Cari amici lettori, autori, editori e curiosi,
con questa nuova “Intervista al critico letterario”, conosceremo più da vicino Patrizia Debicke, critica letteraria e divulgatrice culturale, data la sua fervida attività nel settore. In quest’intervista non ci perderemo in chiacchiere: le risposte della Debicke sono chiare ed essenziali e, a tratti, lapidarie. Inequivocabile la sua posizione su un tema che personalmente mi sta molto a cuore, ossia l’ “editoria” a pagamento (il massimo della diplomazia che posso offrirvi è l'uso delle virgolette). Ebbene, i critici letterari di un certo calibro è inevitabile che non simpatizzino per i sedicenti editori che chiedono contributi agli autori, immettendo nel mercato opere spesso di scarsa qualità, o peggio, gli scarti degli editori veri (la mia diplomazia è durata poco!). È fondamentale che i lettori e i recensori di libri sappiano distinguere se un libro proviene dall’editoria vera o dalla pseudo editoria. In rete esistono elenchi, più o meno accurati e più o meno attendibili, sulle case editrici non a pagamento. Informarsi sulla provenienza dei libri che si vogliono recensire è un modo efficace per effettuare una prima seleziona delle opere. Dìaltronde, dare spazio all'editoria a pagamento nuoce al mercato editoriale e a a farne le spese sono soprattutto i microeditori seri e i piccolo-medi editori.
E ora lascio la parola a Patrizia Debicke.
Buongiorno signora Debicke, vuole parlarci della sua attivitàdi scrittrice e dicritica letteraria?
Perché no?
Biografia di Patrizia Deibicke
La sua vocazione alla critica letteraria nasce dalla lettura curiosa e onnivora o selettiva?
Onnivora prima di provare a imparare a scrivere.
Le sue attitudini di critica e di scrittrice nel tempo sono andate sempre di pari passo?
All’inizio no, poi direi proprio di sì.
Quando scrive, riesce a sentirsi libera o subisce la presenza più o meno ingombrante della critica che è in lei?
No, divento bipolare.
Che cosa cerca negli autori di narrativa?
Che sappiamo coinvolgermi.
Mi sembra giusto! Che cosa la attira primariamente di un libro?
L’argomento.
Come sceglie i libri da leggere di là dalla sua professione di critica?
Per il mio piacere.
Nella scelta di un libro da recensire indulge verso la sua selezione personale o è parimenti interessataalle segnalazioni degli editori o delle testate con le quali all’occorrenza collabora? Quanto è sensibile alla richiesta degli autori di recensire un proprio libro?
Collaboro regolarmente con alcuni Blog con i quali accetto o propongo cosa recensire.
Per far capire meglio i suoi gusti letterari a chi le propone in lettura un’opera, le chiedo di rivelarci tra i classici, di narrativa di qualsiasi genere, quali libri la hanno più appassionata.
Amo leggere , quindi ogni genere che suscita il mio interesse dalla saggistica, alla storia, alla distopia, alla fantascienza…
Quando è delusa da un autore da lei stimato, preferisce ignorare l’opera o liberamente stroncarla per riportare l’autore su quella che secondo lei dovrebbe essere “la retta via”?
Ignorare. Non spetta a me giudicare qualcosa in cui l’autore ha creduto.
Che genere di libro non leggerebbe mai?
Le barzellette di qualche celebrità.
Comprendo benissimo! Quali criteri di valutazione applica nel recensire un libro di narrativa?
Qualità e interesse.
Che cosa vorrebbe trovare in un’opera perché sia proposta tra le vincitrici di un premio letterario?
Scritta bene e non pomposa o auto esaltante.
Che cosa pensa della cosiddetta “editoria” a pagamento?
Evitare.
Le è mai capitato di recensire autori esordienti o emergenti?
Sì, più volte.
Quali generi preferisce?
Storia, thriller e saggistica.
-Se fosse costretta a scegliere tra un libro con un’idea originale, ma con una scrittura non particolarmente intrigante e un libro con un tema banale, ma scritto in modo eccelso, che cosa sceglierebbe?
Il primo.
-Per inquadrare un libro prima di farne una lettura completa le capita mai, “di nascosto da sé stessa”, didare una sbirciatina a una pagina a caso o di leggerne l’incipit eaddirittura la fine?
Come no.
Le è mai capitato:
-di trovare in un’opera per lei scadente qualcosa dicomunque interessante?
No.
-di interrompere un libro perché proprio non ha trovato nessun motivo per terminarlo?
Si.
-di annoiarsi mortalmente in una lettura e riporre il libro facendo pensieri inesprimibili?
Si.
- di cercare affannosamente, scorrendo con rapidità le pagine di un libro, qualcosa che fermi la sua attenzione?
No, scartato prima.
-di leggere uno stesso romanzo per il piacere di rivivere le emozioni della prima volta che lo ha letto?
Si.
-di emozionarsi nella lettura fino a commuoversi?
Non esageriamo.
(Io appartengo al club degli esagerati 😂).
-E di aver valutato un libro negativamente e poi di tornare sui suoi passi oppure il contrario?
Uhmmm.
Che cos’è che proprio non sopporta, stilisticamente parlando, di un autore?
Troppo voluta ricercatezza quasi da autocelebrazione; insomma certe masturbazioni intellettuali.
Quanto tempo impiega per leggere un libro che la appassiona?
Poche ore.
Fantastico! E che cosa la coinvolge di più di una trama?
L’intreccio, insomma la trama se è valida e i personaggi.
Si dice spesso che un libro non si giudica dalla copertina, ma secondo la sua esperienza, quanta importanza ha realmente la copertina di un libro?
Molto ma non è tutto.
Quanta importanza ha una quarta di copertina?
Tanta, se fatta bene.
Si è mai sentita tradito da una copertina o da una quarta di copertina?
Sì.
Quanto il titolo di un’opera sollecita la sua curiosità?
Se è intelligente e propone un genere che amo.
Si dice che non bisogna mai confondere l’autore con la sua opera, si è mai cimentata nel leggere un’opera di un autore per la cui la persona non nutre particolare simpatia?
Molto spesso.
Preferisce leggere libri in formato cartaceo o e-book?
Non ho preferenza dipende dalla mia situazione logistica.
Che cosa la rende soddisfatta di questo mestiere e che cosa no?
Lo faccio perché sono una testarda ma soddisfazioni poche solo i ringraziamenti qualche volta degli autori. Per il resto ZERO.
Secondo lei, in generale quanto può influire nella scelta di un libro la lettura delle recensioni che lo riguardano?
Abbastanza.
Che consiglio darebbe a chi volesse aprire un blog di recensioni di libri o dedicarsi alla critica letteraria per professione?
Coraggio e tanto tempo…
Molti critici letterarisono anche autori, come nel suo caso, lei personalmente in quale dei due ruoli si senti più a suo agio?
Cambio cappello quando mi serve.
È noto che i blogger recensori svolgono un’intensa attività in rete e che sono molto popolari tra i lettori giovani e gli autori emergenti, questi ultimi spesso ignorati dalla carta stampata: perché una volta erano i grandi critici a scoprire i nuovi talenti e ora sono quasi ignorati dalle terze pagine?
Perché il mondo è cambiato e continua a cambiare: Web, Influencer eccetera eccetera… E quindi…
Ha una visione del mondo rilevabile da una citazione o un’immagine in cui rispecchiare i suoi propositi di scrittore e di critico letterario?
Testardaggine.
Quali progetti ha per i prossimi anni?
Continuare a fare quello che ho fatto finora: qualche libro e tante recensioni.
A suo avviso perché siamo più un paese di scrittori e di pseudo-scrittori che non di lettori? Di chi è la responsabilità se si legge così poco?
Scuola, famiglia? Mi risulta però che i ragazzi leggano è dopo che c’è il vuoto. Il Covid ha costretto a leggere di più magari qualcuno continuerà … la speranza non muore mai.
Vuole dare qualche consiglio a chi aspira a scrivere per professione?
Intanto leggere tanto prima, poi provarci e accettare i consigli di chi per lo meno sa come si fa e chissà?
Che cosa vuole dire ai lettori? Ha qualche consiglio da dar loro su come scegliere i libri?
Leggete soprattutto quello che vi piace leggere poi provate a cambiare. Potreste avere piacevoli sorprese.
Grazie della disponibilità e del tempo che mi ha concesso.
E ora vi invito tutti a navigare nel sito di Patrizia Debicke per avere interessanti spunti letterari. Troverete certamente tra i titoli recensiti libri in grado di soddisfare le vostre esigenze.
Buona lettura!
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