Cari lettori,
in questo salotto, dedicato al giallo storico di Paolo Lanzotti intitolato “I guardiani della laguna” edito da TRE60, ho il piacere di avere ospiti Marina Traversa, che ho già intervistato per la rubrica “Intervista al recensore” (in calce torverete il link) e Deborah Fantinato, entrambe stimate bookstagrammer.
Ammetto di non aver ancora letto il romanzo di Lanzotti, una “laGuna” che so di dover colmare, vista soprattutto l’ambientazione storica per me sempre di grande attrattiva. Per una volta quindi sarò dalla parte del lettore che va incuriosito su un’opera. In realtà, le recensioni di Marina e Deborah hanno già stimolato la mia curiosità, tanto da voler dedicare un Salotto a questo romanzo.
Prima di entrare nel vivo del Salotto, vi lascio qui la trama del romanzo, così potrete farvi un'idea di ciò di cui le due nostre recensitrici ci parleranno.
QUARTA DI COPERTINA
Venezia, 1753. Durante il carnevale Marco Leon, agente segreto dell'Inquisizione di Stato, indaga su un duplice delitto avvenuto nel teatro Sant'Angelo durante la rappresentazione della Locandiera di Goldoni. Le due vittime, un giovane patrizio e un attore della compagnia, sono apparentemente prive di legami. Ma il doppio omicidio è solo una coincidenza? O si tratta di due pedine che fanno parte dello stesso gioco? E quale può essere il ruolo di una delle famiglie più importanti di Venezia in questa vicenda? A mano a mano che le indagini procedono, tra interrogatori, inseguimenti in gondola e agguati, il caso assume tratti sempre più complessi e pericolosi. Grazie a un intuito fuori del comune e all'aiuto dei suoi uomini, Leon cerca di comporre il mosaico per trovare il colpevole di un crimine che, ne è certo, può avere conseguenze molto più devastanti di un semplice delitto, arrivando a mettere a rischio il destino stesso della Repubblica di Venezia. E quando il numero delle vittime aumenta, quello che a molti sembrava un ordinario caso di omicidio si trasforma in un grande intrigo internazionale... Tra calli, canali, maschere e qualche incursione nel dialetto, Paolo Lanzotti riesce a trasportare il lettore nella città più affascinante del mondo quando era ancora la Repubblica Serenissima, prima del suo lento ma inesorabile declino.
Ora è arrivato il momento delle presentazioni delle due ospiti.
Partiamo con il salotto e buon “ascolto”!
Eccoci qui, finalmente, Marina e Deborah. Anzitutto permettetemi di ringraziarvi per aver accettato di partecipare a questo Salotto e quindi di confrontarvi su un romanzo che entrambe avete amato. Per iniziare vi chiedo, andando nel surreale, se aveste magicamente la possibilità di incontrare un personaggio del romanzo, chi scegliereste e che cosa gli chiedereste?
DEBORAH
Sceglierei il protagonista, Marco Leon ma, più che domande, vorrei rivolgergli i miei complimenti per l’acume che lo ha guidato nell’indagine e per l’enorme, quanto insolita, dedizione al dovere che dimostra di avere.
MARINA
Assolutamente il protagonista, Marco Leon. È un personaggio che mi ha affascinata fin da subito per via del misterioso passato che si porta dietro. Non credo che gli farei domande, avrei paura di dire qualcosa di poco delicato.
Bene "Marco Leon" nessuna domanda per te, ma, a quanto pare, sei un personaggio molto affascinante, che nulla ha da invidiare per acume a Sherlock Holmes. Forse è il tuo passato misterioso che ti rende schivo? Non lo so... Lo scoprirò solo leggendo il libro :) Devi sapere che da molti tuoi lettori sei stato definito anche "simapatico". Uno schivo/simpatico... Mmh! Non vedo l'ora di lasciarmi anch'io conquistare da te.
E ora, ragazze, vi prego, in modo altrettanto surrealistico, di accendere la macchina del tempo che vi porterà nel mondo de I guardiani della laguna, quindi nella Venezia del 1753. Quale specifico ambiente del romanzo vorreste visitare e perché?
DEBORAH
Sicuramente, i caffè e i teatri, che sono al centro dell’ambientazione di questo romanzo, e che sono anche i luoghi simbolo della Venezia di quell’epoca. Mi pacerebbe visitare questi luoghi perché, probabilmente, riuscirei a cogliere l’essenza di quella Venezia, con i suoi vizi e le sue virtù; luoghi in cui assisterei ad ogni sorta di conversazione, dalle disquisizioni politiche, al passaggio dei pettegolezzi.
MARINA
Tutto parte da due omicidi in un teatro, per cui mi piacerebbe molto visitare teatri della città. Ma, soprattutto, mi piacerebbe vedere Venezia in pieno inverno, con il freddo pungente, la nebbiolina che impedisce di vedere chiaramente quando ci si sposta in gondola…
Se c'è posto anche per me, mi aggiungerei volentieri anch'io. 😁 E a proposito di "Venezia e teatro nel Settecento" segnalo "Venezia a teatro nel Settecento" un saggio di Virgilio Boccardi edito Supernova Edizioni, che "racconta la storia dei tanti teatri veneziani, delle scene, dei cantanti e delle abitudini del pubblico, arricchita con una serie di vivaci aneddoti".
Andiamo avanti!
Se doveste fare vostre tre righe della recensione de I guardiani della laguna della vostra collega, quali sceglieresti?
DEBORAH
“Senza quasi rendermene conto, ho lasciato il presente per ritrovarmi in una Venezia gelida, misteriosa… una Venezia in balia di potenze estere e minacce interne”. Mi trovo molto in linea con questa considerazione, perché il grande pregio di questo romanzo risiede proprio nella capacità suggestiva, che permette al lettore di lasciarsi trasportare, quasi fisicamente, nella Venezia di metà Settecento.
MARINA
“Una storia da leggere di notte, al lume d’una candela, per aumentarne il grado di suggestione.” Io l’ho letto proprio così, e consiglio a chiunque di fare altrettanto! Leggere questo romanzo di giorno fa perdere un po’ della suggestione, secondo me.
Wow! Ai lettori diurni: chiudete gli scuri e preparate la candela!
Sarei curiosa adesso di sapere che cosa vi è piaciuto in particolare dello stile dell’autore.
DEBORAH
Il modo in cui riesce, utilizzando i cinque sensi, a catapultarmi all’interno della trama, ma soprattutto nel contesto nel quale è inserita.
MARINA
La capacità di farti sentire e vedere tutto. Fin dall’inizio del libro ho dimenticato di essere a casa mia, e mi sono ritrovata a Venezia, ad assistere a inseguimenti, sentire profumi, ascoltare i rumori di sottofondo. Pensa che, nonostante facesse molto caldo, quando l’ho letto non facevo che rabbrividire perché il romanzo è ambientato in un gelido inverno.
Che meraviglia! Questo è il potere della scrittura e la magia di una buona penna. Che cosa chiedere di più da un libro, se non immergere il lettore nella storia, fino a quasi farlo sentire un co-protagonista?
A chi consigliereste di leggere questo romanzo?
Volete dire qualcosa all’autore Paolo Lanzotti?
Ragazze, è stato un vero piacere avervi ospiti. Sono certa che molti lettori, me compresa, vorranno inserire nella lista delle loro prossime letture questo bel romanzo.
Cari lettori, ovviamente, se volete ricevere buoni connsigli di lettura, vi invito a seguire Marina e Deborah nei rispettivi profili Instagram.
Al prossimo Salotto!
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