Cari lettori, editori, autori e curiosi,
in questa nuova chiacchierata per la rubrica "Intervista al recensore di libri" conosceremo la meravigliosa Ilenia (meravigliosa non solo per il suo aspetto “sirenoso”, ma perché profondamente schietta e onesta, qualità, purtroppo, non sempre presenti in chi si muove nel mondo editoriale). Ilenia gestisce il blog letterario “La lettrice Itinerante”, di cui vi segnalo in calce il link con l’invito di navigare nelle sue acque limpide.
Tengo a precisare con orgoglio che in questa rubrica troverete esclusivamente ospiti recensori di specchiata onestà e incorruttibilità, quindi recensori che mai per denaro accetterebbero di scrivere recensioni false o condizionate dai diktat di autori ed editori, come putroppo in certi casi accade, casi che rischiano ingiustamente di indurre a fare di tutta un’erba un fascio. I recensori da me selezionati sono anche sensibili alla provenienza dei libri che sono loro proposti in lettura, ossia se editi a pagamento oppure no, o almeno sono predisposti a privilegiare nelle loro scelte i libri editi No Eap. Per quanto in molti casi sia difficile, se non impossibile, avere certezze sull’etica professionale di un editore, quindi se NO EAP o EAP, già il fatto che questi recensori si pongano la domanda sulla provenienza dei libri è indice di professionalità. Poi, ovviamente, tutto può accadere, anche recensire incosapevolmente testi di editori a pagamento o non del tutto free perché il far west editoriale è sempre più far west. Non desisto nello sperare che sempre più recensori di libri, prima di accettare una proposta di lettura, s’informino sull’editore per non incoraggiare il mercato della pseudo-editoria che, per non ingenerare confusione, carpendo la buona fede degli acquirenti, andrebbe qualificata diversamente, per esempio “tipografia con servizi aggiuntivi" (cosa che avrò detto 200 volte, quindi questa è la 201!).
Ilenia, dalla personalità dinamica e versatile nei gusti letterari, ha risposto eroicamente a tutte le domande (come a suo tempo fece Laura La libridinosa… Laura, ti sei trovata una sorellina di penna!) e per di più lo ha fatto in modo puntuale e ben argomentato. Ringrazio Ilenia per la sua disponibilità.
E ora le lascio la parola a Ilenia con i suoi mille volti di sirena lettrice.
Buona lettura!
Ciao Ilenia, vuoi parlarci della tua attività di blogger?
Ciao a tutti e grazie Elisa per avere pensato a me per questa intervista. In realtà il mio blog è nato quasi per caso, ho da sempre inserito recensioni online per i libri che ho letto ma l’idea di avere uno spazio tutto mio dove raggrupparli ha posto le basi per la mia libreria virtuale.
All’inizio mi dedicavo a qualsiasi lettura, oggi invece ho capito di volermi dedicare solo agli autori emergenti e alle nuove uscite, perché spesso gli autori poco conosciuti sono miniere di talento e se nel mio piccolo posso fare qualcosa per farli conoscere allora è mio dovere. La lettura e la scrittura sono per tutti ed è importante che tutti abbiano la stessa visibilità, almeno nel mio mondo ideale!
Inoltre nel tempo ho capito che la mia passione per la lettura è davvero qualcosa che mi rende felice quindi ho deciso di intraprendere anche la carriera di editor e correttore di bozze.
La tua vocazione alla lettura da dove nasce? Hai un ricordo che vuoi condividere? Il primo romanzo letto, la prima storia che tu appassionato…
Il primo libro che ho letto, il primo in assoluto della mia vita, è stato Cuore di Ciccia di Susanna Tamaro, preso proprio insieme a lei, in biblioteca.
Fantastica sorella! Che cosa cerchi negli autori di narrativa?
La prima cosa che “pretendo” quando leggo un libro è che sia grammaticalmente corretto, oggi chiunque può scrivere un libro ma non tutti sanno come farlo. Per persone come me che leggono solo autori perlopiù sconosciuti è sempre una sfida, e soprattutto un terno a lotto!
La storia deve raccontare qualcosa di emozionante, qualcosa che non lasci il lettore indifferente. Un libro deve arricchirci, lasciarci qualcosa dentro che difficilmente dimenticheremo, deve coinvolgerci e toccarci nel profondo.
Mi dispiace disturbarti da questa tua contemplazione del mare, ma vorrei sapere che cosa ti attira primariamente di un libro?
Come scegli i libri da leggere?
Tutto ciò che solletica la mia curiosità viene automaticamente aggiunto alla mia lista di libri da leggere. Da quando ho deciso di dedicarmi solo ad autori emergenti ho dovuto ritagliarmi dei periodi (pochi) in cui leggere i miei “libri a piacere” cioè quelli di grandi scrittori e case editrici conosciute, quelli che nel mio blog non vengono recensiti.
Come selezione i libri da recensire? Recensisci solo libri da te scelti o anche quelli che ti sono segnalati da editori e autori?
Per far capire meglio i tuoi gusti letterari a chi ti propone in lettura un’opera, ti chiedo di rivelarci tra i classici, di narrativa di qualsiasi genere, quali libri ti hanno più appassionata.
Mi appassiono facilmente a tutto quello che in qualche modo riesce a fare breccia nel mio cuore, e questo non deve necessariamente essere un libro super premiato. Mi piacciono le cose semplici quindi riesco ad apprezzare lo stile di scrittura, la trama, l’uso di figure retoriche, la giusta punteggiatura… il lavoro perfetto non esiste, ma mi piace quello che ci si avvicina in qualche modo!
Che genere di libro non leggeresti mai?
Fai bene! "Mai dire mai" Io non amo i fantasy con il solito calderone di incatesimi e combattimenti tra popoli, però ho avuto modo di apprezzarne qualcuno. Quanto ai romance, invece, dovrei reicarnarmi perché in questa vita non riesco proprio a leggerli... Quanto invece al genere ChickLit potrei vivere anche senza. Il mio imbarazzo maggiore è quando leggo certe poesie contemporanee... lì proprio sto male fisicamente :( Al contrario la gioia massima è scoprire poeti emergenti di talento.
Andiamo avanti con le domande...
Quali criteri di valutazione applichi nel recensire un libro di narrativa?
Nelle mie recensioni, anche se non sono specificatamente divisi valuto sempre:
- la trama e l’intreccio, perché la storia da raccontare deve seguire un filo logico e non perdersi tra le righe,
- i personaggi, che devono essere ben costruiti e le loro caratteristiche ben evidenziate all’interno del racconto,
- l’ambientazione, è importante dare uno sfondo, un luogo, e un tempo a quello che stiamo raccontando. Dall’ambientazione scelta derivano molte delle caratteristiche del romanzo, una su tutte lo stile del linguaggio utilizzato,
- il linguaggio, ovviamente è il punto chiave di uno scritto. Diverso da scrittore a scrittore, è il tratto distintivo che permette di mettere una firma anche senza il proprio nome sopra.
Che cosa pensa della cosiddetta “editoria” a pagamento? Credi che sia giusto che i lettori non sappiano l’origine di un libro, quindi se esso provenga o meno da case editrici a pagamento?
Sono da sempre contraria all’editoria a pagamento, perché scrivere un libro può essere uno “sfizio” che qualsiasi persona potrebbe volersi togliere, ma se nessuna casa editrice ha deciso di pubblicarlo allora una domanda è d’obbligo “Quel libro ha davvero qualcosa da dire?”. Conosco però anche scrittori che hanno deciso di auto-pubblicarsi per non dover stare alle “regole” degli editori, e anche se i casi sono rari, devo dire che quando mi è capitato ho compreso per certi versi la decisione dell’autore.
Il self publisching può essere una partenza ma non un arrivo. Molti recensori non recensiscono gli autorei auto-pubblicati e soprattutto gli autori non hanno accesso ai concorsi di un certo tipo. Personalmente mi pongo sempre due domande dinnanzi ad autori che pubblicano solo in S.P. (perchè non riescono a trovare un editore? Pensano davvero di rientrare nelle spese, considerando quanto costa anche solo un editing ben fatto?) Quanto all'aeditoria a pagamento, ti capisco perché io ne sono un'acerrima nemica. Se questi editori si definissero "tipografi" non avrei nulla da eccepire.
Credi che sia giusto che un lettore non sappia se un autore ha pagato un blogger per farsi recensire una sua opera?
Personalmente ho deciso di dedicarmi agli scrittori emergenti perché il grande pubblico dei lettori ha un accesso limitato ai nuovi nomi, e non ho mai richiesto compensi monetari perché, finora, io e gli scrittori che ho recensito ci siamo dati una mano l’un l’altro per cercare di conquistare il nostro posto.
Ovviamente nel caso in cui venga ricevuto un compenso per pubblicizzare un libro, e per pubblicizzare non intendo per forza una recensione, e non per forza positiva (io non accetterei mai una collaborazione remunerata dove mi viene imposto di parlare bene di qualcosa, libro o qualsiasi altro bene), tutto deve avvenire nella legalità quindi dietro il rilascio di una fattura fiscale.
Credo che da parte del blogger, recensore, influencer o come vogliamo chiamarlo, debba esserci sempre l’onestà di esprimere la propria recensione sinceramente, e soprattutto dopo aver letto il libro.
Purtroppo, Ilenia, esistono recensori molto permalosi che non accettano recensioni negative, anche se ben argomentate. Per non parlare dei recensori corruttibili: dietro compenso accettano di fare qualsiasi cosa. Io stessa ho ricevuto proposte di recensioni finte a pagamento. Non c'è fondo allo schifo. Ci sono autori che tanto sono disposti a pubblicare pagando, quanto sono disposti a comprare le recensioni positive. So che anche tu sei stata approcciata da autori ch sarebbero stati disposti a darti un compenso se...
Se il recensore esalta un libro non valido, chi lo andrà poi a leggere si accorgerà della realtà dei fatti. Ciò si ritorce contro lo stesso recensore e l'autore . Se un libro è bello, avrà successo. Se non lo è... hai voglia a fare recensioni a pagamento! Un conto è pagare per pubblicizzare un libro o segnalarlo, un conto è pagare per avere una recensione di un certo tipo.
Pensa che ci sono anche soggetti che propongono agli autori di "scriversi" da soli la recensione per poi "piazzarla" ... Santo cielo, quante se ne scoprono!
Io di sicuro non pubblicherò mai recensioni a pagamento. Già mi sento in difficoltà quando devo recensire libri che non mi sono piaciuti, figuriamoci se mi pagassero! Io comunque sono sempre sincera. Se l'editore non accetta il mio punto di vista, piuttosto che farmi condizionare non pubblico la recensione. Non scenderei mai a compromessi. È una questione di credibilità. Io recensisco libri dal 2017. Mi sono guadagnata stima e rispetto dai lettori e dagli autori perché sanno come lavoro, sanno che leggo veramente i libri, che li analizzo e li commento liberamente. Come fanno certi recensori ad accettare di scrivere certe cose senza nemmeno leggere il libro? Non lo capisco proprio! Soltanto per soldi?
Esatto! Soltanto per soldi. Cambiamo argomento sennò sale la pressione a entrambe.
Ti è mai capitato di recensire autori esordienti o emergenti?
Recensisco per la maggior parte delle volte autori esordienti ed emergenti, perché spesso le persone che vanno in libreria, e non sono lettori assidui, puntano al nome famoso che fa uscire il titolo a ridosso del Natale, invece ci sono moltissime penne degne di nota in Italia, molto più di tanti nomi famosi.
Quali generi preferisci?
Se fossi costretta a scegliere tra un libro con un’idea originale, ma con una scrittura non particolarmente intrigante e un libro con un tema banale, ma scritto in modo eccelso, che cosa sceglieresti?
Per inquadrare un libro prima di farne una lettura completa ti capita mai, “di nascosto da te stessa”, di dare una sbirciatina a una pagina a caso o di leggerne l’incipit e addirittura la fine?
Ti è mai capitato:
-di trovare in un’opera per te scadente qualcosa di comunque interessante?
-di interrompere un libro perché proprio non hai trovato nessun motivo per terminarlo?
Sicuramente ci sono lettori pronti a dare la giusta importanza a quel libro che a noi non piace!
-di annoiarti mortalmente in una lettura e riporre il libro facendo pensieri inesprimibili?
- di cercare affannosamente, scorrendo con rapidità le pagine di un libro, qualcosa che fermi la tua attenzione?
-di leggere uno stesso romanzo per il piacere di rivivere le emozioni della prima volta che lo hai letto?
-di emozionarti nella lettura fino a commuoverti?
-di aver valutato un libro negativamente e poi di tornare sui tuoi passi oppure il contrario?
Tra la lettura del libro e la recensione faccio passare del tempo in modo tale da poter ragionare su quello che dovrò scrivere e se davvero mi è piaciuto o meno, in questo modo la mia opinione, quella che tutti possono leggere, è quella definitiva. Poi ovviamente può sempre succedere di cambiare idea…
Che cos’è che proprio non sopporti, stilisticamente parlando, di un autore?
Si dice spesso che un libro non si giudica dalla copertina, ma secondo la tua esperienza, quanta importanza ha realmente la copertina di un libro?
La copertina è importante ma non essenziale, ci sono copertine bellissime con libri illeggibili all’interno e copertine di dubbio gusto che contenevano capolavori. Quindi l’abito non fa il monaco, ma una bella copertina aiuta. Soprattutto per le persone che sono attirate dai colori e dai particolari.
Ti sei mai sentita tradita da una copertina o da una quarta di copertina?
Quanto il titolo di un’opera sollecita la tua curiosità?
Come ho detto prima le parole mi colpiscono, per me sono importantissime, quindi se vedo un titolo insolito o particolare è molto facile che finisca sulla mia libreria!
Si dice che non bisogna mai confondere l’autore con la sua opera, ti sei mai cimentata nel leggere un’opera di un autore per la cui la persona non nutri particolare simpatia?
Sì, devo dire che mi è accaduto di leggere libri divertentissimi di autori che non mi stanno simpatici neanche un po’, e mi è accaduto anche al contrario, cioè leggere un libro pensando “ammazza che simpatico questo autore” e poi conoscendolo nella realtà pensare l’opposto.
Preferisci leggere libri in formato cartaceo o e-book?
-Che cosa ti rende soddisfatta in questa tua passione?
Sono davvero felice quando chi ha scritto il libro si riconosce nella recensione e decide di usare le mie frasi per pubblicizzarsi, proprio pochi giorni fa un autore mi ha detto di aver utilizzato una parte della mia recensione da mettere sulle fascette per la ristampa. Se non è una soddisfazione questa, non so cosa possa esserlo!
Secondo te, in generale quanto può influire nella scelta di un libro la lettura delle recensioni che lo riguardano?
Se leggo una recensione positiva di un libro che fino a quel momento non avevo mai visto e mi colpisce c’è un’altissima probabilità che io acquisti il libro, se invece mi sono messa in testa di leggere un libro è difficile che una recensione mi faccia cambiare idea.
Come deve essere per te la recensione “perfetta”?
Deve essere chiara, la scrittura deve essere fluida e facilmente comprensibile. Io mi impegno a cercare di far risaltare ogni aspetto del libro aggiungendo, se c’è, anche quello che non mi piace. Chi mi legge sa che le mie recensioni sono molto personali, mi è capitato spesso di aggiungere aneddoti che le rendono particolari e più divertenti da leggere. Quando parlo con i miei lettori io lo faccio come se fossero amici che conosco da una vita, non mi piace essere costruita. Sono verace.
Che consiglio daresti a chi volesse aprire un profilo Instagram dedicato alle recensioni di libri?
Hai una visione del mondo rilevabile da una citazione o un’immagine in cui rispecchiare i tuoi propositi o in cui ti rispecchi particolarmente?
Non è propriamente una citazione ma un concetto che ho sempre tenuto a mente, essere sempre se stessi e non quello che la gente vuole vedere. Quindi dire e fare sempre quello che si pensa, anche se va controcorrente. E pensare quello che si dice, ché non è scontato. Altra cosa che porto sempre a mente è che le parole sono importanti.
Quali progetti hai per i prossimi anni?
Sto dandomi da fare per trasformare la mia passione in un lavoro, vorrei essere una figura di riferimento per tutte quelle persone che vogliono leggere qualcosa di nuovo, magari esotico o particolare. Inoltre sto intraprendendo la carriera di editor e correttore di bozze, proprio per poter avere un metro di giudizio completo, professionale ed attendibile.
A tuo avviso perché siamo più un paese di scrittori e di pseudo-scrittori che non di lettori? Di chi è la responsabilità se si legge così poco?
Purtroppo è una questione su cui ciclicamente mi capita di discutere, oggi chiunque potrebbe scrivere un libro: basta pagare. E non è importante per chi scrive se la storia che ha da raccontare sia valida o meno, l’importante è avere il nome sulla copertina. Per questo ho deciso di dedicarmi alle recensioni di emergenti, se i titoli vengono “scremati” in qualche modo c’è la possibilità per un autore emergente di essere notato. Perché spesse volte gli stessi scrittori non leggono libri, e non si può saper scrivere se non si legge.
Credo che la lettura sia una passione da coltivare, si può contribuire ad avvicinare i bambini alla lettura da piccoli, e se i figli imitano quello che fanno i genitori magari bisognerebbe mettere da parte pc, tablet e smartphone e prendere in mano un bel volume.
Che cosa vuoi dire ai lettori? Hai qualche consiglio da dar loro su come scegliere i libri?
Leggere fa sempre bene, qualsiasi cosa sia, purché scritta bene. Scegliete i libri che vi suscitano un’emozione, una qualsiasi, anche l’odio… imparerete sicuramente qualcosa di nuovo, su di voi e sugli altri.
Ringrazio ancora Ilenia per aver accettato di farsi intervistare e saluto tutti i lettori.
Alla prossima!
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