Editore: Jack Edizioni (22 novembre 2022)
Lunghezza stampa: 339 pagine
Genere: giallo/thriller soprannaturale
Disponibile in entrambi i formati
Romanzo del GDL 2 "Solo Editoria No Eap" 2022/2023
DESCRIZIONE/QUARTA DI COPERTINA
Denise Stepinki è una detective della Capitale. Ha un carattere irascibile che spesso la mette nei guai, ma è anche una professionista affermata, diventata famosa per aver smantellato una spietata rete di pedofili.
Quando il suo superiore decide di affidarle il caso di un killer che uccide i medici dell'ospedale di Saddlebow senza lasciare traccia, Denise è entusiasta perché ama le sfide e perché nella stessa cittadina abita sua sorella gemella Barbara, che non vede da tempo.
Purtroppo, poco prima del suo arrivo, Barbara muore nel sonno, apparentemente per cause naturali e inspiegabili, come accade troppo spesso alle giovani donne di Saddlebow.
Ancora distrutta per il lutto, la detective inizia a indagare sul caso del killer dei medici insieme all'ispettore locale Viggo Starr, cinquantenne ipocondriaco dal temperamento instabile. Durante le indagini, strane visioni la spingono a sospettare che esista qualcosa in grado di agire nell'inconscio dei dormienti, qualcosa che forse ha ucciso Barbara e le altre donne di Saddlebow.
Denise sa di dover catturare due killer, anche se nessuno, oltre lei, crede all'esistenza di uno dei due. Ma soprattutto sa che nessuna forza al mondo potrà impedirle di vendicare la sorella.
"La gente è pazza, o forse pensa che le cose brutte accadano solo agli altri, e quegli altri per loro non valgono nulla." RECENSIONE
PREMESSA
La stanza di Molly è un giallo/thriller soprannaturale, un trip psichedelico in cui il lettore ha una prova da superare: prima ancora di entrare nella mente del killer (in questo caso di ben due killer) deve entrare nella mente dell’autore, che è riuscito a costruire una storia fuori dai canoni, a dirla tutta, fuori di testa… fuori di testa quanto basta per dire “wow!” fin dai primi capitoli. Se vi piacciono le storie didascaliche, con l’ordinario che resta identico a se stesso e con i classici finalini “da prima comunione” o solo storie classiche “politically correct”, no, questo non è il romanzo fatto per voi; se invece apprezzate anche le storie di autori coraggiosi, che rischiano per mantenere fede alla loro linea guida, in questo caso la follia di una storia dolceamara, a tratti disturbante e a tratti struggente, allora sì, questo è il libro che fa per voi.
Entrare nella mente di un autore non è forse l’operazione più facile da compiere. Bisogna certamente essere allenati a farlo e avere soprattutto la disposizione di entrare nell’animo di un demiurgo che, armato di penna, crea e distrugge a suo piacimento. La stanza di Molly pretende attenzione. Non serve il microscopio elettronico a scansione per analizzare il testo, ma semplicemente la volontà di lasciarsi andare a ciò che l’autore ha preparato per noi lettori. Il rischio di giudicare un libro con superficialità è degno delle menti pigre, quelle che confondono il “non capisco” con il “non mi piace”, oppure, peggio ancora, delle menti presuntuose, quelle del “capisco troppo”, quando in realtà non capiscono un bel niente e considerano il loro giudizio come una verità assoluta. Il dato oggettivo di questo libro è certamente un intreccio studiato e lavorato dall’autore con la voglia di stuzzicare il lettore, di non lasciarlo a bocca asciutta tra i perché con risposta e i perché senza risposta. Tutto ha una sua ragione d’essere e di non essere. Dunque ogni follia ha la sua logica. Nondimeno, non tutto sempre ha una spiegazione e percorrere le strade dell’inconoscibile spesso non porta a nulla, se non ad arrovellarsi inutilmente il cervello. Preparatevi quindi a una lettura dove la follia "la fa da padrona" e dove addomesticare i personaggi ai nostri cliché (il buono solo buono e il cattivo solo cattivo) sarebbe un’operazione inutile.
Nel romanzo, come detto nella quarta, abbiamo due serial killer. Uno è pazzo per natura e l’altro è divenuto pazzo, spinto probabilmente da un dolore trasformato in desiderio di vendetta contro chi ritiene responsabile del suo dolore. Il racconto si muove su due piani dimensionali: il piano onirico, quello in cui uccide un killer e quello reale in cui uccide l’altro killer. Ma sarà proprio così?
Commento alla trama
Non vi riassumo la trama, perché la quarta di copertina è già esaustiva di per sé e non ha bisogno che vi sia aggiunto altro, e anche perché stiamo parlando di un giallo e lo spoiler è ad alto rischio. Mi limiterò a dirvi che ho letto dalla prima all’ultima riga (abbiocco notturno a parte, avvenuto purtroppo nei passaggi salienti, poi recuperati a mente lucida). La storia ha una dinamica tipica da giallo (assassinii, vittime, indagini della polizia, sopralluoghi nelle scene del delitto), e una tensione tipica da thriller (personaggi ambigui e conti che tornano con il botto). La cosa più “divertente”, in mezzo a morti e scene non esattamente da educande, per me è stata senz’altro capire dove volesse andare a parare l’autore. Devo dire che il demiurgo Gianluca P. Amati qualche gatta da pelare me l’ha data: racconti nei racconti, descrizioni strategiche per sviarmi da lettrice dai veri indizi (ce ne sono tante, forse troppe!), le vite dei vari personaggi che mi si sono srotolate davanti rendendomi impotente rispetto al loro operato (e già, la vita dura del lettore che vorrebbe entrare nella storia e dirne quattro ai personaggi). Che dire? Un romanzo d’esordio molto condito… ed io, alla fine, ho gradito fare anche la scarpetta, tornando su alcuni passaggi che volevo mettere meglio a fuoco.
Ho trovato apprezzabilissima la capacità dell'autore nel creare una trama avvincente ed estremamente creativa con un intreccio ben costruito. Un romanzo che ho amato fin dal titolo, che mi ha indotto a chiedermi subito: che cosa sarà mai questa stanza di Molly? Complice anche una copertina cruda e inquietante.
PERSONAGGI
I personaggi sono tutti con tratti ben definiti, che emergono nelle situazioni più normali come in quelle più assurde. Ad esempio il clima cinico goliardico dello staff durante le autopsie, che forse stempera ansia ed emotività (unico modo per renderlo giustificabile anche nel mondo reale) è reso molto bene.
- Denise Stepinki
Una detective tanto brava (è riuscita a risolvere il caso dei Demoni Bianchi, una setta di pedofili), quanto irascibile, che spera solo di trovare, un giorno, la serenità. Denise ha subito un trauma che fatica a metabolizzare: il rapporto irrisolto con i genitori, morti in un incidente stradale. E poi ancora un altro: essersi immersa nelle indagini per scovare la setta dei Demoni Bianchi, cacciatori di bambini, con la conseguenza di inasprire il suo animo.
«Chi sei?» «Sono una detective di polizia, una ninfomane, colei che ha sbattuto in cella i Demoni Bianchi ma ancora viene trattata come una pezza da piedi»
Così risponde Denise, la nostra detective, alla domanda di rito che gli pone, dopo ogni seduta, lo psicologo designatole dal Dipartimento. E già…il dipartimento l’ha obbligata a sedute dallo psicologo, ma lei è scettica circa la loro efficacia. Denise è ritenuta pericolosa per aver rotto un braccio a uno spacciatore. La deliziosa e seducente donna, conosce bene l’arte della legittima difesa. È indubbio. Ma il suo carattere all’apparenza duro, riserva sorprese: la donna è capace anche di chiedere scusa quando sbaglia…Non è da tutti! Ad ogni modo, le chiacchierate terapeutiche con lo psicologo ogni volta la portano “a pensare a quei farabutti che avevano seviziato e ucciso decine di bambini soltanto qualche anno prima: i Demoni Bianchi”. Risultato? Scatti d'ira, sempre più frequenti, sempre più pericolosi.
Quando il commissario di Saddlebow chiede aiuto al dipartimento della Capitale, dove opera Denise, per l'indagine sul “serial killer dei medici”, “un serial killer sfuggente come uno spettro”, Denise si offre e parte. La detective è disposta a tutto pur di ottenere le informazioni che cerca, anche a usare la sua avvenenza. La morte della sorella gemella Barbara, altro trauma per lei da incassare, incupisce maggiormente il suo umore. Barbara è l'unica persona al mondo a cui Denise voleva veramente bene. Prima della la morte della sorella, Denise fa uno strano incubo: sogna la sorella inseguita da uno scheletro che vuole ucciderla. Ma Barbara è morta davvero per cause naturali o, come tante altre donne della città, è vittima di una forza oscura che colpisce nel sonno?
Era impazzita? Perché stava dando più importanza a quel sogno piuttosto che all'omicidio? Il suo istinto le diceva così, le consigliava di seguire delle tracce oniriche contro ogni logica.
Denise lavora gomito a gomito con l’ispettore Viggo Starr. Dopo la reciproca diffidenza iniziale, i due instaurano un rapporto d’amicizia e complicità. Non sempre le rispettive idee sul da farsi collimano e ognuno dei due inizia a sviluppare proprie idee sul modus operandi del killer.
Se il caso dell'Uomo dei Sogni e quello del killer dei medici fossero collegati?
Denise arriverà a scoprire l’identità del killer? Ciò che è certo è che … Eh eh eh! Lo scoprirete!
Non affrettatevi a provare antipatia per Denise a causa del suo temperamento irascibile o la sua lascivia da “ballerina dell’amore”. Denise è un personaggio che avrà una sua crescita, al pari di quella di un personaggio di un romanzo di formazione. Passerà anche ingiustamente brutti momenti professionali:
«Vede Stepinski, in questo mondo non conta quello che è successo veramente, conta quello che pensa la gente. E sa cosa pensa la gente? Che voi scopate mentre un killer se ne va in giro per Saddlebow a uccidere innocenti. È chiaro il concetto?»
La donna riuscirà a trovare la serenità tanto agognata?
- Viggo Starr
"Il mondo è degli stronzi"
Un personaggio che all’inizio ci appare misogino e sessista, antipatico quanto basta da augurargli di stare in buona compagnia con il suo acufene. Scrive lettere deliranti agli utenti di un blog di cucina, dove parla dei suoi problemi di salute. La sua ipocondria dà da pensare.
Ipotesi di Viggo:
«Vuoi sapere quello che penso io? Io credo che quest'uomo uccida perché è fuori di testa e segue qualche strano rituale cristiano. Ti dirò, potrebbe essere a capo di una setta ed essere aiutato da altre persone...»
Avrà ragione?
- Frank Malone
uno stimato commercialista di famiglia benestante e insieme ai figli e alla moglie formava un quadretto perfetto per una disgustosa pubblicità di biscotti.
Cognato di Denise. Il povero Frank si ritrova vedevo con due bambini. È lui che avvisa Denise della morte di Barbara, facendo riferimento, alla malattia che uccide le donne nel sonno a Saddlebow senza un motivo apparente e che i giornali hanno denominato come “La morte della bellezza”, colpendo “donne di bell'aspetto e un'età compresa fra i trenta e i quarant'anni”.
Per anni la polizia locale aveva indagato su quello strano fenomeno con nessun risultato, ma con il passare del tempo le morti continuavano a susseguirsi imperterrite e con maggior frequenza. Erano intervenuti scienziati da diverse parti del mondo per dare una spiegazione logica a un avvenimento unico, ma nulla: nessuna malattia genetica, nessun pazzoide avvelenatore, nessuna intossicazione provocata dal grosso inceneritore che sovrastava…
Frank, sembra un uomo dolce e sensibile. Rimarrà tale anche dopo aver scoperto che…?
- Jack Goodspeed
Detective, collega di Denise con cui la donna ha avuto una relazione anni addietro. Certi amori si dimenticano oppure no?
- Peter Brown
Giornalista invadente con una vita non perfettamente cristallina e dalla condotta professionale discutibile.
- Jacqueline: segretaria di Manupolo
Personaggio destinato a scene peccaminose con… Una segretaria solerte, di cui è facile fidarsi.
- Barty (Bartolomeo) e Molly
«Sei l'uomo della mia vita e lo sarai anche il giorno in cui morirò. Non sono malata, nostro figlio è sano. Ma verrò uccisa, mi rimane poco tempo. Un mostro mi perseguita da tanto, troppo... e ora sento che sta perdendo il senno, che...»
Bartolomeo è vedevo della sua amata Molly. Dopo la morte di sua moglie, la sua vita avrà solo uno scopo: “diventare altro senza dimenticare Molly”. Ma come?
- Un uomo il cui cervello non funziona bene
Non vi posso ovviamente svelare la sua identità, ma sappiate che, quando lo incontrerete, non sarà una passeggiata di salute. È definito l’'Uomo dei Sogni (no, non stiamo parlando di un Adone a cui rivolgere la nostra pupilla a cuoricino, ma di uno strano essere “più temibile di dieci killer dei medici messi insieme”.
Attenzione! Avrete di fronte un uomo malato, “il cui cervello non funziona bene”, dopo essere rimasto vittima di un brutto incidente in macchina. No, in realtà..
Nessuno può sapere se quella capacità derivò dall'incidente, ma quando si svegliò ebbe la cognizione di poter entrare nei sogni delle altre persone.
Potrebbe essere un essere soprannaturale o semplicemente un pazzo delirante, un uomo colmo di invidia e odio, che rapisce le vittime per portarle porta in un’altrove...in una stanza dove è finita la povera Molly. Le sue vittime, come Molly, non possono più tornare indietro dall’”Altrove”. Per loro non c’è salvezza. Morte nel mondo terreno, le vittime rimangono vive più a che mai nel luogo dove vengono rinchiuse. Le lettere che l' uomo dei sogni scrive alla sua Molly sono “esercizi deliranti”, che alternano momenti di dolcezza a momenti di estrema spietatezza.
- Dottor Manopulo
Direttore dell’ospedale dove lavorano medici nel mirino del serial killer. Gli verrà chiesta una lista di tutti i medici specialisti dell'ospedale. Sarà collaborativo?
- Killer dei medici
Imprendibile e astuto.
«Esatto detective, e le assicuro che abbiamo fatto un lavoro scrupoloso in ogni fase delle indagini, anche se non abbiamo trovato alcuna falla sull'operato del killer».
- Uxbal
Un ragazzo sensibile, che crede all'assurdità di un assassino capace di uccidere nei sogni. Un personaggioper il quale io personalmente ho provato grande tenerezza,
Ogni volta che il killer uccide una persona, quella persona diventa un fantasma che abita i miei sogni.
…
Se dormo otto ore come una persona normale rimango imprigionato in quel mondo per non so quanto tempo. Non riesco a capirlo, potrebbe essere un mese, o due. Non lo so. Chissà se anche loro, una volta morti, finiscono in quella stanza.
- Patologo Tulp
Un medico che affronta le autopsie, non risparmiandosi in battute, a volte anche scurrili.
- Pastore Cohen
Occhio a P. 292: la trasformazione di Denise per andare a parlare con il Pastore Cohen. Care lettrici, salvatevela perché è un vero tutorial di make up. Chi è padre Choen? Un comune pastore di anime o un uomo di chiesa con i suoi segreti?
George e Albert Ross La pista del corriere del negozio di oggetti religiosi, riserverà delle sorprese a carattere hot.
***
Allora, siete pronti a leggere “una storia che (supera) i limiti dell'assurdità”, come la definisce uno dei personaggi, a causa della sequela di omicidi e avvenimenti strani?
Spero di avervi incuriosito abbastanza :)
STILE NARRATIVO
Lo stile narrativo dell’autore è fluido e chiaro. Amati ha un'ottimo possesso della trama e dell’intreccio, nonostante l'importante mole di fatti e descrizioni. Le parti narrative si alternano in modo equilibrato ai dialoghi, la cui resa è realistica e credibile, persino negli eccessi verbali e nel lessico colorito. Nel romanzo sono riportate lettere deliranti, che aiutano il lettore a entrare nell’anima di chi le scrive. L’editing nel complesso, inteso come “ripulitura dal troppo”, è ben eseguito. Consiglio questo romanzo certamente a un pubblico adulto, se non altro per via delle scene splatter e di quelle hot, scene queste ultime che a qualcuno potrebbero sembrare eccessive o fuori contesto, ma che invece potrebbero anche essere lette non come mere divagazioni, ma come spunti per comprendere meglio l’agire dei personaggi nei loro impulsi primari.
COVER
L’ immagine ritrae una scatola con un orecchio. Una cover finalmente non “supercazzolosa”, ma attinente al libro, tanto da riprenderne una scena.
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