue contraddizioni, le sue paure e i suoi impegni. Non vuole rimanere soffocata dal peso di una vita che subisce, ma vuole essere parte attiva del cambiamento, rimettersi in discussione, anche sbagliando, e tornare a sentrsi padrona delle sue scelte.
Giorgio è un marito attraente. Tiene alla sua forma fisica e va in palestra. Forse è un po’ manchevole in attenzioni verso la moglie. Segue una dieta iperproteica, ma anche in famiglia non scherzano (confesso che molti piatti a base di carne nella mia fantasia sono stati trasformati nelle varianti veg).
Denise, mamma di Anna e nonna di Ilaria, è di origine francese e all’aria svampita. Amorevole con i suoi affetti, ha qualche scheletruccio nell’armadio.
Ilaria
La mia standing ovation va a Ilaria, quando guardando una foto della nonna Denise da giovane con indosso una pellaccia di visone, le chiede "Nonna, ma a quel tempo si mettevano ancora le pellicce?", dimostrando il suo salto evolutivo dallo stadio paleolitico in cui vede evidentemente chiusa la nonna in quell’immagine.
Francesca Marchegiani, personaggio uragano della storia.
Virginia Marchegiani e Mouton, i misteriosi amanti delle lettere. Sono ancora vivi o sono morti?
Lorenzo Caracciolo, il cliente di Anna, con cui la donna passa buon tempo.
AMBIENTAZIONE
In Amor Roma ritroviamo la rutilante Roma notturna dove tutto può succedere e la Roma dei professionisti in carriera, in cui i ritmi serrati di lavoro rendono preziosa la pausa caffè. Roma è il luogo dove le storie d’amore prendono forma, insieme alle verità che queste nascondono.
TEMI
Tradimento
"…a pensare troppo a volte si perdono le occasioni"
L’adulterio spauracchio in tutti i tipi di relazione, in tutte le culture, in tutte le epoche e in tutti i ceti sociali, in Amor Roma è un mezzo per conoscere se stessi. Anna ha sempre pensato ai "tradimenti come fonte di situazioni ambigue di sotterfugi sordidi e sleali.” Ma è pronta ad analizzare le dinamiche implicate in un tradimento addirittura come un qualcosa di salvifico, di aiuto ai matrimoni trasformati in relazioni fraterne. A tal proposito a p. 83 ci sono riflessioni molto interessanti e a p. 103 è un bel cenno agli "incontri karmici" (legami irrisolti nelle vite passate che si ripresentano nelle vite successive) e a p. 132 si legge una frase esplicativa dello stato emotivo che spinge una persona a tradire il proprio partner “non si identificava più all'interno dell'istituzione "matrimonio" che nella morale comune nega due esistenze e ne crea una sola."
Il tradimento in Amor Roma è raccontato come qualcosa che fa parte della vita delle persone, che le cambia, qualcosa che si pone come un passaggio "naturale" nel rapporto di coppia, che può accadere, che può essere perdonato e che non necessariamente deve avere un epilogo infausto.
Il tradimento si può superare?
STILE NARRATIVO
Eliana Calabria ha uno stile pulito ed essenziale, non è mai troppo o troppo poco.
Per gusto assolutamente personale, avrei preferito la descrizione delle scene erotiche, in questo tipo di romanzo, forse in modo meno esplicito. Mi sarebbe piaciuto più immaginare e farmi avvolgere dalla grazia del non detto. Riconosco nell’autrice una grande forza espressiva e la capacità di intrattenere senza mai annoiare. La sua penna cattura e sa come coinvolgere il lettore facendolo sentire parte egli stesso della storia. Consiglio questo libro a chiunque voglia assaporare una lettura facile, scorrevole, dove tutto fila con estrema chiarezza.
Cinque stelle meritate.
Note sulla cover
Copertina pertinente alla trama (di questi tempi una rarità) raffigurante il quadro di Hopper intitolato “Stanza d’albergo” in cui una donna sola, seduta sul suo letto, legge una lettera.
ACQUSTA SUBITO