Carissimi lettori,
potevo non intervistare un blogger con un nickname che ho adorato da subito? Ma certo che no! "Niente di audace esiste senza la disobbedienza delle regole" afferma Jean Cocteau e a una disobbediente come me già il termine "audacia" fa brillare gli occhi"! Ringrazio Giuseppe, “Il sommo audace” su IG, per essersi prestato a farsi strapazzare di domande da me, dopo una faticosa giornata da medico riabilitativo.
Per la felicità degli amanti dei fumetti oggi parleremo con Giuseppe proprio di fumetti. 😍Chi non li ha mai letti nella vita? Forse nessuno, ma se qualcuno li ha dimenticati, oggi Giuseppe lo "riabiliterà" alla loro lettura.
E ora sediamoci comodamente in poltrona e lasciamoci intrattenere sul tema fumetto da Giuseppe.
Ciao Giuseppe, ci vuoi parlare un po’ di te?
Sono nato nel 1984 in un paese della provincia di Taranto.
Sono un medico e mi occupo di riabilitazione: oltre a essere un lavoro, è una passione che coltivo continuamente, cercando di non perdere mai l'entusiasmo.
Amo la musica e guardo parecchie serie tv.
Leggo praticamente da sempre, in gran parte fumetti: mi appassiona la Nona arte come mezzo espressivo e posso dire che il legame con i fumetti è cresciuto con me.
Scoprirti medico mi ha suggerito subito un’immagine: dopo una giornata di lavoro, meraviglioso ma anche stressante, ecco Giuseppe intento a godersi un bel fumetto prima di addormentarsi per poi...
Non ho letto tanti fumetti, ma ne ricordo uno in particolare che mi spezzò il cuore “Nana”, fumetto manga di Ai Yazawa.
Come è nata la tua passione per il fumetto?
La mia condizione di inguaribile lettore seriale mi ha portato a diventare un critico fumettistico amatoriale seguendo diverse strade.
Collaboro con Lo Spazio Bianco, magazine online indipendente di critica, approfondimento e divulgazione sul fumetto, a partire dal 2011 (ne sono stato per alcuni anni redattore e rimango un collaboratore attivo). Nel tempo, oltre alla stesura di recensioni, news e interviste, ho contribuito all'ideazione e al coordinamento di Speciali tematici, realizzato reportage e dirette streaming da festival dal vivo e partecipato alla prima edizione del festival interamente in streaming Nuvole Digitali.
Parallelamente, insieme ad altri amici ho fondato nel 2012 il blog de Gli Audaci, uno spazio autonomo nel quale esprimere la nostra passione per la Nona arte. Nel tempo abbiamo dato vita anche ai vari canali social: ultimo (solo perché nato da poco) il canale Twitch, con interviste ad autrici e autori del fumetto italiano, anche indipendente e analisi di fumetti e film.
Per conto mio, con lo pseudonimo di Il Sommo Audace, ho dato vita a una pagina Instagram pensata per fornire consigli personali e condividere brevi analisi delle mie letture.
La tua vocazione alla lettura dei fumetti da dove nasce? Hai un ricordo che vuoi condividere? La prima storia che ti appassionato?
Ho incontrato il fumetto da piccolo, quando mio nonno mi regalò l’abbonamento settimanale a Topolino.
Per il resto, ero parte di una famiglia di grandi lettori: nel 1995 ho iniziato a comprarne con regolarità e, incredibilmente, da allora non ho più smesso.
Negli stessi anni ho iniziato a leggere libri e non ho mai smesso di cercare di mantenermi attivo con letture sempre differenti.
Cerco di essere onnivoro
e farmi un’idea ad ampio spettro: in ambito fumettistico “approfondisco” soprattutto il fumetto italiano (Bonelli come Tex e Dylan Dog, ma non solo), le graphic novel e i comics americani, mentre negli ultimi anni ho iniziato ad avvicinarmi con maggior costanza ai manga.
Il primo fumetto che mi ha appassionato davvero è Dylan Dog.
Cito in particolare il numero 108, "Il guardiano della memoria". L'aveva acquistato mio fratello, più grande di me, e io la prima volta che l’ho letto ci avevo capito poco: è un intricato affresco di memorie perdute e funzionari infernali, realizzato da un fumettista, Carlo Ambrosini, che dopo un paio d’anni dopo avrebbe iniziato uno splendido percorso autoriale con il suo surreale e onirico Napoleone.
Che cosa cerchi negli autori in generale e negli autori di fumetti in particolare (oltre ai disegni che certamente in un fumetto sono fondamentali) ?
Cerco sempre un guizzo, un "quid" che renda la lettura degna di essere portata avanti. Mi piace approfondire alcuni argomenti e approcci stilistici, cercare di conoscere meglio autrici e autori tramite il loro modo di esprimersi attraverso l’arte sequenziale del fumetto o attraverso l'arte della parola scritta.
Come nascono le recensioni sui fumetti che leggi?
Durante la lettura nascono spontaneamente delle riflessioni e in primis cerco in maniera più o meno organica di comprendere se gli approfondimenti tematici e i ragionamenti stilistici che sto sviluppando nella mia testa possono risultare fruttosi al punto da scriverci una recensione o se semplicemente ha senso lasciarli nella mia testa.
Per me ormai non esiste praticamente più il “leggere per leggere” perché quando leggo penso spesso ad analizzare l'opera nelle sue varie componenti, ma non è quasi mai un processo che riesco a prefiggermi preventivamente, anzi: quando mi impongo di scrivere qualcosa spesso lo sento come un obbligo e non lo porto a compimento.
Quali criteri di valutazione applichi nel recensire un fumetto?
La mia valutazione parte dagli spunti di riflessione emersi dopo aver letto l'opera. Le opere ben riuscite in genere possiedono intrinsecamente quegli stimoli che portano a volerle approfondire, a prescindere dal fatto che possano mostrare piccoli difetti o meno (anzi, in quei casi cercare gli aspetti che non convincono fino in fondo diventa ancor più stimolante).
Passando alla narrativa, perché so che sei anche un lettore attento anche ad altro, quali generi narrativi preferisci?
In primis sono da sempre un amante della fantascienza in tutte le sue forme, nella narrativa, ma anche nel grande e piccolo schermo.
Mi piacciono molto anche il noir e l'hard boiled, che ritrovo spesso alle radici di storie intriganti in grado di descrivere un contesto affascinante.
Infine amo anche l'horror, ma solo in ambito fumettistico e letterario: al cinema e in tv non mi entusiasma, non è nelle mie corde, preferisco un buon thriller.
Grazie ancora, Giuseppe! La tua passione ha rinverdito la mia e sono certa anche quella di molto altri lettori.
Ricordatevi, amici del fumetto, di seguire Giuseppe nel suo profilo IG e di navigare nel suo bel blog.
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