Cari amici librofili,
dopo il successo della rubrica “Il Salotto del recensore” (dedicato ai libri di autori esordienti ed emergenti editi da c.e. No Eap), ho dato avvio a questa nuova rubrica “Il Salotto del lettore” (dedicato ai classici e alle opere di scrittori contemporanei), grazie alla collaborazione con il gruppo letterario Facebook “Sto leggendo questo libro”, amministrato da Massimo Grazzi, al quale sono grata per la sua disponibilità.
In questa rubrica saranno protagonisti assoluti i lettori, con i loro pensieri, le loro suggestioni e i loro giudizi sui romanzi. Lettori appassionati, irriverenti, a volte spietati, ironici, dalla fervente cultura e dalla voglia di raccontarsi e raccontare, ma anche lettori comuni, di poche parole, ma dalle idee chiare.
Per questo secondo appuntamento, dedicato al romanzo di Margaret Mazzantini “Non ti muovere”, ho il piacere di avere ospiti tre vivaci lettrici, che ringrazio per aver accettato di partecipare.
“Non ti muovere” è un romanzo che ha fatto molto discutere, c’è chi lo ha trovato indigesto per i più svariati motivi e chi lo ha amato follemente (io rientro in questa prima categoria). Ho amato follemente anche il film, uno dei rari casi, a mio parere in cui un film è riuscito ad eguagliare il romanzo dal quale è stato tratto. Ricordo di aver avuto l'impianto idrico oculare prosciugato per giorni.
Vi confesso che, non appena vedo un autore esordire con un big dell’editoria, due domande me le pongo, come forse è naturale che sia. La prima cosa che penso, in tutta onestà, è che sia stato agevolato dalla sua rete di relazioni. Un’eventualità, s’intende… Non dimentichiamoci, infatti, che l’editoria prima di tutto è business. Dunque ci sta che un personaggio pubblico o un “parente di” sia pubblicato dalle grandi case editrici, meno predisposte a scovare talenti sconosciuti. Detto ciò, per quanto mi riguarda, la Mazzantini è l’eccezione alla regola e il suo successo è stra-meritato. La sua penna è attraente e le sue storie toccano l’anima. La domanda a questo punto è: se Non ti muovere fosse stato un libro edito dalla microeditoria, quindi di un autore comune soggetto alla classica gavetta, avrebbe riscosso lo stesso successo? Un libro ben scritto rimane un libro ben scritto, ma difficilmente si sarebbe potuto imporre all’attenzione mediatica come è accaduto e forse non sarebbe neanche arrivato al Premio Strega, forse ancora sarebbe rimasto uno dei tanti preziosi gioiellini letterari penalizzati da una distribuzione debole. Questo romanzo merita il successo che ha avuto? A mio modesto parere sì! E aggiungo menomale che è stato pubblicato da Mondadori, perché mi sarebbe venuta l’ulcera a pensarlo in un circuto editoriale ristretto, come mi viene ogniqualvolta leggo piccoli capolavori che non trovano la giusta evidenza mediatica. Non ti muovere, a mio avviso, è il più bel romanzo della Mazzantini. Degli altri suoi lavori ho continuato ad apprezzare lo stile pungente e scortica anima, ma la storia che mi ha sbranato emotivamente è quella raccontata in Non ti muovere. Quindi, da lettrice, ringrazio che la Mazzantini sia potuta emergere, nella speranza che possano emergere, anche se per vie purtroppo impervie, altri autori altrettanto meritevoli.
Vi confesso che, proprio perché non voglio essere preda di pregiudizi, ultimamente ho voluto leggere un thriller di un’autrice, madre di una nota imprenditrice, che pubblica con case editrici di un certo calibro. Ebbene, mi sarebbe piaciuto scoprire una buona penna, per darmi ragione del suo “successo”, o meglio visibilità, come mi è accaduto per la Mazzantini e invece… Purtroppo mi sono imbattuta in un romanzo, dove il nulla si è sposato con la banalità. Detesto avere preconcetti, ripeto, e così ho voluto rischiare di sbattere le corna: una protagonista senza nerbo e scialba, una storia inconsistente, con l'aggravante di essere narrata con un lessico piatto e un vocabolario ristretto, indagini che sarebbero state condotte meglio da Topolino ubriaco. Inosomma mi sono trovata davanti a un'autrice in linea con la mediocrità di autori paganti per essere pubblicati. La seconda domanda è: esiste la meritocrazia in campo editoriale? Probabilmente sí, anzi, sí. I grandi editori, però, spesso la ignorano, preferendo investire su nomi che fanno rumore al vero talento. Ecco spiegato perché i libri "scritti" da personaggi pubblici, per visibilità e non per meriti, che non sanno scrivere, vendono quintali di copie. Fa rabbia? Direi di sì...almeno un po'… è umano! Fa più rabbia ancora però che questi "scrittori" (non scrittori) si definiscano tali.
Scusate se mi sono dilungata, ma sono temi che mi stanno molto a cuore, di cui forse non si parla per pudore o per rassegnazione.
QUARTA DI COPERTINA
Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. E lui che racconta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il padre in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla sala operatoria. E in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest'uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un'adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami. Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del suo cuore, in un viaggio all'indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso disarmato e osceno.
PRESENTAZIONI
Giovanna Maccari
Sono nata nel lontano 1975 in provincia di Treviso dove ha conseguito il diploma di Liceo Classico per poi laurearmi in Giurisprudenza presso l’Ateneo di Bologna. In attesa di capire cosa fare da grande, ho lavorato sia come procuratore legale che come recruiter e, da 15 anni, tuttora collaboro presso un importante gruppo assicurativo italiano in qualità di Liquidatore sinistri (quello di Fantozzi, per intendersi). Da sempre appassionata di letteratura ho frequentato, nel 2011, un Corso di Scrittura Creativa tenuto dall’autore Gianluca Morozzi. Amo raccontare soprattutto storie di donne che dal 2016 pubblico per le riviste della Casa Editrice Quadratum ma ho dato anche il suo contributo all’antologia “Capodanno Bastardo: A bastard new year” per Damster edizioni con il racconto “La fine del mondo” e all’antologia “Prospettive” per Jona Edizioni con la novella “Polvere”. Esordisco nel dicembre 2018 con il romanzo epistolare “Baci sparsi”con Segmenti Editore e nel settembre 2020, al concorso Romance indetto da la casa editrice Il Loggione, mi classifico seconda e terza rispettivamente con i racconti “Tranfer-un amore in transito” e “Burattini”. Per il Secondo romanzo posso finalmente pronunciare la frase “devi parlare con il mio agente”. Amo sopra ogni cosa, il mare, il cioccolato e viaggiare. Anima riflessiva e inquieta.
Manuela Seletti
Mi chiamo Manuela e vivo in Liguria a La Spezia. Ho 49 anni e sono un'estetista. Ho un'attività in proprio da 18 anni nella mia città. Amo leggere da sempre e da qualche anno mi sono avvicinata alla scrittura creativa. La mia professione occupa la maggior parte della mia giornata ma la sera riesco a dedicarmi alla mia passione. Nel 2018 ho pubblicato un romanzo d'amore "Con i tuoi occhi mi vedo " e ho scritto vari racconti brevi, alcuni già editi e altri in cerca di editore. Vengo alle risposte e vi ringrazio per questa opportunità.
Valentina Zanotti
Sono nata a Roma 45 anni fa.
Fin da piccola, la vita mi è sempre sembrata una storia da raccontare in tanti modi diversi.
Per questo mi sono presto appassionata alla lettura e alla scrittura, alla musica e al canto, al cinema e al teatro.
Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e dopo aver lavorato per qualche anno in alcuni teatri romani, ho ceduto alla mia vena artistica diventando make up artist e hair stylist.
Da diversi anni ho uno studio di consulenza d’immagine e mi occupo principalmente di trucco e acconciatura per spose ed eventi.
Aiutare le persone ad esprimersi e a raccontarsi attraverso la propria immagine, è un’esperienza incredibile, un lavoro che amo moltissimo.
Una delle costanti della mia vita è la lettura.
Molto spesso scelgo i libri a scatola chiusa, per un titolo accattivante o una bella copertina, non sapendo nulla dell’argomento trattato.
Questo mi ha permesso di fare viaggi meravigliosi e scoprire autori e generi che, successivamente, ho approfondito.
Ho una bellissima figlia di 4 anni e mezzo con la quale leggo ogni sera prima di dormire.
Un momento a cui teniamo molto.
Faccio parte di diversi gruppi di lettura, grazie ai quali ho scoperto storie straordinarie e ho stretto nuove amicizie.
Sono felice di partecipare a questo confronto su: ”Non ti muovere”, un libro che mi è rimasto nel cuore, una storia da cui è difficile staccarsi…
Pronti si parte!
NEL VIVO DEL SALOTTO
Se aveste magicamente la possibilità di incontrare un personaggio del romanzo, che cosa gli o le chiedereste?
Giovanna Maccari
Manuela Seletti
Italia è il personaggio che più mi ha affascinata.
Valentina Zanotti
Qual è il tema del romanzo che avete trovato più coinvolgente e perché?
Giovanni Maccari
Quanto i genitori proiettano sui figli le proprie aspirazioni…
Manuela Seletti
Mi ha coinvolto molto il tema della genitorialità. Per me che non sono madre è stato molto toccante il silenzioso dialogo/confessione di Timoteo alla figlia.
Valentina Zanotti
Il fatto che è molto difficile superare le proprie origini.
L'esempio avuto in famiglia, purtroppo o per fortuna, è uno sfondo silenzioso che sta alla base delle nostre scelte di vita, condizionandole inevitabilmente.
Qual è il passaggio che ha toccato maggiormente le vostre corde emotive?
Giovanni Maccari
Lo stupro di Italia.
Manuela Seletti
La narrazione della morte di Italia è forse il passaggio che ha colpito maggiormente la mia sensibilità. Il distacco di Timoteo dalla sua amata, mi ha veramente toccata.
Valentina Zanotti
Quando Italia racconta la violenza subita da bambina.
A chi consigliereste di leggere “Non ti muovere”?
Giovanni Maccari
A quanti vogliono fare un volo senza paracadute tra le dinamiche di coppia.
Manuela Seletti
Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti. Sprattutto a quei figli che sentono rancore verso un genitore per qualche motivo. In questa storia si avverte l'amore assoluto e incondizionato di un padre verso la figlia.
Valentina Zanotti
A chi è abituato a raccontarsi sempre la verità, anche quella più amara.
Avete letto altri romanzi della Mazzantini? Che idea vi siete fatti dell’autrice e del suo stile narrativo?
Giovanni Maccari
Non ho letto nient’altro di suo.
Manuela Seletti
Questo è il primo romanzo che lessi di Margaret Mazzantini, molto tempo fa. Più recentemente ho letto "Splendore" e "Nessuno si salva da solo" ( che però non ho amato quanto "Non ti muovere").
Questa autrice usa le parole come pietre scagliate addosso al lettore. Sa fare male. Riesce a tirar fuori ciò che ognuno di noi cerca di tenere a bada. Mi piace il ritmo della sua scrittura. In questo romanzo è riuscita a diventare uomo ed è stata veramente molto credibile, secondo me. Molti la trovano irritante. Anch'io, mi piace proprio per questo.
Valentina Zanotti
Ho letto tutti i suoi libri!
Adoro la sua cifra stilistica cruda e senza sconti. La sua capacità di far provare un'emozione, far sentire un odore con poche parole scelte e sempre precise.
Tra il romanzo o il film che cosa avete preferito?
Giovanni Maccari
Uno dei pochi casi in cui mi sono piaciuti entrambi.
Manuela Seletti
Purtroppo non ho ancora visto il film, ma lo farò. Adoro la recitazione di Castellitto e mi piace la Cruz. Non l'ho ancora fatto perché ho paura di incontrare un'Italia diversa da quella che immaginavo leggendo.
Valentina Zanotti
Il libro mi è piaciuto di più.
Quando l'ho terminato, ho sentito il bisogno di rileggerlo subito. Non mi era capitato con nessun romanzo prima.
Di solito rileggo alcuni passaggi, ma in questo caso ho avuto la necessità quasi fisica, di ributtarmi in questa storia dall'inizio alla fine.
Nei contenuti speciali del film, l'autrice ha dichiarato che questa storia se l'era portata dentro per troppo tempo, e credo che l'esperienza interiore, nel bene e nel male, di questa lunga gestazione sia stata restituita in pieno al lettore.
Il film mi è piaciuto moltissimo e ogni tanto mi piace riguardarlo.
Se proprio devo fare un appunto, dico che avrei scelto un'altra attrice per il ruolo di Elsa.
La Gerini non mi ha convinta, perchè troppo diversa dalla figura del personaggio che avevo nella mia mente.
Un vostro pensiero conclusivo sul romanzo?
Giovanni Maccari
Un romanzo in grado di rendere la complessità e le sfaccettature dei sentimenti.
Manuela Seletti
Questo è un romanzo che non si dimentica. Ha meritato di sicuro il premio STREGA.
Ringrazio tutti voi per questo salotto letterario.
Valentina Zanotti
Ho letto tantissimi libri nella mia vita, dai grandi classici a opere prime di autori contemporanei, italiani e stranieri.
Sono tanti i personaggi che mi porto dietro.
Ma questo romanzo è il primo che mi viene in mente quando mi chiedono di fare una qualsiasi classifica (cosa che non amo fare, ma capita nei gruppi).
Ho sentito il bisogno di scrivere all'autrice e di esprimere una parte di tutto ciò che questa storia ha suscitato dentro di me.
L'altra parte la custodisco gelosamente.
Chiudo dicendo solo una cosa: leggetelo!
Ragazze, vi ringrazio di cuore per il tempo che avete dedicato a rispondere a tutte le domande. Vi auguro tante altre meravigliose letture!