Cari lettori e autori,
ben ritrovati nella rubrica “Intervista all’editore”. Oggi conosceremo meglio Edizioni Sabinae. A parlarcene è il direttore editoriale Simone Casavecchia. Ovviamente stiamo parlando di una signora casa editrice No Eap (la trovate nell'elenco delle c.e. No Eap serie e affidabili, di cui vi riporto in calce il link). L’ “ovviamente” è riferito al fatto che le interviste agli editori in questo blog sono dedicate solo a questa categoria, categoria che va protetta e ben distinta dal ciarpame di tutto ciò che non è vera editoria. Per chi ancora non lo sapesse, per No Eap s’intende “editoria non a pagamento”, vale a dire quell’editoria che non chiede contributi agli autori. Perché esiste altra editoria? In realtà no, esistono però tipografie con servizi aggiuntivi che si spacciano per "case editrici" o false case editrici No Eap che, pur di rientrare tre le c.e. No Eap, millantano crediti che non hanno e non onorano i contratti.
Nel far west editoriale, Edizioni Sabinae si contraddistingue e non solo per serietà. Questa casa editrice ha infatti un catalogo esteso e affascinante (arte, cinema, saggistica, narrativa e poesia). Vi invito quindi a visitarne il sito (link in calce) e a seguirla sui social. Sostenere gli editori meritevoli è un modo facile affinché essi abbiano la loro giusta luce nel far west editoriale.
Ringrazio Simone Casavecchia per essersi prestato a questa intervista con grande disponibilità.
Com’è nata la casa editrice Sabinae Edizioni?
Ogni progetto editoriale nasce certamente da una forte idealità, unita ad un progetto imprenditoriale. Amore per i libri, ma soprattutto la scelta di “uno stile di vita”: confrontarsi e crescere ogni giorno con la creatività e i problemi legati alla promozione della cultura.
Che cosa vi contraddistingue rispetto ad altre case editrici?
Negli anni ci siamo specializzati nell’editoria dello spettacolo e del cinema. Una “nicchia” che era fortemente caratterizzata dalla presenza universitaria. Abbiamo invertito questa tendenza pubblicando libri per i lettori, non per gli studenti. Solo qualche volta coincidono.
Cosa significa oggi essere un editore indipendente?
Essere felici della propria libertà intellettuale e poter scegliere ogni progetto come fosse il primo.
Che cosa pensate delle “tipografie con servizi aggiuntivi”(false No Eap o “Editori” Eap) che si definiscono “case editrici”?
Tema complicato e variegato. Anche le case editrici industriali, ogni tanto, pubblicano volumi su commissione. Diverso è fare solo quel tipo di scelta. Che non ci appartiene.
Cosa vuol dire svolgere il mestiere di editore?
Adottare uno stile di vita, ripeto, che sappia coniugare le esigenze dell’imprenditoria con quelle della cultura. L’illusione quotidiana che quello che si fa possa rimanere su uno scaffale di una biblioteca per secoli…
Qual è l’errore o quali sono gli errori che, secondo voi, un autore emergente commette nel presentarvi un proprio progetto editoriale?
Narcisismo, narcisismo, narcisismo. L’umiltà, come in ogni campo umano, è la dote per poter affrontare con l’ottica giusta il problema. Si diventa scrittori, non si nasce.
Il mondo editoriale ormai è molto ampio, le case editrici sono davvero numerose e purtroppo non tutte sono realmente 100 per cento no eap, in molti optano per l’auto-pubblicazione. Perché un autore dovrebbe rivolgersi a voi?
Il mercato è molto ampio e il vero problema è la visibilità. Pubblica con noi, sapendo di ottenere un risultato, l’autore che si occupa di cinema, teatro, spettacolo e memoria. La nostra narrativa, praticamente è inesistente. Tranne un caso fortunato e ormai per noi un “punto d’orgoglio”: Tamara Deroma, autrice della saga horror fantasy de “I 7 Demoni reggenti”. 10 anni di storia comune, dove ogni volume è una sfida e un successo. Nel 2022 uscirà il sesto capitolo. Un’Autrice da tenere sotto controllo (parlo del mercato editoriale!).
Quanto per voi è importante la figura dell’editor per accompagnare l’autore nella fase antecedente alla pubblicazione?
La lotta quotidiana fra editor e autore. David e Golia. Più è saldo e “importante” l’Autore, più questo lavoro creativo è facile e senza problemi.
Che cosa cercate e che cosa escludete?
La risposta più giusta, a mio modo di vedere, è nulla! Senza curiosità o senso del possibile è impossibile fare questo mestiere.
Come scegliete un manoscritto?
Rapporto umano, temi e sinergia che si crea fra noi della casa editrice e l’Autore.
Quali generi narrativi e stili preferite?
Saggi, biografie e fotografici.
Preferite il cartaceo o l’ e-Book?
Cartaceo! Senza dubbio, con qualche puntata nell’e-book.
Che cosa vi rende soddisfatti di questo mestiere e che cosa no?
Trovare un libro da noi edito sulla scrivania di un amico di un amico, o qualcuno che ti incontra e da un volto ad un’etichetta editoriale.
Volete dare qualche consiglio agli scrittori emergenti?
Umiltà, lavoro quotidiano e studio. Scrivere, cestinare e poi riscrivere.
Qual è la collana che vi rende maggiormente orgogliosi?
Il cinema italiano certamente. Ma anche la rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia, Bianco e Nero, edita da oltre 84 anni. Una rivista di sperimentazione, idee e memoria del cinema. Un orgoglio nazionale.
Dove sono acquistabili i libri da voi editi?
In libreria! Soprattutto nelle librerie Feltrinelli e centinaia di indipendenti.
Dove preferite che siano acquistati i libri da voi editi?
Ovunque, il mercato è unico: online e fisico.
Il vostro sogno come editori?
Troppi e uno solo! Comunque quello più utopico è che per legge, o comunque facilitati da “un bonus”, ogni cittadino acquistasse almeno un libro ogni anno. Per lui, per la sua crescita personale e per poter costruire un Paese più civile.
Avete qualche promozione in corso?
Le spese di spedizione sempre gratuite. Dal nostro sito e sulle librerie online gestite da noi.
VISITA IL SITO DELL'EDITORE
Per gli autori: prima di proporre un manoscritto, studiate bene il catalogo per conoscere che cosa cerca l'editore!
Pubblicareco Edizioni Sabinae
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