Carissimi,
benvenuti in questa rubrica dedicata agli autori della microeditoria No Eap. Chi di voi già mi segue sa che nelle interviste tendo a essere irriverente e dissacrante, ma in questa sede cercherò di fare la brava e di limitarmi a domande mirate a conoscere meglio l'ospite della giornata. Dalle risposte certamente avrete agio di conoscere meglio la persona che si nasconde dietro un'opera letteraria. Molto, infatti, anche di inaspettato può emergere da una semplice chiacchierata.
E ora pronti a conoscere un po' meglio Marco Ghergo come persona e come autore? Sì? E allora vamos! Eh no! Prima vi ricordo di iscrivervi al gruppo Facebook che amministro ("Solo editoria non a pagamento"), sempre che siate curiosi di scoprire nuovi autori della microeditoria No Eap. Colgo l'occasione anche per ricordarvi che Marco Ghergo è moderatore del gruppo e ha un blog godibilissimo che vi invito a visitare. 😉
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Chi si nasconde dietro l’autore e illustratore Marco? Puoi parlarci un po’ di te, delle tue passioni e dei tuoi interessi?
Ciao Elisa. Ho tante (troppe) passioni. Amo il mio lavoro (la scuola), la natura, la pittura, l’illustrazione e l’arte in generale. Ah, adoro anche la musica (sono quasi costretto a dirlo perché mia moglie è musicista).
Che bambino era Marco? E che adolescente?
Da bambino ero amante degli animali, amante dei fumetti, sognatore.
Da adolescente ero più o meno uguale ma con tutti gli aspetti negativi che questi tre attributi si portano dietro. In altre parole, ero uno sfigato. All’epoca ne soffrivo. Ora ne vado fiero.
Se dovessi raccontarti con un quadro, quale quadro sceglieresti e perché?
Gli dei dell'Olimpo di Rubens. Primo perché Rubens è uno dei miei (tanti) pittori preferiti. Poi perché tutti noi siamo fatti di mille sfaccettature e ogni divinità dell’Olimpo incarna una passione, un'ambizione, una paura, un lato umano più o meno altruistico. Siamo gelosi, eroici, saggi, passionali... siamo complessi. Siamo tutto e opposto di tutto.
Ci vuoi raccontare qualche aneddoto legato alla stesura di uno dei tuoi romanzi?
Una volta, Platone (il nostro baroncino) è saltato sulla sedia e ha staccato il cavo del mio catorcio di notebook privo di batteria (è un portatile di 7 anni; non ha mai funzionato bene prima, figuriamoci ora). Nota: non avevo salvato il lavoro.
Ora la domanda è: la colpa è del cane o della stupidità dell’autore?
La tua location ideale per scrivere?
A casa, con la mia famiglia intorno. Mi dona quiete e sicurezza.
Quali generi letterari ti appassionano di più?
Apprezzo molto l'horror e in assoluto preferisco i fantasmi e le infestazioni. In generale, però mi piace tutto quello che esce dal reale. Incantesimi, creature strane, mostri mitologici, animali parlanti. Tutto, purché sia al di fuori della quotidianità. Mi piace anche il quotidiano, intendiamoci, quando un autore riesca a renderlo “fantastico” per stile e inventiva.
Se vincessi un milione di euro, che cosa ci faresti?
Investirei nella pubblica istruzione. Abbiamo bisogno di tanto personale docente.
Parliamo di nevrosi e paure dell’uomo moderno.
L'uomo moderno non accetta la sua natura di creatura mortale. Pretende di restare giovane in eterno e non ha ancora capito che principio e fine di ogni fobia è sempre e comunque la paura della morte. Quando inquadreremo la morte come necessità biologica e/o come Fine primo tempo, allora la musica potrà cambiare.
Pensi di avere un equilibrato rapporto tra mondo spirituale e mondo materiale?
Equilibrio purtroppo è una parola che non mi appartiene. Posso solo dire che avanzando con l'età sto imparando un sacco di cose.
Che cosa ti affascina di più della letteratura horror?
La paura sana e "sicura": quello che vedi in un horror è tremendo ma sai che non accadrà mai nella realtà. I TG mi fanno molta più paura, soprattutto quando parlano di gossip.
Come ti capisco!
Tre aggettivi per definire il tuo romanzo “Ad Umbris”?
Secco, veloce, oscuro.
C’è un personaggio di un tuo romanzo con il quale “hai litigato”? Un personaggio ribelle nei confronti della tua penna? E se sì, alla fine chi ha vinto, tu o lui/lei?
Cerco di non litigare mai con nessuno. Però mi viene in mente John, il protagonista di Tormento e vanagloria, un romanzo rosa. Lui è un manzo da copertina Harmony. Ci ho litigato perché aveva gli addominali troppo definiti. Poi ci ho fatto subito pace perché non ho mai scritto un romanzo simile, né mi ha mai sfiorato l'idea di farlo.
Il tuo incubo peggiore?
Essere chiuso in una stazione orbitante e non poter uscire a prendere una boccata d'aria. È terrificante quasi quanto un mondo senza Nutella.
Riuscirò mai a farti convertire alla crema di nocciole veg?🙄
Quali sono gli autori contemporanei che preferisci?
Stefano Benni è un vero e proprio guru. Eco è leggenda. Baricco ha la rara abilità di descriverti un prosecco come fosse champagne. Amélie Nothomb spacca. Carrisi ci sa fare oltremodo.
In genere però mi innamoro facilmente di quelli che non sono troppo mainstream. Ho un debole per le chicche.
A chi lo dici!
Hai 1000 caratteri per sfogarti su ciò che non ti piace o non sopporti. Faccene sentire quattro!
Detesto solo la frustrazione della gente non risolta che diventa distruttiva nei confronti degli altri. Quel che è peggio è che i social fanno da catalizzatore per tutto questo. C’è chi critica tutto e tutti per il puro gusto di farlo, solo perché ha qualche nodo interiore da sciogliere (lavoro? Vita sentimentale? Rapporto con i genitori? Il vicino che fa bricolage alle 7:00 di domenica mattina?).
Chi critica troppo gli altri, di solito, critica solo se stesso e il suo senso di inadeguatezza.
Parole sante!
Quale qualità ti affascinano di più di una persona?
L'empatia. Una merce rarissima che da sola potrebbe cambiare il mondo.
Vero!
Di quali argomenti detesti parlare o quali argomenti trovi particolarmente noiosi?
Finanza. Soldi. Offerte e sconti. C'è sempre qualcuno dotato di tanto senso pratico che ne sa più di me.
Zoologia, diritto penale e filosofie orientali. Se fossi costretto a studiare approfonditamente una di queste tre materie, quale sceglieresti e perché?
Ho studiato tanta zoologia e continuerei a farlo, ma per provare qualcosa di diverso mi darei anche alle filosofie orientali. Quanto al diritto, penale o civile che sia, faccio davvero fatica a ricordare gli articoli. No, non fa per me.
Un caso di abduction. Purtroppo gli alieni ti hanno rapito. Hai tre minuti per parlare loro della nostra civiltà (o inciviltà .... come preferisci).
Perdonateci, non siamo cattivi ma solo tanto stupidi.
Se avessi l'opportunità di viaggiare nel tempo, dove andresti e perché?
Belle Èpoque: tutti felici, tutti contenti, tutti sicuri del progresso, ma tutti ignari della tragedia imminente. In realtà non erano tutti così contenti: le classi meno abbienti vivevano già la loro tragedia quotidianamente, perché il benessere di una ristretta fetta della società viene sempre pagato dalla massa sfruttata. Anche oggi è così, purtroppo.
Sei davanti a Socrate. Che cosa vorresti fargli sapere del futuro?
Non bere la cicuta, non ne vale la pena, davvero.
In futuro inventeranno i reality show. Non chiedermi cosa sono: la risposta non ti piacerà. Vedila così: tu sei un professionista del pensiero? Ecco, i reality sono una specie di maieutica al contrario.
Tragicamente vero!
Quali oggetti del nostro tempo porteresti con te per dimostrare all’imperatore Nerone che provieni dal futuro? Ne puoi scegliere solo tre. Inoltre hai la possibilità di porgli due domande. Che cosa gli chiederesti?
Porterei un libro di storia che parla proprio di Nerone, una copia di Quattroruote e un’automobile con il serbatoio pieno; poi magari il carburante finisce, ma almeno posso portarlo a fare un giro e dimostrare che quei trabiccoli funzionano.
Domanda numero 1: Ma poi, alla fin fine, chi ha appiccato davvero questo incendio?
Domanda numero 2: Ti va se ti insegno una cosa che si chiama training autogeno?
Che cosa vorresti far sapere ai tuoi lettori?
Microeditoria forever! Abbiate il coraggio di “osare” nella lettura e scoprirete dei veri tesori.
Hai un episodio della tua vita o legato alla scrittura che ti piacerebbe condividere con noi?
Quando avevo vent’anni credevo che il mondo fosse tutto da cambiare e, soprattutto, pronto per cambiare. Credevo che l’arte fosse un mezzo per pensare in modo diverso e che la letteratura fosse il veicolo d’elezione per questi stravolgimenti epocali.
Arrivato alla soglia dei quaranta ho capito che, semplicemente, fare la propria parte è l’azione più rivoluzionaria che ci possa essere.
Un film che consiglieresti perché all’altezza del romanzo dal quale è stato tratto?
La compagnia dell'anello. Certo, non è il vero Tolkien ma il film è abbastanza linea con le atmosfere del romanzo. E poi diciamocelo: è bellissimo e i suoi vent’anni non si sentono affatto.
Marco, grazie per la tua disponibilità. È stato gradevolissimo intrattenermi con te e sono certa che anche i tuoi lettori siano più che soddisfartti. Ti auguro di brillare nel firmamento dell'editoria italiana sempre di più!
Noi, cari lettori, ci vediamo alla prossima con un nuovo autore o autrice da conoscere!
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