Amici lettori e autori, oggi conosceremo o approfondiremo la conoscenza di una realtà editoriale davvero molto interessante: la c.e. No Eap Autori Riuniti che, come si evince già dal nome, è gestita interamente da autori. Ha risposto alle domande dell’intervista Vito Ferro, che sono certa molti aprezzeranno per la sua schiettezza (mi riferisco in particolare alle sue due ultime risposte). Difatti, non è mai abbastanza sottolineare l’importanza di leggere, di formarsi una cultura degna di rispetto, soprattutto per chi aspira a pubblicare, semplicemente perché non si può diffondere conoscenza senza conoscere e perché il rischio di essere banali è arginato senz’altro con una buona opera d’informazione sul “già pubblicato”. Il proprio background culturale, non dimentichiamoci, che si rileva in ogni proprio scritto ed è il DNA dell’autore. È necessario ricordarlo a quelle persone che scrivono senza aver mai letto o aver letto poco. Per quanto riguarda il tema delle “case editrici” a pagamento (alias “tipografie asso piglia tutto”) devo dire che mi sono trovata in linea con la risposta all’arsenico di Vito Ferro. Personalmente trovo che pubblicare a pagamento spesso sia un autogoal, sia l’ultima ratio che sancisce il proprio fallimento nell’arte scrittoria, naturalmente escludo le eccezioni dei geni incompresi. In linea di massima, se tutti gli autori avessero chiaro che queste sedicenti case editrici costituiscono il cancro dell’editoria, perché immettono nel mercato gli scarti delle “NoEap”, non si intaserebbe il mercato editoriale con opere spesso inutili e di scarsa qualità letteraria. Va da sé che, talvolta, può accadere che opere molto valide possano contenere qualche inesattezza lessicale o grammaticale.
Se la distinzione tra Eap e No Eap fosse palese al lettore, ciò orienterebbe in modo più oculato le sue scelte. Forse cambierebbe tutto se queste “editrici” a pagamento evitassero di denominarsi in questo modo, ma optassero per una definizione rispettabile e onesta, quale per esempio “tipografia”, semmai specificando la possibilità di fornire servizi aggiuntivi.
Se un’opera è valida, prima o poi, verrà pubblicata degnamente con una casa editrice seria e capace, com’è il caso di Autori Riuniti, di cui vi invito a visitare il sito.
E ora entriamo nel vivo dell’intervista.
INTERVISTA
Com’è nata la casa editrice Autori Riuniti? Cosa vi contraddistingue rispetto ad altre case editrici?
Autori Riuniti è nata 5 anni fa. Dopo anni di esperienze nel mondo editoriale (come lettori, editori e autori), io e due dei miei attuali soci, Alessio Cuffaro e Andrea Roccioletti, ci siamo trovati ad immaginare una casa editrice che pubblicasse solo libri che avremmo veramente voluto leggere. Ci siamo chiesti che cosa avrebbe potuto far distinguere questa casa editrice dalle altre e l’idea forte dietro al progetto è stata “lo sguardo da autore”. Autori Riuniti infatti è l’unica casa editrice interamente gestita da autori. Chi entra nella scuderia fa parte a pieno titolo del progetto editoriale, partecipando alla nascita di altri libri. Nessun autore lavora sul proprio testo, ma solo su quello degli altri. In maniera libera e volontaria tutti svolgiamo i vari “mestieri” dell’editore: redazione, correzione bozze, grafica, editing, promozione, ecc. In realtà l’idea non è nuova: la storia editoriale del nostri paese è fondata su autori che lavoravano per case editrici (Calvino, Pavese, Vittorini…), e hanno fatto la fortuna dei grandi nomi. La cura e la visione di un autore nei confronti del libro di un collega sono sempre state preziose. Noi stiamo cercando di riportare questo approccio, mettendoci in gioco direttamente, gratificando gli autori che partecipano al progetto e responsabilizzandoli soprattutto in un momento complicato come questo.
Cosa vuol dire svolgere il mestiere di editore?
In realtà il mestiere di editore è fatto di tanti mestieri: una volta intrapresa l’avventura, abbiamo scoperto che, appunto, sono molteplici le mansioni che svolge un editore. Si scelgono i libri, si preparano, si promuovono, ci si occupa del magazzino, della distribuzione, dell’invio, si partecipa alle fiere, si organizzano eventi, si trattano i diritti, e tante altre. Non ci si annoia mai diciamo! Certo, in fondo a tutto c’è sempre il desiderio di far nascere libri, di accompagnare un autore, magari esordiente, nel suo percorso di scrittura, la volontà di comunicare una visione, un’idea del mondo attraverso le storie che si decide di pubblicare. Oggi che la disintermediazione, che è la grande cifra delle nostre vite attuali, sembra abbia investito ogni ambito, nel bene ma soprattutto nel male - e nello specifico nell’editoria si avvertono sinistri scricchiolii - quella dell’editore è diventata una figura particolare, quasi romantica. Il nostro lavoro ci appare quindi quanto mai indispensabile per portare avanti un discorso di qualità e di passione. Quali caratteristiche cercate in un autore?
Per la nostra casa editrice, per la natura stessa del progetto, l’autore per noi è fondamentale. Cerchiamo ottimi libri certo, ma soprattutto autori consapevoli. Autori che abbiano un’idea forte della propria scrittura, una visione chiara, la stessa nostra identica passione, e che vogliano mettersi in gioco allargando le loro competenze, entrando nel vivo dei processi editoriali e conoscendo meglio questo strano mondo. Autori che siano in grado di guardare in faccia la realtà e non dimenticare mai che la cosa più importante rimane quella di rivolgersi ai lettori con onestà e professionalità.
Quali progetti avete per i prossimi anni?
Molti e variegati. Innanzitutto abbiamo in progetto la pubblicazione di diversi libri, a nostro avviso, molto belli, alcuni di autrici e autori esordienti. Siamo in procinto di avviare due nuove collane, di aprirci al mercato internazionale con un grande scrittore sudamericano, di sperimentare linguaggi differenti a quello della letteratura. Nel 2021 inaugureremo uno spazio fisico, a Torino, che diventerà una sede per iniziative culturali varie. Ci piace, insomma, non stare mai fermi ma anzi, cambiare e scegliere nuove strade. D’altronde nel manifesto che abbiamo pensato prima di avviare Autori Riuniti, al decimo e ultimo punto abbiamo scritto:
“Partiamo da una casa editrice, lo facciamo con l’intento di sperimentare, ri-elaborare, contaminare, ibridare. Alcuni esperimenti andranno a buon fine, altri si riveleranno utilissimi buchi nell’acqua. Probabilmente invaderemo ambiti non canonici, utilizzeremo media non per forza cartacei, saremo un agente culturale a tutto tondo. Comunque vada non vi avremo annoiato.” Noi non ci stiamo annoiando per niente.
Volete dare qualche consiglio agli scrittori emergenti?
Siamo convinti, anche perché era una delle nostre intenzioni avviando Autori Riuniti, di poter rappresentare per gli autori una sorta di palestra, di laboratorio sperimentale. A uno scrittore emergente consigliamo innanzitutto di allenarsi: leggere, di tutto, da classici alla narrativa più underground; disciplinare la propria scrittura e conoscere meglio le dinamiche dell’editoria, un po’ per non avere aspettative eccessive, ma anche per sublimare la legittima vanità in un progetto reale. Consigliamo di volersi e sapersi intellettuale, nel senso nobile del termine, di farsi custode della lingua che adopera, di cercare, nel possibile, di offrire ai lettori qualcosa di autentico e originale. La cura del proprio testo, la volontà di lavorarci sopra con metodo e umiltà, e il non aver paura di promuoverlo e raccontarlo al pubblico di lettori una volta pubblicato, sono caratteristiche che fanno di un autore uno scrittore realmente consapevole.
Che cosa pensate dell’“editoria” a pagamento?
Tutto il male possibile. Ovviamente siamo editori che non richiedono nessun tipo di contributo agli autori, anzi offriamo percentuali più alte della media e siamo, probabilmente, gli unici in Italia ad averle esplicitata sul nostro sito e in ogni libro pubblicato.
L’editoria a pagamento fa leva proprio sulla vanità di chi scrive e, di conseguenza, non porta a professionalizzare la propria scrittura, abbassando la qualità in generale.
Noi intendiamo fare l’opposto: permettere a chi scrive di iniziare una carriera che lo possa portare a fare della scrittura il suo mestiere.
Vito Ferro
Visita il sito della casa editrice Autori Riuniti!