Carissimi,
benvenuti nella rubrica dedicata agli autori dell'editoria No Eap. Chi di voi già mi segue sa che nelle interviste tendo a essere irriverente e dissacrante, ma in questa sede cercherò di fare la brava e di limitarmi a domande mirate a conoscere meglio l'ospite della giornata. Dalle risposte certamente avrete agio di conoscere meglio la persona che si nasconde dietro un'opera letteraria o poetica. Molto, infatti, anche di inaspettato può emergere da una semplice chiacchierata.
In questa intervista ho il piacere di avere ospite Laura Scaramozzino, autrice Edizioni Piuma con il "suo Dastan verso il mare", un romanzo di fantascienza distopica adatto anche a un pubblico di giovanissimi.
E ora pronti a conoscere un po' meglio come persona e come autrice? Sì? E allora vamos! Eh no! Prima vi ricordo di iscrivervi al gruppo Facebook che amministro ("Solo editoria non a pagamento"), sempre che siate curiosi di scoprire nuovi autori dell'editoria non a pagamento (l'unica editoria che dovrebbe esistere!).
Chi si nasconde dietro l’autrice Laura Scaramozzino? Puoi parlarci un po’ di te, delle tue passioni e dei tuoi interessi?
Con piacere! Innanzitutto, grazie per lo spazio che mi hai concesso. È sempre un piacere rispondere all’invito di una blogger appassionata.
Grazie a te! È sempre un piacere ospitare autori appassionati!
Sono una lettrice accanita. Leggo romanzi e racconti da quando avevo otto anni. Non ho preferenze di genere, sebbene ami molto le sfumature più noir e oniriche. Adoro il perturbante, il realismo magico, la distopia e il surreale. Mi piacciono i romanzi per ragazzi, del resto adoro scriverli, con una predilezione per David Almond e Michael Ende. Gli scrittori per adulti che amo molto sono Dick, Kafka, Buzzati, Sciascia, Dürenmatt, Fenoglio, King, i tragici greci, Kawabata, Cassola, Enard, Adam, De Kerengal e molti altri.
Ma nonostante sia una lettrice accanita, adoro anche il cinema, Lynch su tutti, le serie tv crime, e con delle note oscure, e la musica. Steve Gunn, il mio cantautore preferito, per esempio, ha ispirato ben tre miei racconti.
Che bambina era Laura? E che adolescente?
Una bambina timida, ma anche chiacchierona. Adoravo le storie e il disegno, ma ho sempre avuto la lacrima facile. Ancora adesso, piango facilmente. Ho un rapporto viscerale con le emozioni.
Da adolescente, invece, tendevo a vivere un po’ ritirata. Guardavo Fuori Orario, il programma di cinema, fino a tardi, fantasticando sulla poesia dei film dell’est Europa e sognando amori cupi e impossibili. Di fatto leggevo e guardavo film, ma avevo qualche timore a immergermi nella vita vera. Sono sempre stata uno strano connubio di timidezza ed espansività.
Come ti immagini da anziana?
Con uno o più gatti, a leggere, guardare film e a fare lunghe passeggiate
Se dovessi raccontarti con un quadro, quale quadro sceglieresti e perché?
Probabilmente sceglierei un quadro di Hopper, tipo i Nottambuli, o uno del ciclo dei soggetti urlanti di Francis Bacon. Sono molto attratta dal tema della solitudine e dell’incomunicabilità. Adoro comunicare, ma spesso mi scontro con l’impossibilità di riuscirci davvero fino in fondo. Forse scrivo anche per questo.
Ci vuoi raccontare qualche aneddoto legato alla stesura de “Dastan verso il mare”?
Certo! Posso parlarti dell’ambientazione. All’inizio non sapevo esattamente dove ambientarlo. Ma poi ho visto un documentario sul Kazakistan ed è stata un’illuminazione. Mi trovavo al Museo della Montagna, di Torino, e sono rimasta folgorata da questo luogo ai confini del mondo. In particolare la zona compresa tra Bajkonur, celebre cosmodromo ex sovietico, e il Lago di Aral. Sono rimasta a bocca aperta e ho pensato: “Ehi, questo è il posto perfetto per ambientare un distopico, post apocalittico!”
La tua location ideale per scrivere?
Ovunque ci siano la luce naturale, una sedia comoda e un tavolo o una scrivania. Certo, potessi scegliere sarebbe il più vicino possibile al mare.
Quali sono i romanzi che hanno segnato di più il tuo cammino da autrice?
Tantissimi. Il processo di Kafka, La bella estate di Pavese, Todo Modo di Sciascia, Dio di illusioni di Donna Tartt, L’isola di cemento di Ballard e molti altri.
C’è un personaggio di un tuo romanzo con il quale “hai litigato”? Un personaggio ribelle nei confronti della tua penna? E se sì, alla fine chi ha vinto, tu o lui/lei?
In realtà, no, non c’è stato. Diciamo che ho dato vita ad alcuni personaggi man mano che scrivevo.
Il tuo incubo peggiore?
Sono piena di paure. Forse, la peggiore è quella di ritrovarmi completamente sola al mondo, come in una di quelle puntate di Ai confini della realtà.
Quale dei sette vizi capitali ti rappresenta di più?
Forse l’ira. Quando perdo la pazienza non mi sopporto. Non accade spesso, ma a volte mi capita di perdere le staffe e questo non mi piace.
Quali sono gli autori contemporanei che preferisci?
Allison Kennedy, Mathias Enard, Olivier Adam, Malys De Kerangal. Stephen King, David Almond, Silvana Gandolfi e tanti altri.
Hai 1000 caratteri per sfogarti su ciò che non ti piace o non sopporti. Faccene sentire quattro!
Non sopporto la mancanza di rispetto, in generale, e soprattutto la poca educazione. Credo che la gentilezza sia ancora un grande valore. Adoro le persone gentili.
Scegli un personaggio di un cartone animato da portare a cena!
Kenshiro. Se mancassero i coltelli, potrebbe affettare pane e pietanze con un semplice tocco!
Medio Oriente, Cina di Mao Zedong e Nuova Zelanda. Se dovessi per forza ambientare un tuo romanzo in uno di questi paesi, quale sceglieresti e perché?
Fra tutti, se proprio dovessi scegliere, la Cina. Ma preferirei di gran lunga il Giappone del dopoguerra. Peccato non ci sia.
Di quali argomenti detesti parlare o quali argomenti trovi particolarmente noiosi?
In realtà, non credo esistano argomenti noiosi. Spesso un interlocutore non è semplicemente in grado di appassionarti. Forse avrei qualche difficoltà con la meccanica.
Quali generi letterari ti appassionano di più?
Come ho scritto in precedenza, il perturbante, l’onirico, il noir e il distopico.
Microbiologia, lingua araba e storia delle tradizioni popolari. Se fossi costretta a studiare approfonditamente una di queste tre materie, quale sceglieresti e perché?
Forse microbiologia. La scienza, in generale, mi affascina molto.
Un caso di abdaction. Purtroppo gli alieni ti hanno rapito. Hai tre minuti per parlare loro della nostra civiltà (o inciviltà .... come preferisci).
Sarei l’ultima persona in grado di farlo, perché credo di essere un’aliena anch’io! Probabilmente li fisserei negli occhi e chiederei loro se, per caso, non mi riconoscano.
Se avessi l'opportunità di viaggiare nel tempo, dove andresti e perché?
Amo la storia. Negli ultimi anni ho sviluppato una grande passione per l’epoca post risorgimentale e il periodo della Grande Guerra. È un’epoca in cui si passa da un grande fermento, in ambito di scoperte e invenzioni, a una fase della storia tragica e folle. Da un punto di vista storico, lo trovo un periodo incredibile.
E come guida, sarebbe bello avere Alessandro Barbero. Lo adoro!
Se dovessi scegliere un regista per la trasposizione cinematografica del tuo romanzo, chi sceglieresti?
Ovviamente, Lynch.
Che cosa vorresti far sapere ai tuoi lettori?
Nulla che non possano trovare in quel che scrivo.
Vuoi dire qualcosa al tuo editore?
Solo: Grazie!
Hai un episodio della tua vita o legato alla scrittura che ti piacerebbe condividere con noi?
La felicità che ho provato a tornare al Salone del libro di Torino dopo due anni di pandemia. È stato come tornare a respirare a pieni polmoni. Gli abbracci, il via via della gente, il riverbero e il brusio della folla. Sensazioni impagabili.
Grazie, Laura, è stato un piacere intrattenermi con te. ti auguro di realizzare ogni tuo progetto in campo letterario e non solo.
Noi, cari lettori, ci diamo appuntamento alla prossima intervista!
DESCRIZIONE "DASTAN VERSO IL MARE"
A seguito di un conflitto mondiale, sulla Terra vagano ancora dei sopravvissuti, un centinaio di bambini e pochi inquietanti adulti. Dastan è un ragazzo che desidera raggiungere il mare, con l'idea di salvarsi. Assieme ai suoi compagni, fugge dai terribili seguaci dell'Alleanza, uomini che pensano di sterminare tutti i bambini. Ritengono, infatti, che ogni sofferenza sia causata proprio dall'essere umano e quindi meritevole di essere eliminato. I bambini però sono aiutati dai Custodi della Vita che si contrappongono alla folle idea di cancellare per sempre il genere umano. Riuscirà Dastan a salvarsi e finalmente dipanare un mistero che lo ossessiona fin da quando era più piccolo?
Età di lettura: da 12 anni.
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