Cari amici lettori, autori, editori e curiosi,
oggi, con questa seconda “Intervista al recensore”, ci intratterremo con la dottoressa Katia Prando del blog “Viaggiare Leggendo”, di cui vi segnalo in calce il link.
Katia ha da poco dato il via a una lodevole iniziativa: “Lo scaffale dei Libri”, una serie di incontri in diretta Facebook dalla piattaforma di Rica Hub, dove dà spazio agli autori, dei più diversi generi letterari, per la presentazione delle loro opere e per la lettura esemplificativa di alcune pagine.
Katia lavora da oltre un decennio come traduttrice ed editor e, a fine giugno, esordirà come autrice per i tipi di Bertoni Editore con il romanzo “Nel mare”.
Conoscere i recensori aiuta i lettori nella scelta dei libri da leggere e gli autori a comprenderne meglio i gusti letterari prima di, eventualmente, sottoporre loro una propria opera.
E ora lascio la parola a Katia, che ringrazio per essersi prestata a questa intervista, consentendoci di conoscerla meglio nella veste di esperta di critica letteraria.
*Ciao Katia, ti vuoi presentare a chi ci legge? Parlaci un po’ di te e del tuo blog.
Ciao, mi chiamo Katia Prando e lavoro da oltre dieci anni nell’editoria come traduttrice, editor e autrice free-lance. Nel 2016 ho aperto il mio blog di recensioni, ViaggiareLeggendo_Blog, perché con la maternità e il lavoro da free-lance non avevo più molto tempo (ed energie) per fare viaggi e allora ho intensificato le letture, prediligendo libri di viaggio, esplorazione e (auto)biografie, per viaggiare almeno con la testa.
Quando e perché hai deciso di diventare, se così si può dire, lettrice di professione?
Mah, di professione non proprio, almeno nel blog, dove è tutto lavoro pro bono e lo scopo è diffondere la lettura. Lavorando nell’editoria, ultimamente anche come scrittrice di romanzi, so quanto sia dura la vita di editori e scrittori, specie se indipendenti/esordienti in un paese dove mediamente si legge poco. Nel mio piccolo, la speranza è diffondere la lettura promuovendo i testi che mi sono piaciuti. Leggere è un modo bellissimo di passare il tempo e c’è chi non lo sa. Bisogna dirglielo!
Pubblichi solo recensioni positive e se sì perché?
a) Non vuoi demolire nessun autore
b) Non gradisci le eventuali conseguenze in rete della demolizione
c) Strategia segreta
a) Credo, anzi so, che dietro a ogni libro c’è un’idea, fiducia in quell’idea e soprattutto grande lavoro, dedizione e passione. Se un libro non mi è piaciuto non ne parlo e basta. Magari qualcun altro lo leggerà e sarà in grado di apprezzarlo. Se invece un libro mi è piaciuto, è bello per me poter esprimere il perché e ispirare gli altri a leggerlo a loro volta. A volte si leggono recensioni negative per refusi ed errori che esulano dal controllo dell’autore. Anche nei classici, per dire. Non mi sembra giusto penalizzare per questo il lavoro degli autori e delle autrici.
Recensisci solo libri di case editrici NoEap o sei disposta a recensire anche libri autopubblicati o editi a pagamento?
Nel blog per il momento ho recensito solo libri di editori NoEap e continuerò a farlo. Lascio una porta aperta agli autopubblicati ma non ne vado in cerca.
Che cosa pensi della cosiddetta “editoria” a pagamento?
Che chi lavora con queste modalità non può definirsi “editore”. Il bello per un editore, al netto di tutte le difficoltà, credo sia assumersi il rischio di pubblicare un autore e vedere che l’intuito non ha sbagliato.
Recensisci autori esordienti?
Certo, è sempre bello leggere autori poco o per niente noti e poter contribuire alla diffusione del loro lavoro.
Quali generi preferisci?
Narrativa di viaggio, esplorazioni, autobiografie, romanzi contemporanei e classici… ma poi dipende dal momento e da quello che ho in mano. Leggo di tutto, dalla narrativa ai saggi, ma non sono attratta dai bestseller mainstream.
Come scegli i libri da leggere?
Leggo le trame online, le recensioni e le bio degli autori. Se sono in libreria di solito ho una lista di autori e titoli e mi metto alla ricerca. Guardo copertina e risvolti, mi piace leggere il colophon, eventuali dediche e i ringraziamenti, sfoglio il libro, leggo le prime pagine e poi decido.
*Quali criteri di valutazione applichi nel recensire un’opera di narrativa?
Deve avermi emozionato. Mi ci devo ritrovare o non ritrovare, in ogni caso la sensazione deve essere forte. Non devo fare fatica a capirla. Mi deve appassionare. Devo coglierci un’intenzione da parte dell’autore e se imparo cose nuove ancora meglio.
Se fossi costretta a scegliere tra un libro con un’idea originale ma con una scrittura non particolarmente valida e un libro con un tema banale ma scritto in modo eccelso, che cosa sceglieresti?
Se non posso dire nessuno dei due, direi il secondo… per deformazione professionale quando leggo mi balzano subito all’occhio ripetizioni, errori, pesantezze varie e non riuscirei ad andare avanti con diletto. Sarebbe una sofferenza.
Per inquadrare un libro prima di farne una lettura completa ti capita mai, “di nascosto da te stessa”, di dare una sbirciatina a una pagina a caso o di leggerne l’incipit e addirittura la fine?
No. Mi piacciono le sorprese.
Ti è mai capitato:
-di interrompere un libro perché proprio non hai trovato nessun motivo per terminarlo?
Sì. Prima mi ostinavo ad andare avanti, diciamo così “a occhi chiusi”. Adesso se un libro mi annoia lo mollo anche se sono a più di metà.
-di leggere uno stesso romanzo per il piacere di rivivere le emozioni della prima volta che lo hai letto?
Non riesco a rileggere i libri che ho già letto. L’ho fatto solo recentemente con Madame Bovary.
-di emozionarti nella lettura fino a commuoverti?
Sì, è proprio quello che cerco. Se non le lacrime, il brivido, la pelle d’oca. Quella sensazione che conoscono un po’ tutti i lettori quando trovano in un libro qualcosa che li riguarda profondamente. Una risposta, un’assonanza. Una conferma. Una rivelazione.
-Che cos’è che proprio non sopporti, stilisticamente parlando, di un autore?
Il linguaggio piatto e all’altro estremo, l’estrema ampollosità.
Quanto tempo impieghi per leggere un libro che ti appassiona?
250 pagine in due/tre giorni (che poi sono notti, più che giorni).
Si dice spesso che un libro non si giudica dalla copertina, ma secondo la tua esperienza, quanta importanza ha realmente la copertina di un libro?
Tanta. Me ne sono resa conto quando ho dovuto scegliere quelle per i miei romanzi. Ma non basta una bella immagine. La copertina completa il libro e deve riuscire ad amplificare il titolo per catturare il lettore e fargli dire: Voglio leggerlo.
Ti sei mai sentita tradita da una copertina o da una bella quarta di copertina?
Tradita no, in questi casi penso che sono stati bravi a vendere il prodotto. Fa parte del gioco. Da lettori, bisogna essere bravi a non lasciarsi ingannare.
Preferisci libri in formato cartaceo o e-book?
Cartaceo. E-book solo se non superano le 250 pagine. Se è un tomo voluminoso, fa parte del piacere della lettura vedere assottigliarsi le pagine verso la fine. Col digitale si perde questa ricompensa visiva.
Qual è la tua più grande soddisfazione nell’attività che svolgi?
Mi è capitato di ricevere complimenti per i libri che propongo, o persone che li hanno letti e li hanno amati quanto me.
Secondo te, quanto può influire nella scelta di un libro la lettura delle recensioni che lo riguardano?
Influisce più chi le scrive. Chi segue il mio blog sa cosa mi piace e può fidarsi se consiglio un libro, perché può trovarci certi elementi. Altri recensori magari prediligono altri elementi più affini ad altri lettori. Se leggo la recensione di qualcuno relativa a un libro che vorrei leggere, vado a vedere anche cosa pensa di libri che a me sono piaciuti molto, per capire se siamo allineati e se “posso fidarmi”.
Che consiglio daresti a chi volesse aprire un blog di recensione di libri?
Io ho iniziato a scrivere delle mie letture perché ho una pessima memoria e mi piaceva andare a rileggere le impressioni che mi ero annotata per non dimenticarmi completamente di quello che avevo letto. E nel tempo il blog è cresciuto ed è diventato altro. È diventato un modo per creare legami, scoprire voci nuove e farsi scoprire. Così è nata per esempio la mia collaborazione con RICA HUB CESATE per cui sto tenendo delle dirette Facebook sui generi letterari per la promozione della lettura. Oppure vengo contattata da autori e editori che mi chiedono se voglio leggere i loro libri. Consiglio di cominciare e di lasciarsi sorprendere. I libri sono magici anche in questo.
Molti recensori sono anche autori, come nel tuo caso, tu personalmente in quale dei due ruoli ti senti più a tuo agio?
È questione di doppia personalità: quando sono uno non sono l’altro e sono a mio agio in entrambi i casi 😉
Visita il blog di Katia Prando:
viaggiareleggendoblog.wordpress.com
Sono Barbara Avanzini. Condivido la sua stessa passione e per una radio anche io consiglio letture e film partendo da una tematica. Ho seguito la presentazione questa sera in biblioteca del suo " Nel mare" che leggerò domani. Per me la scrittura è terapeutica, scrivere è come correre da un innamorato, è un' urgenza, è condividere con altri stile, riflessioni e verità. Ho scritto diverse raccolte di racconti, monologhi di donne da portare in scena e un breve romanzo che sono autopubblicati. Vorrei confrontarmi con lei perché ho ricevuto commenti e recensioni positive che appaiono in IBS e in Youcanprint, ma ora sono a uno stop e non so bene come organizzare i miei ultimi racconti che prendono avvio da una poesia e che per ora si intitolano "I taccuini di Darwin e altre storie". Ho lasciato il mio recapito telefonico e i miei libri alla prof. ssa Gotelli e giornalista che l'ha intervistata. Lascerò sicuramente in questo blog la mia recensione al suo libro non appena ne avrò terminato la lettura. La sorpresa, l'imprevedibile dell' esistere è ciò che mi appassiona di più e penso che qui lo troverò.