In foto: l’autrice e blogger Maria Cristina Buoso intenta nella lettura
Cari amici lettori, autori, editori e curiosi,
in questa nuova “Intervista al recensore di libri”, avremo modo di conoscere Maria Cristina Buoso dell'omonimo blog letterario "M. C. Buoso". Un blog davvero originale e vivacizzato da affascinanti rubriche, tra cui "Una tisana con... " dedicata alla conoscenza di nuovi autori o autrici. Tengo a ringraziare Maria Cristina per la pazienza con cui a risposto a tutte, e sottolineo tutte, le domande in modo chiaro, non risparmiandosi in posizioni nette e inequivocabili (vedi risposta sull’editoria No Eap). È importante che i lettori e i recensori sappiano distinguere la provenienza di un libro: se dalla vera editoria o dalla pseudo editoria (meglio qualificabile come “tipografia con servizi aggiuntivi”, ergo "se mi paghi, ti pubblico"). Vi ricordo che in rete esistono vari blog, più o meno attendibili, con elenchi mirati in questo senso. Per non incappare in false informazioni la miglior cosa da fare è un confronto incrociato delle fonti.
Ora lascio la parola a Maria Cristina, non prima però di invitarvi a visitare il suo meraviglioso blog, di cui vi lascio in calce il link. Vi basterà leggere una sua recensione per comprendere la vivacità di Cristina anche in veste di critica letteraria.
Ciao Maria Cristina, ti vuoi presentare a chi ci legge? Parlaci un po’ di te, della tua attività di blogger e delle tue pubblicazioni.
Ciao e grazie per questa nostra chiacchierata. Quando devo parlare di me vado sempre in crisi perché non so mai cosa dire, ma un po’ alla volta imparerò.
Come blogger sono all’inizio, praticamente dopo la pubblicazione del mio libro Anime ho preso una decisione, quella di avere un rapporto più diretto con le persone e con i potenziali lettori. Tieni presente che non avevo nessuna idea di come fare e anche adesso sono sempre in progress, sempre pronta per imparare cose nuove. Successivamente ho cambiato il mio modo di fare il blog fino a trasformarlo nella versione attuale, dove le rubriche e le mie interviste particolari hanno cominciato a delinearlo e a renderlo famigliare ai lettori.
Come autrice, il discorso è diverso, scrivo da quando ero poco più di una bambina, ho iniziato per caso. Ero curiosa di vedere se anche io riuscivo a inventare storie come quelle che leggevo, e negli anni mi sono avvicinata a molti generi passando dalle poesie, alla narrativa fino ai gialli. Ho avuto periodi in cui scrivevo molto a periodi in cui scrivevo poco o nulla, legati al tempo, a come mi sentivo io e ad altre cose, che la vita ti riserva. E questi periodi “di pausa” mi hanno aiutata non solo come persona ma anche a maturare come autrice. Il mio sogno nel cassetto era quello di spuntarla come autrice, per cui adesso voglio realizzarlo.
Quando e perché hai deciso di aprire un blog letterario?
Come ho accennato sopra è stato per caso, vedevo in FB e in rete molti blog letterari e alla fine ho deciso che volevo provarci anch’io. All’inizio il mio scopo era quello di avere uno spazio come autrice, ma essendo molto incostante e non molto brava a parlare di me, ho cominciato a chiedermi se era così che volevo continuare a farlo. Il caso mi fece aderire ad una proposta Natalizia di un blog, “un libro sotto l’albero”, esperienza faticosa… un tour de force non da poco, soprattutto per me che ero praticamente a zero in materia, ma alla fine arrivai al termine e questo mi fece capire che dovevo ampliare l’idea iniziale. Nell’ultimo anno ho definito sempre di più il mio blog con le rubriche. Mi sono detta, se si è da qualche parte in attesa di una visita o di altro, invece di fare i soliti giochini sul cellulare oppure non si riesce a concentrarsi nella lettura di un libro, come si può impiegare il tempo? Ecco come è maturata l’idea per le mie rubriche. Puoi interrompere la lettura e riprenderla quando vuoi senza problemi e in oltre l’autore ha delle possibilità di farsi conoscere non solo come autore ma anche come persona. Ci sono diverse tipologie di rubriche per cui gli autori possono usarle come vogliono e tutte le volte che vogliono, oltre alle segnalazione e recensioni, che faccio di rado per mancanza di tempo.
Com’è nata l’idea della rubrica “Una tisana con…”?
Un po’ per caso, leggendo le varie interviste sui blog, vedevo che spesso erano simili, e mi veniva la curiosità di sapere alcune cose come persona dei vari intervistati. Così ho provato a preparare delle domande lasciandole uscire senza filtri, quando le ho rilette mi sono accorta che mi piacevano, potevano andare ma non era ancora come la volevo io, mancava qualcosa e questo l’ho capito quando ho intervistato un autore che faceva molte cose oltre alla scrittura. Mi sono resa conto che oltre a delle domande fisse dovevo personalizzare una parte dell’intervista e così pian piano la mia intervista tisana ha preso forma. Ultimamente ho creato anche altre tipologie di interviste, ma la tisana è quella che continua ad essere sempre richiesta malgrado sia impegnativa e lunga, piace sia agli autori che ai lettori e poi… mi permette di fare conoscenze incredibili e a divertirmi a farla. E credo che questo i lettori lo percepiscano. E per gli autori che vogliono vivere pericolosamente ...c’è anche la tisana bis 😉
Recensisci solo libri da te scelti o anche quelli che ti sono segnalati?
Faccio una premessa, molti anni fa facevo segnalazioni di libri che leggevo a gusto personale e di film visti al cinema, lo facevo su un paio di siti, se non ricordo male, conosciuti casualmente in rete e con cui creai un rapporto di conoscenza e amicizia. Fui spinta a farle malgrado mi sentissi inadeguata, mi dissero che avevo le carte in regola per lanciarmi in quella avventura e andò bene, poi smisi un po’ alla volta per mancanza di tempo e impegni personali.
Nel blog, le recensioni sono al 90% a richiesta, purtroppo ne faccio poche e con tempi lunghi sempre per una questione di tempo, mi dispiace ma purtroppo non ho alternativa.
Se accetti proposte di lettura, le accetti solo dagli editori o anche dagli stessi autori?
Fino ad ora le richieste mi sono arrivate per lo più da autori, ma credo che sia dovuto al caso, non ho preferenze al riguardo.
Su cinquanta proposte, in media quanti libri accetti di recensire?
Non posso fare una graduatoria perché le accetto solo se l’autore non ha urgenza e se accetta i miei tempi lunghi, da autrice so cosa vuol dire, per cui avendo rispetto per chi scrive lo informo prima e comunque non troppe, altrimenti non riuscirei a rispettare l’impegno preso.
Pubblichi solo recensioni positive e se sì perché?
a) Non vuoi demolire nessun autore
b) Non gradisci le eventuali conseguenze in rete della demolizione
c) Strategia segreta
Premessa. Punto primo io non amo distruggere un autore, non appartengo alla categoria di quelli che si divertono a demolire in modo anche cattivo gli autori che leggono. Essendo una autrice immagino il lavoro che c’è dietro ad un libro, anche uno mediocre ha alle spalle un lavoro di una persona che ci credeva.
Se l’autore è conosciuto, viene più facile evidenziare certe mancanze perché ha a disposizione mezzi e soldi per fare al meglio il suo lavoro e avendo speso diversi soldini per acquistare il suo libro, mi sentirei delusa leggendolo se non mantenesse quello che mi ha promesso.
Se invece l’autore è emergente, il discorso è diverso e se devo fare un critica cerco di motivarla rendendola costruttiva, ma soprattutto se il libro vedo che ha diverse cosette che non vanno, glielo dico privatamente sperando di aiutarlo nella crescita, come gli altri fanno con me. Si impara solo se gli altri ti fanno capire cosa non va, altrimenti non avrebbe senso chiedere recensioni, queste ti dimostrano se il tuo lavoro è fatto bene e stai andando nella giusta direzione. E poi, quello che magari a me non piace ad altre persone potrebbe piacere molto. Le recensioni sono sempre soggettive e più ne hai più puoi capire se il tuo lavoro è ben fatto. È una mia opinione.
Recensisci solo libri di case editrici NoEap o sei disposta a recensire anche libri autopubblicati o editi a pagamento?
Per una mia scelta personale, io non faccio segnalazioni e recensioni per chi pubblica a pagamento, per tutto il resto sì. Ci sono delle eccezioni, qualche mese fa ho segnalato un libro che mi era stato inviato da una ragazza, suo fratello era morto da poco e lei si era interessata per farlo pubblicare e fare girare. Quel gesto mi era piaciuto e malgrado fosse stato fatto a pagamento l’ho segnalato dichiarando il motivo per cui avevo preso quella decisione. Se fra i tanti libri che ho segnalato qualcuno dovesse risultare a pagamento a mia insaputa mi dispiacerebbe, ma non conosco tutte le case editrici per cui... Io non ho nulla contro gli autori, infatti a loro fo fatto le interviste e li ho invitati a partecipare alle mie rubriche se volevano.
È il meccanismo a pagamento che mi disturba.
Che cosa pensi della cosiddetta “editoria” a pagamento?
Come ho detto sopra, non mi piace, è più o meno camuffata e anche io anni fa di sicuro ci sono cascata dentro da qualche parte. È vero che oggi, per fortuna, ci sono più possibilità rispetto ad una volta di poter controllare le case editrici che ti fanno le proposte, internet, siti specializzati a cui rivolgersi per avere chiarimenti e informazioni. Per cui, se l’autore fa questa scelta consapevolmente è una cosa e la rispetto, ma se l’autore aderisce per ignoranza o altro... Allora non ci sto.
Recensisci autori esordienti?
Certo.
Quali generi preferisci?
Il mio genere preferito è thriller, poliziesco ecc. Poi passo alla narrativa e poi … diciamo che se c’è qualcosa che mi colpisce nel libro, lo leggo, infatti se vai sul mio blog vedrai che le mie recensioni sono variegate.
Come scegli i libri da leggere?
In linea di massima deve incuriosirmi o altro, ma se anche così non fosse e mi venisse proposto da un autore che magari conosco, se ho tempo lo leggerei lo stesso.
Che genere di libro non leggeresti mai?
Io sono una lettrice umorale e onnivora, ma nel tempo mi sono accorta che alcuni generi avrei difficoltà a leggerli oggi. Faccio un esempio, quando ero ragazzino ho letto "Olocausto", bellissimo…oggi non lo leggerei mai. Il motivo, la violenza mi fa stare male. Avrei difficoltà ad affrontarla. Di esempi ne avrei altri legati ad altri generi, ma non vorrei tediarvi con la mia lista. Diciamo che di volta in volta valuterei i libro se in quel momento avrei o no voglia di leggerlo.
Quali criteri di valutazione applichi nel recensire un’opera di narrativa?
Non saprei, cerco di considerare l’insieme di quello che leggo, non mi sono mai soffermata a valutare a freddo un libro come si fa nei concorsi letterari. Se mi piace, cerco di capire cosa e perché, evidenzio quello che mi ha colpito o cosa mi ha trasmesso.
Se non mi piace, cerco di capire cosa non va e il motivo per cui mi ha lasciata insoddisfatta.
Se fossi costretta a scegliere tra un libro con un’idea originale ma con una scrittura non particolarmente valida e un libro con un tema banale ma scritto in modo eccelso, che cosa sceglieresti?
Domandona…. Onestamente non saprei. Deciderei al momento cosa mi ha maggiormente colpito tra i due libri, a freddo non so proprio cosa rispondere, mi dispiace.
Per inquadrare un libro prima di farne una lettura completa ti capita mai, “di nascosto da te stessa”, di dare una sbirciatina a una pagina a caso o di leggerne l’incipit e addirittura la fine?
Eheheh… Questo lo faccio quando vado in libreria, annuso, sfoglio, leggo e poi decido se acquistarlo o no.
Se mi mandano il pdf del libro da leggere, leggo la trama e poi comincio a leggerlo. La sbirciatina come dici tu lo faccio con le poesie a volte.
Ti è mai capitato:
-di trovare in un’opera per te scadente qualcosa di valido e interessante?
Attualmente no. Devo ammettere che nella maggior parte dei libri che ho letto, molti non hanno nulla da invidiare a quelli conosciuti, magari alcuni sono più acerbi di altri, ma nell’insieme, fino ad ora di così scadenti non mi sono mai capitati. Sarò stata fortunata.
-di interrompere un libro perché proprio non hai trovato nessun motivo per terminarlo?
Si mi è capitato, rare volte… ma con autori “famosi” e non di recente, per mia fortuna.
-di leggere uno stesso romanzo per il piacere di rivivere le emozioni della prima volta che lo hai letto?
Siiiiiiiiiiii, ma quando ero più giovane e con più tempo.
-di emozionarti nella lettura fino a commuoverti?
Commuovermi, litigare, arrabbiarmi, parlottare e… sognare 🙂
-di aver valutato un libro negativamente e poi di tornare sui tuoi passi oppure il contrario?
Si mi è successo, rare volte e non recentemente.
Che cos’è che proprio non sopporti, stilisticamente parlando, di un autore?
Capperi! In questo momento non saprei cosa rispondere… Una cosa che mi irrita è quando perdono tempo con ripetizioni o descrizioni che magari non c’entrano molto con la narrazione, a volte si ha l’impressione che sia solo per prendere tempo… di sicuro ce ne sono altre… ma non mi vengono in mente in questo momento, mi dispiace.
Quanto tempo impieghi per leggere un libro che ti appassiona?
Se ho tempo e il libro mi prende per bene… lo divoro letteralmente. Una volta passavo la notte a leggere pur di terminarlo e il giorno dopo ero uno zombie… adesso ritaglio il tempo per la lettura e ci impego molto di più, purtroppo.
Che cosa ti coinvolge di più in una trama?
Non è una regola fissa per cui non saprei proprio dirti cosa, dipende dal libro… Ti faccio un esempio, molti anni fa dovevo preparare un esame, ma cominciai il libro di Umberto Eco, "Il nome della rosa"…. fino a quando non arrivai alla parola fine non riuscii a concentrami sul mio esame.
Per far capire meglio i tuoi gusti letterari a un autore o a un editore che ti propone in lettura un’opera, ti chiedo di dirmi tra i classici, di narrativa di qualsiasi genere, quali libri ti hanno più appassionato.
Ho difficoltà a creare una classifica, non ci sono mai riuscita, e mai ci riuscirò, purtroppo. Vado a periodi, posso mettere come primo posto i thriller e loro affini dai classici ai moderni, preferisco quelli con meno violenza ma se sono ben scritti e la trama mi appassiona li leggo lo stesso. Narrativa e poesie, dipende dal momento e dal libro in se, leggo raramente saggistica e biografie, sempre per mancanza di tempo. Altri generi come fantascienza, fantasy vado a periodi. Un genere che non mi attira per nulla è quello d’orrore, non riuscirei ad affrontarlo. Questi sono i primi generi che mi vengono in mente, mi dispiace.
Si dice spesso che un libro non si giudica dalla copertina, ma secondo la tua esperienza, quanta importanza ha realmente la copertina di un libro?
È vero, ma oggi credo che la copertina abbia un suo ruolo nell’attirare il lettore. Ci sono tanti libri che vengono pubblicati tutti i giorni e si deve catturare l’attenzione del lettore il tempo necessario perché si soffermi sul tuo libro. Per questo credo che sia importante “indovinare” la copertina giusta, cosa non facile.
Ti sei mai sentita tradita da una copertina o da una bella quarta di copertina?
Sì. A volte succede che la copertina ti faccia credere una cosa e poi scopri leggendo il libro che non è così. Come la quarta di copertina, ti infiocchettano per bene il libro e… poi ti penti dei soldi spesi. Successo poche volte per fortuna.
Si dice che non bisogna mai confondere l’autore con la sua opera, ti sei mai cimentata nel leggere un’opera di un autore per il quale non nutri particolare simpatia?
Più che antipatia pregiudizio. Ma ero curiosa per cui… Successo molto tempo fa e per nulla pentita.
Preferisci libri in formato cartaceo o e-book?
Tempo fo solo cartaceo, adesso adoro e-book, è troppo pratico, soprattutto se devi andare in giro, io ero una che girava sempre con il libro in borsa, per cui ti lascio immaginare il peso. Adesso risolto con e-book.
Qual è la tua più grande soddisfazione nell’attività che svolgi?
Come blogger, la soddisfazione di vedere che ogni giorno c’è sempre un certo numero di persone che passa da me per leggere qualcosa, anche dall’estero. Mi gratifica e sono felice per gli autori che vengono letti.
Come autrice, ricevere una bella recensione. Sapere che i miei libri sono stati apprezzati e che chi mi legge si ritrova in quello che scrivo o che hanno staccato la spina per qualche ora o che non sono rimasti delusi dell’acquisto.
Sapere che la fatica che ho fatto è stata apprezzata è una bella sensazione.
Secondo te, quanto può influire nella scelta di un libro la lettura delle recensioni che lo riguardano?
Onestamente non lo so. Però credo che oggi abbiano un ruolo maggiore di qualche anno fa, perché molta gente ama fare acquisti su Amazon o direttamene dai siti degli editori. Prima si andava molto di più di adesso in libreria, toccavi i libri, li sfogliavi, c’era il passaparola tra amiche o tra i lettori che incontravi. Adesso si va di fretta e le recensioni credo che abbiano integrato i passaparola, e anche tra i blogger credo che ci siano quelli che abbiano più autorevolezza di altri con le loro recensioni. Ma è una idea che mi è venuta ultimamente, magari è sbagliata.
Che consiglio daresti a chi volesse aprire un blog di recensione di libri?
Prima di tutto deve essere sicuro di avere il tempo per farlo, non sembra ma porta via molto tempo. Deve essere un buon lettore e deve aver letto molti libri, perché se non è già un lettore di suo, non ha alle spalle un bagaglio che gli permetta una sua sicurezza nel poter valutare i libri che legge per le recensioni non sarebbe onesto verso chi gli affida il suo libro. Ti faccio un esempio. Sarebbe come uno che vuole fare la maratona, se prima non si è allenato per un certo periodo, non potrà sostenere una corsa così lunga tutta in una volta.
Molti recensori sono anche autori, come nel tuo caso, tu personalmente in quale dei due ruoli ti senti più a tuo agio?
Come autrice, lo sono da molti anni mentre come blogger da pochissimo.
Ciao Cristina e grazie ancora per averci così piacevolmente intrattenuti!
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