ARTICOLO WORK IN PROGRESS SI PREGA DI NON CONDIVIDERE
Cari lettori e autori,
ben ritrovati nella rubrica “Intervista all’editore”. Oggi conosceremo meglio la casa editrice DELRAI EDIZIONI, fondata da Malia Delrai, scrittrice e giornalista pubblicista. A parlarcene è lei stessa. Ovviamente stiamo parlando di una signora casa editrice No Eap (la trovate nell'elenco delle c.e. No eap serie e affidabili, di cui vi riporto in calce il link). L’ “ovviamente” è riferito al fatto che le interviste agli editori in questo blog sono dedicate solo a questa categoria, categoria che va protetta e ben distinta dal ciarpame di tutto ciò che non è VERA EDITORIA. Per chi ancora non lo sapesse, per No Eap s’intende “editoria non a pagamento”, vale a dire quell’editoria che non chiede contributi agli autori. Perché esiste altra editoria? In realtà no, esistono però tipografie con servizi aggiuntivi che si spacciano per "case editrici" o false case editrici No Eap che, pur di rientrare tre le c.e. No Eap, millantano crediti che non hanno e non onorano i contratti. Nel far west editoriale Delrai Edizione merita un posto nell'Olimpo editoriale per onestà e professionalità.
E ora lascio la parola a Malia Delrai.
Com’è nata la casa editrice Delrai Edizioni?
È nata per follia. Una mattina, mi sono decisa, e così è successo. Non ero pronta, non immaginavo. Ci ho messo due minuti a decidere. Incredibile.
Che cosa vi contraddistingue rispetto ad altre case editrici?
Difficile rispondere a questa domanda. Penso che tutti noi editori amiamo la nostra realtà e la consideriamo speciale. Ed è così, dove ci sono i libri, c’è sempre qualcosa di speciale.
Cosa significa oggi essere un editore indipendente?
Significa faticare, tanto, sacrificarsi, ma anche sognare tanto, e anche crederci sempre.
Cosa vuol dire svolgere il mestiere di editore?
Vuol dire risolvere problemi, non avere orari, amare sempre e con costanza qualsiasi cosa accada nel bene e nel male. Si comincia col gestire, si finisce col leggere ed empatizzare.
Qual è l’errore o quali sono gli errori che, secondo voi, un autore emergente commette nel presentarvi un proprio progetto editoriale?
Non mi è mai capitato di incorrere in errori di questo tipo: ogni autore mette se stesso nella propria presentazione e fa quello che ritiene opportuno. Non c’è un giusto o uno sbagliato.
Il mondo editoriale ormai è molto ampio, le case editrici sono davvero numerose e purtroppo non tutte sono realmente 100 per cento no eap, in molti optano per l’auto-pubblicazione. Perché un autore dovrebbe rivolgersi a voi?
A noi Delrai Edizioni? Io non mi ritengo migliore di nulla. Ogni persona ha la sua strada, c’è chi lavora meglio in self, chi lavora meglio con una squadra. Credo che ognuno di noi oggi preferisca potersi gestire da solo, credo che chi si affida a un editore faccia una scelta molto difficile, perché appunto deve far valutare, deve far vivere, crescere, il suo lavoro con gli altri, per gli altri. E oggi non siamo più abituati a questo tipo di discorso. In più, non giriamoci intorno, il self macina più soldi, quindi gli autori sono attratti da un discorso più economico che letterario. E lì io non posso giudicare, siamo persone con esigenze e valori diversi. Io ho scelto di affrontare un mondo editoriale per pura passione, per la gloria, non certo per il denaro. Ma io non sono tutti.
Quanto per voi è importante la figura dell’editor per accompagnare l’autore nella fase antecedente alla pubblicazione?
Necessaria. Fondamentale. Imprescindibile.
Che cosa cercate e che cosa escludete?
Cerchiamo talento. Escludiamo mediocrità.
Avete una visione del mondo rilevabile da una citazione o un’immagine in cui rispecchiare i vostri propositi editoriali?
A goccia a goccia si fa il mare.
Quali caratteristiche cercate in un autore?
Talento, voglia di imparare, volontà, positività.
Come scegliete un manoscritto?
Se piace all’editore, sei dentro. E devo dire che all’editore piacciono pochi testi. È davvero cattivo.
Qual è stata la prima pubblicazione della vostra casa editrice e perché la scelta è ricaduta proprio su quel testo?
Per quanto mi riguarda la prima pubblicazione della Delrai Edizioni è stata Dracula – Love Never Dies di Natascia Luchetti. Perché lei? Perché è eccezionale. Mi piace il suo spirito, è una persona positiva, dinamica, intraprendente, a volte odiata perché non ha paura di dire quello che pensa. Come scrittrice ha talento, assorbe tanto, è davvero portata per qualsiasi tipo di testo. Lavoro bene con lei, è una testa curiosa e sempre in movimento.
Che cosa pensate dell’“editoria” a pagamento?
La comprendo, ma non la condivido.
Quali generi narrativi e stili preferite?
Non ho delle preferenze. Di nessun tipo.
Preferite il cartaceo o l’e-Book?
Dipende… a volte l’ebook, a volte il cartaceo. Però l’ebook è una vera rivoluzione, permette tanto risparmio sullo spreco della carta. Spero che in futuro stamperanno meno per dare più spazio ai formati digitali. Forse vado un po’ controcorrente. Ci tengo comunque al cartaceo, moltissimo, la mia casa editrice tiene alla qualità del prodotto fisico. Lo ritengo un punto di forza della Delrai.
Quali progetti avete per i prossimi anni?
Crescere. Impegnarmi di più. Tanti bravi autori. (Sembra facile, ma è difficilissimo)
Che cosa vi rende soddisfatti di questo mestiere e che cosa no?
La soddisfazione dell’essere editore sta proprio nel provare piacere nell’organizzazione di un’attività che è abnorme: a partire dall’ingresso del manoscritto all’uscita del libro. Cosa invece non mi soddisfa… Quando discuti con gli autori, è davvero terribile, ma sono entrata nell’ottica che è la vita: godiamoci il viaggio.
A vostro avviso perché siamo più un paese di aspiranti autori che non di lettori e di chi è la responsabilità se si legge così poco?
Abbiamo poco tempo per leggere, poco tempo per tutto. Forse è più facile buttare giù due righe, piuttosto che concentrarsi a leggerne altrettante, in questa società veloce e opprimente. E crediamo che quelle due righe siano perfette perché vengono da noi, ci illudiamo, ci fanno stare bene. Ma va bene così, se è un bisogno. Sono convinta che anche leggere sia un bisogno di ognuno di noi, è che a volte ci dimentichiamo.
Volete dare qualche consiglio agli scrittori emergenti?
Scrivete bene. Non importa scrivere, importa scrivere bene. Ne abbiamo a centinaia di romanzi scritti male.
Qual è la collana che vi rende maggiormente orgogliosi?
Non esiste una collana più bella o migliore delle altre. Io amo in maniera indiscussa tutti i generi che pubblica la Delrai.
Dove sono acquistabili i libri da voi editi?
Store online, librerie, e-commerce dal sito.
Dove preferite che siano acquistati i libri da voi editi?
Per noi è indifferente. Non importa dove.
Ci volete parlare dei libri che avete in uscita?
In questo momento sto lavorando al sequel di Descendens di Alessandra Paoloni, Imago. Sono anni che aspetto questo momento!
Il vostro sogno come editori?
Far vendere milioni di copie ai nostri autori.
Che cosa vorreste dire ai lettori? Avete qualche consiglio da dar loro su come scegliere i libri?
Leggete e basta. Più che potete. Quello che vi piace. Non fatevi dire cosa leggere e quando leggere da nessuno.
Avete qualche promozione in corso?
Per ora no. Ma grazie per averlo chiesto.
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Delrai Edizioni è inserita nell'elenco 2021/2022 delle case editrici Top della microeditoria No Eap serie e affidabili, elenco che sto stilando grazie alle testimonianze degli autori e alle interviste che mi rilasciano gli stessi editori.